La crisi ha effetto anche sui funerali.
«Negli ultimi tre anni siamo passati da zero a un 8-9 percento di richieste», dice l’amministratore delegato di Aser, una delle sette agenzie funebri presenti nel comune di Ravenna e l’unica a controllo pubblico (la proprietà è di Ravenna Holding).
Maurizio Rossi inquadra l’azienda con alcuni numeri:
una sede a Ravenna e una a Faenza ma operatività senza confini, 15 dipendenti, nel 2014 un migliaio di funerali e un fatturato di 2,47 milioni di euro con un utile di 180mila euro.
Oggi per un funerale, secondo le stime di Aser, servono non meno di 1.200-1.300 euro dove la voce di costo principale è il feretro che può arrivare a 750-800.
«Aser ha cominciato a operare da luglio 2006 rilevando il ramo d’azienda da Hera e nel 2007 a Faenza ha acquisito il ramo d’azienda dalla locale Sot di Hera. Operiamo in libero mercato, non siamo in regime di monopolio ma in quanto società a controllo pubblico ci siamo dati delle regole di trasparenza e organizzazione più rigide».
In un settore dove non mancano manovre scorrette:
«C’è ancora il malcostume di qualche persona che sfrutta il momento del dolore».
Rossi è consapevole che non mancano critiche verso l’azienda che rappresenta: «I concorrenti ci criticano dicendo che il nostro controllo pubblico potrebbe avvantaggiargi e invece non abbiamo appalti pubblici, non c’è rapporto preferenziale. Sulla qualità dei servizi mi rendo conto che forse trent’anni fa l’azienda pubblica si presentava con un livello inferiore ma ormai da una decina di anni c’è uniformità».