E’ pervenuta in redazione una richiesta di informazione su come aprire una attività di impresa funebre, da parte di un marmista. Questo ha stimolato un confronto che si propone, attraverso la serie di commenti alla prima richiesta.
Come aprire una attività di impresa funebre
E’ pervenuta in redazione una richiesta di informazione su come aprire una attività di impresa funebre, da parte di un marmista. Questo ha stimolato un confronto che si propone, attraverso la serie di commenti alla prima richiesta.
Salve , vorrei lasciare anch’io la mia testimonianza come marmista , pure nella nostra città ormai ogni monumento viene ordinato direttamente dalla famiglia alle agenzie di onoranze funebri per non parlare delle pubbliche assistenze che dietro compenso incanalano la clientela in una unica direzione.
Faccio questo lavoro da 18 anni e prima di me mio padre e mio nonno ma mai come ora siamo sotto ricatto delle agenzie visto che si appoggiano ai vari marmisti di zona per effettuare i lavori ma ai prezzi che dicono loro , non so dalle vostre parti ma qui su una lapide completa noi si guadagna appena 100 euro quando le agenzie la subappaltano a noi e purtroppo quando dobbiamo fare i prezzi ai privati siamo sempre troppo alti perche le agenzie si accontentano di poco guadagnando poi una cifra esagerata sul funerale i fiori e tutto il resto.
Non trovo sia giusto , per niente.
Facedo riferimento ad attività di Agenzia funebre, mi chiedo come mai chiunque che richiede tale licenza a la possibilità di poter gestire un servizio senza nessuna esperenza, oggi tutti vorrebero aprire tale attivita perchè.Secondo il mio parere siamo noi stessi del settore funerario che lasciamo spazio a queste persone incompetenti del settore funerario. Sono nato in questo settore da eredità di mio Nonno e mio Padre, il mio rispetto e dovuto al defunto ed ai familiari , tengo presente che come attività non e uguale alle altre. Mi chiedo perchè oggi tutti possono aprire tale attività senza nessuna esperenza: barrista, infermiere, muratore, cacciatore d’affare, ecc. Amo questo lavoro e non mi và che venga screditato!
solo una puntualizzazione, dalle mie parti tutte le agenzie piccole si sono sempre appoggiate alle grandi per svolgere l’attività e le agenzia grandi pur di fare business hanno accettato questa situazione piuttosto che aprire una filiale in più e fare concorrenza pura che ovviamente avrebbe reso vita dura alle neo nate.
Questa situazione ha reso possibile il grande sviluppo degli anni 80 e 90 dove le piccole IOF, dopo aver acquistato le licenze, chiedevano agli stessi venditori di svolgere il servizio.
Purtroppo le agenzie serie sono molto rare. Se dat euno sgurdo alla realtà milanese ve ne renderete conto.
Le manche agli ospedali sono nate dalle IOF e non dai marmisti …
Il mio unico rammarico è trovarmi in una zona satura di IOF e la difficoltà di trovarne una dove siano possibili margini di sviluppo nel breve periodo.
Sinceramente sarei più propenso nel mettermi in sociatà con chi già svolge questo lavoro o con chi eventualmente venderebbe per varie ragioni.
PS : se sono stato aggressivo mi scuso, non era mia intenzione.
Ringrazio tutti quanti per la vostra disponibilità.
Rispondo a Carlo dicendo che abito in provincia di Varese, mentre a zakimort dico che sono quasi costretto ad aprire un IOF perchè proprio voi vi siete messi a rubarci il lavoro.
Nella mia zona, contando 10 paesi limitrofi al mio, quindi circa 20 agenzie, solo 2 svolgono solo i compiti di OF, tutte le altre, piccole o grandi, arrotondano con monumenti e colombari portandomi via il lavoro.
Già i comuni ci mettono del loro costringendo i privati alla realizzazione di loculi tutti uguali o realizzando prati verdi, quel poco che rimane poi lo portate via voi .
Non voglio generalizzare, ma il mercato negli ultimi anni si è ristretto e le OF per facilità preferiscono fiondarsi su monumenti e loculi piuttosto che valorizzare i proprio servi magari investendo in sale del commiato.
