Forlì: la vestizione salme non è compito AUSL e quindi va svolta a pagamento da chi è incaricato dalla famiglia

Le funzioni di tanatocosmesi e vestizione della salma nelle camere mortuarie non sono inclusi nei nuovi L.E.A., livelli essenziali di assistenza, del 2017 ne’ in altri provvedimenti amministrativi, e per questo non possono essere più essere svolte da personale della struttura sanitaria, ma devono essere in capo alle imprese di onoranze funebri.
Con questa breve nota è arrivata ora la conferma che non spetta più all’Ausl Romagna la vestizione delle salme.
Spiega una nota dell’Ausl:
“Nel territorio regionale e anche nel territorio dell’Ausl Romagna persistevano, a seguito di scelte organizzative storicamente diverse, situazioni molto differenziate rispetto alla vestizione delle salme e relativa tanatocosmesi. E’ proprio a seguito di questa disomogeneità e conseguente diverso trattamento tra cittadini, che la Regione ha definito questo ambito di competenza. La scelta sulla modalità di sepoltura ed i relativi oneri, sono un diritto-dovere della famiglia del defunto, che già si esplicita, ad esempio, rispetto al cofano, alla cerimonia, e financo agli abiti da utilizzare per la composizione della salma. Pare difficile pensare, inoltre, che in un’unica azienda come l’Ausl Romagna non si proceda verso l’omogeneizzazione di trattamento tra utenti in tutti i settori”.
Rispetto a rilevi pervenuti da alcune imprese funebri e delle relative associazioni di categoria, l’AUSL fa presente che “l’Azienda si era premurata per tempo di aprire un confronto con le stesse, ed aveva comunicato una prima data di applicazione delle nuove modalità operative dal primo luglio. Data poi dilazionata al 23 luglio, nonostante alcuni territori fossero già pronti, proprio per dar tempo a tutti di organizzarsi, sebbene le ditte già svolgano questo servizio per le salme delle persone che muoiono al loro domicilio. Al tavolo di confronto l’Azienda ha inoltre manifestato la propria disponibilità ad affrontare insieme le varie problematiche anche attraverso apposito regolamento, ben accolto dalle ditte e comunque rivedibile a fronte di eventuali criticità emergenti.”

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