Era omonimia

Il portavoce dell’AIFC (Accordo intersindacale delle imprese funebri della Campania) Luigi Cuomo anche a nome del neo costituito “Osservatorio contro il racket del caro estinto” in merito alle notizie di stampa apparse in questi giorni su molti quotidiani napoletani (NdR: e riprese anche da www.funerali.org) relativamente ai deprecabili fatti di Quarto dove un rappresentante della locale ditta Cesarano ha minacciato, insultato e schiaffeggiato il titolare dell’impresa funebre Barca, precisa che l’aggressore Alfonso Cesarano di anni 51 non è Alfonso Cesarano vicepresidente nazionale della FENIOF e delegato dell’A.I.F.C.

“Quanto avvenuto a Quarto in questi giorni – continua Cuomo – conferma ancora una volta l’urgenza e l’importanza di interventi efficaci di ripristino in questo settore di forti elementi di liberalizzazione e di legalità che molti operatori del settore non rispettano affidando ad atti camorristici l’affermazione di presunti diritti di monopolio territoriale. Per queste ragioni – conclude Luigi Cuomo – negli ultimi mesi è nato l’Accordo intersindacale tra l’ACITOF-FENIOF, la LAIIF-Confesercenti e la Federcofit e poi da questo accordo, con il determinate contributo della RETE PER LA LEGALITA’, LIBERA, RETE LEGALE ETICA, FEDERCONSUMATORI E CGIL, è stato costituito l'”Osservatorio regionale contro il racket del caro estinto”, questi due nuovi strumenti di autoregolamentazione interna al settore funerario e cimiteriale vogliono contribuire con le Amministrazioni Comunali, la Regione, la Magistratura e le Forze di polizia a portare ordine e trasparenza a favore delle imprese sane e, soprattutto delle famiglie dei defunti, vittime anch’esse delle illegalità imprese illegali e scorrette”.

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