Confiscati beni per tre milioni di euro a Roberto Squecco, imprenditore capaccese nel settore delle onoranze funebri e ritenuto vicino allo storico clan camorristico Marandino attivo a Capaccio-Paestum e in altri comuni della Piana del Sele. La misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal Tribunale di Salerno su proposta del direttore della Dia, riguarda anche la confisca di beni e partecipazioni societarie intestate sia alla coniuge dello Squecco sia a familiari (come il nipote) e terzi intestatari.
Nello specifico il personale della sezione Dia di Salerno, diretta dal tenente colonnello Salvatore Perrotta e coordinata dal tenente colonnello Giulio Pini, hanno sottoposto a confisca (previo sequestro) la società Funeral Home di Mario Squecco & Co. (con sede legale a Capaccio-Paestum), oltre a tutti i beni strumentali e ogni altro bene destinato all’attività d’impresa, nonché i rapporti di credito societari e 12 autovetture facenti parte del patrimonio sociale; la società «Associazione volontaria di pubblica assistenza Croce azzurra città di Agropoli», onlus con sede legale ad Agropoli compreso tutti i beni destinati all’attività d’impresa, i rapporti di credito societari, 4 autovetture (tra le quali una lussuosa Bentley Arnage), 13 ambulanze e un carro per il soccorso stradale (tutti automezzi integranti il patrimonio sociale).