Avvisi di conclusione delle indagini sono stati notificati nel barlettano a 16 persone da militari del Gico di Bari della Guardia di Finanza. Le persone indagate sono medici, operatori sanitari, responsabili di imprese funebri, ma anche una guardia giurata e due volontari del tribunale dei diritti del malato. Sarebbero tutti coinvolti in un giro nell’ambito del quale si sarebbe giunti, per esempio, a certificare anzitempo alcuni decessi di persone ricoverate per favorire alcune agenzie funebri rispetto ad altre. Sarebbe emerso dalle indagini della guardia di finanza, coordinate dal pm della procura di Trani Giuseppe Maralfa. e indagini furono avviate all’indomani di un decesso avvenuto nel 2005, decesso certificato quando, appunto, era ancora in vita la donna ricoverata in ospedale alla quale il certificato si riferiva. Per caso ci si è imbattuti in un meccanismo dell’imprenditoria funebre locale per “accelerare” il rilascio di certificazioni mediche.
Secondo gli i nquirenti impresari funebri, per ottenere il funerale al posto di altre imprese, avevano messo in atto un sistema di falsificazione dei certificati di decesso, con alterazione della data o dell’ora di morte, in maniera da poter figurare come “più bravi” di altri e quindi accaparrarsi il funerale. Coinvolti diversi titolari e operatori di imprese funebri, ma anche due medici, due rappresentanti del Tribunale del malato, un operatore dell’emergenza radio, una guardia giurata e il coordinatore dei tecnici della prevenzione dell’ASL per la zona interessata.
Gli impresari funebri operanti nel barlettano sono: Francesco Di Benedetto della IOF Eraclio e un suo collaboratore Antonio De Fazio. Francesco Farano, dell’ominima IOF e presidente CIOF. Savino Cariati e Antoni Walter Chieffi del CIOF (Consorzio Imprese Onoranze Funebri). Raffaele Di Benedetto, Giuseppe, Vito Antonio e Ruggero Bracco della IOF La Cattolica.