È mancato alla sua famiglia e ai tanti amici Giovanni Primavesi, fondatore della Feniof, già Presidente di IFTA (organizzazione mondiale del settore funerario) e di EFFS (European Federation of Funeral Services). Responsabile dell’attività internazionale della Feniof.
A me è mancato un incredibile compagno di viaggio, curioso ed attento. Un amico!
Mi fa piacere ricordare che collaborò, con uno pseudonimo, anche con le riviste Antigone e I Servizi Funerari.
Ci conoscemmo, se non vado errato, circa 45 anni fa, in un incontro nella allora sede bolognese della Feniof.
Un tempo ero un po’ più ruvido di adesso, con idee ben precise sul ruolo dell’imprenditoria funebre pubblica e privata.
Nacque così una certa diffidenza con lui, che ci accompagnò per diversi anni.
Poi, rappresentando io l’Italia pubblica e lui l’Italia privata negli organismi internazionali, abbiamo viaggiato per 30 anni assieme, condividendo arrabbiature, momenti esaltanti e tanto lavoro per la causa del settore funerario internazionale.
Sono stati anni in cui si è consolidato un profondo senso di rispetto e di amicizia e, oserei dire, di reciproca condivisione di ideali.
Alla fin fine che sia pubblica o privata, la professione è sempre quella!
Pochi però sanno che Giovanni era un organizzatore perfetto di viaggi, un profondo conoscitore di rotte aeree. Addirittura, maniacalmente, annotava ogni viaggio compiuto in aereo, le miglia percorse e il vettore.
Era capace di darmi le caratteristiche di ogni aereo che si andava utilizzare …
Stimatissimo nell’ambiente del “beccamortariato” internazionale, Giovanni era capace di intessere relazioni e rapporti con persone dei continenti più diversi, facilitato anche dalla sua conoscenza perfetta delle lingue.
E quante notti passate a tessere rapporti per costruire organismi europei capaci di rappresentarci degnamente!
Ci siamo sentiti al telefono la settimana passata, quando ogni anno si ricordava di fare gli auguri di compleanno a mia moglie.
E proprio allora mi diceva che era su una carrozzella. Ma nulla lasciava pensare che dopo qualche giorno ci avrebbe lasciato.
E così, con mia moglie, ci eravamo ripromessi di fare un viaggio a Merate prima della fine dell’anno per salutarlo.
Non abbiamo fatto in tempo! E la cosa ci rattrista.
Alla moglie, al figlio, alla adorata nipote va un nostro commosso pensiero.