La salma di una donna in Nuova Zelanda e’ stata ‘scippata’ dal carro funebre da una delle sue figlie e da altri familiari, che volevano darle una sepoltura tradizionale maori. E’ il terzo caso in pochi mesi di sequestro di una salma per dispute sul tipo di funerale, legate a differenze culturali fra neozelandesi indigeni e bianchi. A quanto riferisce oggi il New Zealand Herald, Ivy May Ngahooro di 76 anni, di etnia europea sposata ad un maori, era morta venerdi’ scorso e nel testamento aveva espresso il desiderio di essere sepolta con il rito anglicano. Sua figlia Joanne, che secondo i familiari non vedeva la madre da anni, e’ arrivata all’agenzia di pompe funebri a Hamilton, nell’Isola del nord, con un gruppo di persone. Dopo una lite con gli altri familiari, il gruppo della figlia ha preso la bara dal carro, l’ha caricata su una delle loro auto e si e’ allontanato. Il portavoce della polizia Andrew McAlley ha confermato l’accaduto e ha detto che gli agenti chiamati sul luogo hanno ”parlato alle due parti cercando di raggiungere un accordo amichevole, ma senza successo”. Ha precisato che non sono stati eseguiti arresti, poiche’ si tratta di ”una questione di diritto civile”. McAlley ha aggiunto che il corpo e’ stato portato in un luogo tradizionale di incontro fuori citta’ per la veglia funebre dei familiari maori, come e’ usanza prima della sepoltura. Questa pero’ non e’ stata eseguita per ordine di un tribunale, a cui si erano rivolto i familiari ‘bianchi’ della famiglia. Dopo una lunga trattativa mediata dalla polizia, ha detto McAlley, il corpo e’ stato restituito e sara’ sepolto a Hamilton, come originariamente programmato.