E' in corso processo a Brindisi per la caccia al morto nel locale ospedale

E’ in corso a Brindisi il processo sul racket del caro estinto, denunciato già 5 anni or sono. Al banco dei testimoni l’impresario funebre Franco Fiorini, da cui sono partite le accuse con una circostanzaiata denuncia, che ha detto: “Ho rischiato di andare in rovina, a Brindisi lavoravano sempre le stesse persone” Il Fiorini ha ammesso di aver versato anche lui qualche somma di denaro pur di essere chiamato in tempo reale in caso di decesso all’ospedale Perrino di Brindisi. Oltre a Fiorini, è stato ascoltato Antonio Piro, direttore sanitario dell’ospedale all’epoca dei fatti. Fiorini fece il suo esposto scritto nell’agosto del 2004. L’esposto fu inviato al direttore generale della Asl, Bruno Causo, alla direzione sanitaria e alla procura della Repubblica di Brindisi. All’avvio del processo, il Causo, si è costituito parte civile: “Già da tempo – si leggeva nella denuncia di Fiorini – presso la camera mortuaria dell’ospedale Perrino di Brindisi si verificano illeciti atti di procacciamento di affari ad opera di dipendenti dell’azienda a vantaggio di alcune imprese di onoranze funebri operanti nella città di Brindisi. Ciò comporta, evidentemente, gravi danni economici alle altre imprese operanti nello stesso settore e gravissimo danno all’immagine dell’azienda e al suo buon andamento”. Fu proprio Fiorini a puntare il dito contro la principale imputata, Rita Laveneziana, dipendente in servizio presso la camera mortuaria. Oltre a lei sono alla sbarra: Mario Faggiano, 56; Antonio Grande, 61; Anna Ciracì (di Francavilla Fontana), tutti addetti della camera mortuaria del nosocomio di Brindisi; gli impresari funebri Teodoro Giustizieri, 73 anni; Marco Giustizieri, 42 anni; Domenico Genco, 41 anni; Caterina Gatto, 54 anni; Maurizio Manfreda (di San Pietro Vernotico); Antonio Pietanza, 52 anni; Giacomo Leo, 50 anni; Daniele Leo, 36 anni; Giuseppe Giustizieri, 53 anni; Alessandro Stasi, 44 anni; Vincenzo Curia, 54 anni (di San Pietro Vernotico); Lorenzo Stabile, 53 anni; Michele Palazzo, 53 anni (di Mesagne) e Alessandro Bocchini, funzionario della camera mortuaria.

Fonte: www.senzacolonne.it

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