Ci sono agenzie che no si accontentano di svolgere 60/70 funerali, tutti gestiti in famiglia, ma accattonano ( e scusate il termine ) anche semplici epigrafi pur di portare a casa 300,00 euro di lavoro dopo averne percepiti oltre 6.000 per un funerale.
La situazione è questa : ho una ditta specializzata nel settore funerario e se mi vedo portare via il lavoro dalle IOF posso o chiudere e lasciare così disoccupati i miei figli oppure cercare di riconvertirmi in questo modo.
Sul fatto che non conosco nulla di finerali non ne sarei molto sicuro. Vendere le casse è molto più semplice che vendere una tomba di famiglia, per le pratiche non mi sembra ci vogliano molti studi, per il servizio vero e proprio ci sono IOF che prediligono appoggiarsi a imprese più grandi o per necessità o per comodità.
scusate lo sfogo … ma la situazione è questa e parlo in generale per le province di milano, como e varese. ( salvo qualche eccezione rara )
Un marmista, forse, non sa nulla di stagno e saldatori per cofani in zinco, ma di certo ha un innato senso estetico per l’arte commemorativa ed ha intuito su come allestire un camera ardente.
Io non sono il difensore d’ufficio di nessuno, ma frequento, da anni ormai, tutti i protagonisti della nostra vituperata categoria.
Mi sia consentita un’osservazione: nei tre filoni di cui si compone l’attività funebre, NESSUNO, ha pensato di citare l’arte della vestizione e della tolettatura mortuaria, forse perchè esse sono troppo scabrose.
Tempo addietro un potentissimo consulente dell’ex Ministro della Salute Prof. Girolamo Sirchia (defenestrato con la crisi di governo “pilotata” a 3/4 della scorsa legislatura) propose di inserire nella definizione di trasporto funebre anche la deposizione del cadavere nella bara e la chiusura della stessa.
Questa dicitura è troppo lacunosa, ancorchè elaborata da un tecnico del Diritto; una salma (se davvero il corpo umano dopo la morte continua ad esser tempio dello Spirito Santo) deve essere detersa, curata, sottoposta ad un’attenta tolettatura.
Tutte queste attenzioni rituali non sono riconducibili ad una semplice operazione di polizia mortuaria. Il SACRO, dopo tutto, eccede i limiti angusti dell’igiene pubblica.
In Italia la tanatoprassi non è contemplata dal nostro ordinamento giuridico, pertanto è ancora vietata.
Certi presunti tanatoprattori “all’amatriciana” che misurano il proprio compenso in base ai litri di formalina sparati nella viscere dei cadaveri rappresentano un tradimento della stessa “mission” propria del preparatore di salme, così come concepito nella cultura non solo dei paesi anglosassoni, ma anche di cultura neolatina (si pensi a Francia e Spagna).
Sono stato e continuo ad esser favorevole alla figura del “cerimoniere”, magari espresso proprio dall’impresa funebre (giusto per non correre il rischio di esser citato di statalismo immobilista, clientelare e partitocratico). Il rapporto con i servizi necroscopici (obitori, camere ardenti) e cimiteriali è difficile per la cittadinanza, allora siano le imprese funebri a mettere a disposizione un necroforo capace di affiancare la famiglia in tutte le fasi del post mortem, dalla scelta del funerale sino alla dispersione delle ceneri (se questa è la pratica per la quale si è optato). Il cittadino, spesso indifeso dinnanzi alla burocrazia mortuaria, ha bisogno di esser guidato ed accompagnato nelle proprie decisioni responsabili.
Marmisti, imprenditori, fossori e semplici “becchini” sono chiamati a questa grande rivoluzione. Sapranno rispondervi?
Mi pare sia proprio questo l’errore che ormai in diversi fanno.
Che senso ha che un marmista, che non sa nulla di come si fa un funerale, che non conosce le norme in materia, pensi di aprire una agenzia funebre.
Forse cerca solo di accaparrarsi del lavoro postumo.
Questa è la fine della imprenditoria funebre seria, stretta da una parte da chi ha pochi scrupoli ed elargisce mance in ospedale, dai marmisti che guardano lontano e con le agenzie di vendita dei funerali, ce si rivolgono al consorzio per fare i trasporti. Cosa lascio a mio figli della mia impresa funebre?
In questa maniera diventiamo tutti un poco più poveri e alla fine chi ci rimette è la capacità di fare funerali fatti bene.
E poi la chimate liberalizzazione ….
