La Federazione nazionale del comparto funerario italiano non concorda con la richiesta di modifica della Legge regionale ligure sui servizi funebri avanzata dalle Pubbliche Assistenze.
Attualmente la legge regionale in Liguria stabilisce che l’attività funebre è attività imprenditoriale, consentita unicamente a ditte individuali o società di persone o di capitali con precisi requisiti e prevede l’incompatibilità tra l’attività funebre e i servizi di ambulanza e, più in generale, le attività sanitarie e parasanitarie come quelle gestite dalle Pubbliche Assistenze, in linea con quanto presente in molte leggi regionali sui servizi funebri e anche nell’ultimo disegno di legge nazionale in discussione alla Camera nella scorsa Legislatura a firma di Lega (Foscolo), Partito Democratico (Pini) e Forza Italia (Brambilla).
Secondo Piero Chiappano, segretario nazionale di Federcofit, la proroga di 36 mesi concessa alle associazioni per adeguarsi, è già stato un trattamento di favore.
Inoltre, ritiene fondamentale il principio di incompatibilità, volto ad impedire che un soggetto acquisisca una posizione dominante e si avvantaggi rispetto ai concorrenti.
Oggi la Pubblica Assistenza della Spezia, con quasi 2 milioni di fatturato dell’attività funebre, è una delle prime cinque aziende funebri della Liguria.
Pertanto, secondo Federcofit si deve renderla impresa a tutti gli effetti, come avviene in tante regioni italiane da parte di analoghe strutture sociali, non ritenendo accettabile che le azioni benefiche previste vengano espletate grazie a condizioni di maggior favore nella gestione di attività imprenditoriali.
Gli stessi funerali a prezzo calmierato continueranno ad essere espletati, ma in base ad accordi che i comuni prenderanno con le imprese in ambito di correttezza e trasparenza.