Al Fisco esibiva le fatture di importo modesto, ai clienti forniva quelle di importo reale. Per ben 220 volte, nel solo 2005, una ditta di pompe funebri della di Padova ha alterato le scritture contabili sottraendo all’Erario un imponibile di circa mezzo milione di euro. Ma il raggiro e’ stato scoperto dai funzionari della direzione provinciale delle Entrate di Padova e la ditta ha versato al Fisco oltre 175 mila euro ai fini Ires, Irap, inclusi interessi e sanzioni, accettando integralmente i rilievi contestati.
Semplice, ma proficuo il meccanismo adottato dalla ditta per pagare meno imposte. Per ogni funerale venivano emesse due fatture: una per il cliente che riportava il costo reale del servizio funebre e un’altra corrispondente, ma di importo molto inferiore, da esibire all’Agenzia delle Entrate. In un caso, per esempio, a fronte di 4.700 euro fatturati al cliente, veniva riportato nella contabilita’ ufficiale un importo di appena 700 euro.