La Cassazione ha rigettato la richiesta di annullamento dell’ordinanza cautelare, emessa a carico del titolare di un’agenzia funebre di Francolise (CE) – Pietro Cirella – finito agli arresti domiciliari per tentata estorsione.
Nel novembre 2019 era stata presentata una denuncia, da parte di altro titolare di agenzia di servizi funebri – con sede a Santa Maria la Fossa – che lo accusava di aver posto in essere una serie di atti intimidatori, avvalendosi altresì dell’operato di un soggetto, già condannato in via definitiva per appartenenza a clan mafioso, con lo scopo dichiarato di impedirgli lo svolgimento della propria attività imprenditoriale, nell’ambito di un territorio di comune operatività: il settore dei servizi funebri del Comune di Carinola.
La sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso, tramite esplicite minacce e modalità riconducibili ad atti di natura camorristica, ha giocato un ruolo determinante nella conferma dell’arresto del titolare funebre incriminato.
X Mauro,
Una volta identificato il soggetto istituzionale (potrebbe esser, ad esempio, l’ufficio della polizia mortuaria) a cui deve essere dichiarata la rinuncia all’affidamento dell’urna cineraria si apre il problema del ritorno dell’urna in cimitero.
La retrocessione dall’istituto dell’affido ceneri è atto personalissimo ed irreversibile.
Applicando l’articolo 50 del D.P.R. 285/90, si giunge alla conclusione che il cimitero in questione non possa che essere ordinariamente quello di decesso o quello di residenza del de cuius.
Possono essere scelti altri cimiteri solo laddove vi sia un preciso diritto di sepoltura dell’urna cineraria (dentro un sepolcro per il quale tale diritto già sussista, o in manufatto concesso per la circostanza). Tale diritto dovrà esser preventivamente verificato. Nel silenzio del de cuius e nell’inerzia dei suoi famigliari qualora non vi sia alcun ulteriore atto di disposizione sulle ceneri quest’ultime saranno naturalmente disperse in cinerario comune.
buongiorno. in merito alla rinuncia dell’affido di urna cineraria di un proprio congiunto ho ricevuto, dal cimitero in Campania ove risiedo, un rifiuto (credo per mancanza di informazioni) pertanto sono qui a chiedere la cortesia della normativa che regola tale atto in modo da poter produrre la giusta documentazione perché solo con “l’ovvio” non è stato sufficiente (forse è anche giusto). grazie