Il bando emesso a fine giugno dalla Asl Roma 1 per la gestione delle camere mortuarie di due strutture ospedaliere romane, il San Filippo Neri e il Santo Spirito, secondo la denuncia di Feniof e Federcofit, prevede l’affidamento di un servizio pubblico d’interesse generale – i servizi interni di Polizia Mortuaria: Camere mortuarie, spostamento salme da corsia a deposito – anche ad imprese di onoranze funebri, ovvero ad operatori commerciali, che avrebbero così una “corsia preferenziale” per l’esecuzione del funerale, in un potenziale regime di monopolio. Una situazione grave, tanto da indire una conferenza stampa per sollevare il caso.
Il bando contestato, in netta controtendenza con i principi sanciti da ANAC, Antitrust e diversi DDL di Camera e Senato, è partito grazie a un vuoto normativo. Infatti una sentenza del 2012 del Consiglio di Stato sancisce che in assenza di una disposizione legislativa regionale non si possono escludere operatori funebri dalla partecipazione alle gare per la gestione delle camere mortuarie.
Queste Associazioni delle imprese funebri, in realtà, stanno sfruttando l’indubbia assurdità del bando per premere affinché sia emanata una norma regionale che lo impedisca, semmai con anche altre norme che interessano il comparto. O anche che venga emanata un norma nazionale chiara in proposito.
In proposito è da anni che l’ANAC condanna queste pratiche, come pure l’Antitrust e diverse altre Federazioni di settore, tra cui la SEFIT.