Meglio quello che c’era una volta.
L’impresa deve avere la disponibilità continuativa di almeno una autofunebre (in proprietà, leasing, noleggio continuativo o altra forma consentita) e dell’autorimessa per mezzi funebri (in proprietà, locazione, leasing).
Alcune regioni chiedono anche il requisito di almeno i necrofori necessari per lo svolgimento di un servizio funebre, essi debbono esser inquadrati con regolare contratto di lavoro (No a personale assunto in nero!!!).
In determinate realtà locali (ad esempio in Emilia Romagna e Lombardia) l’attività funebre può esser esercitata in modo separato dal solo trasporto funebre (il trasporto viene quindi appaltato ad un soggetto terzo) attraverso l’istituto dell’avvalimento.
La normativa differisce notevolmente da regione a regione.
I soggetti che possono svolgere l’esercizio dell’attività funebre sono:
= ditte individuali;
= società (di capitali o di persone);
= altre persone giuridiche.
A livello nazionale non vi è che la indicazione della circolare Ministero della sSanità n. 24 del 24/6/1993, paragrafo 5.4, e quindi è elemento poco incisivo. Inoltre sussiste giurisprudenza sul fatto che una impresa funebre per poter operare deve essere in possesso, congiuntamente di autorizzazione di PS ex articolo 115 (ora di competenza del Comune).
In Lombardia, invece, solo gli esercenti l’attività funebre (= imprese autorizzate) possono espletare i trasporti funebri, anche per conto terzi, ossia di quei soggetti imprenditoriali i quali si siano specializzati solo in un particolare settore delle onoranze funebri.
Per esser più preciso dovrei sapere Lei da quale regione mi scriva e soprattutto in quale territorio Lei voglia aprire un’impresa.
A fini normativi trovo ogni indicaizone nella tua risposta.
MA ai fini pratici, solitamente come ci si comporta ?
Mi spiego meglio, per quanto riguarda l’aspetto burocrativo, la vendita e la realizzaizone di un’esposizione potrei pensare direttamente io utilizzando anche i locali attualmente in uso come marmista, ma per il servizio vero e priprio devrei appoggiarmi o associarmi con qualche altra impresa già avviata la quale mi fornirebbe personale e carro ?
Come prima cosa occorre precisare che l’attività comunemente nota come impresa di onoranze funebri (IOF), o d impresa di pompe funebri, in alcune realtà territoriali chiamata anche “agenzia funebre”, costituisca un’attività di servizio a contenuto complesso, svolgendo tali ditte diverse funzioni ed attività che presuppongono differenti titoli di legi
Sotto il profilo meramente tecnico l’attività funebre si compone di tre filoni semantici:
1) disbrigo pratiche amministrative (avviso di morte ex Art. 72 comma 2 DPR 396/2000, richiesta di autorizzazione al trsporto funebre, consegna documentazione) in qualità di agenzia d’affari (ex Art. 115 Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza RD 18 giugno 1931, n. 773)
2) Fornitura di articoli funerari ed oggettistica commemorativa (cofano funebre, addobbi, arredi floreali, ricordini a stampa…)
3) Trasporto della salma, o del feretro debitamente confezionato in rapporto alla distanza del trasporto ed alla pratica funeraria prescelta, effettuato con autofunebre.
A livello nazionale bastano solo l’autorizzazione al commercio non alimentare e quella di pubblica sicurezza ex Art. 115 citato.
Diverse regioni (Lombardia ed Emilia Romagna in primis) sostituiscono queste due licenze con una nuova autorizzazione cumulativa e comprensiva delle due precedenti.
Questa autorizzazione viene rilasciata sulla base di requisiti molto selettivi che il candidato impresario funebre deve dimostrare di saper rispettare (personale necroforo regolarmente assunto ed in regola con gli obblighi assicurativi, possesso continuato di almeno un’autofunebre, disponibilità di un ufficio per la trattazione degli affari, e di un magazzino-autorimessa dove ricoverare automezzi e cofani funebri).
Sono un marmista e vorrei ampliare la mia attività aprendo un’agenzia di onoranze funebri.
Visto le recenti novità vorrei sapere come muovere i primi passi ed eventualmente sapere se esiste un “canale” riguardante questo argomenti, sezioni di compra/vendita o ricerca di soci.
grazie