A distanza di cinque anni dall’apertura dell’inchiesta e dopo due anni e mezzo di udienze, il tribunale di Livorno ha condannato i vertici della Irof srl e quattro infermieri della Asl 6, addetti al servizio mortuario dell’ospedale di Livorno, a un anno e mezzo di carcere per l’accusa di corruzione.
Secondo la Procura, i quattro dipendenti infedeli dell’Azienda ospedaliera Vito Rapisardi, 58 anni, Tiziano Simi, 61, Andrea Guidugli, 49 e Carlo Roberti, 56, per almeno cinque anni, ogni mese, si sono spartiti 1500 euro che venivano loro consegnati dai vertici dell’agenzia di onoranze funebri, a cominciare da Roberto Pisani, 70 anni, Mauro Del Corona, 70, Fabrizio Simoni, 57, e Gino Misuri, presidente della ditta fino al 30 marzo 2009.
L’inchiesta è partita a marzo 2009 quando una società di pompe funebri ha presentato un esposto in Procura contro un’altra ditta concorrente.
Nonostante che il PM dopo aver ripercorso l’indagine e prove a carico degli 8 imputati abbia chiesto per tutti l’assoluzione. «Per i fatti che vanno dal 2004 al 2006 per intervenuta prescrizione, mentre per i fatti successivi per insufficienza di prove», il collegio, presieduto dal giudice Gabriella Marinelli, dopo oltre due ore e mezzo di camera di consiglio ha deciso per la condannati di tutti e otto gli imputati.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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