A seguito delle 14 denunce nel reggiano per la costituzione di un cartello tra 11 imprese funebri che pagavano mazzette ad infermieri per accaparrarsi funerali il CODACONS è intervenuto con un proprio omunicato stampa, di cui si riportano i tratti essenziali:
Per il Codacons il racket del caro estinto è diffusissimo in tutta Italia. Già nel 2001 scoppiò uno scandalo a Torino, nel 2008 scoppiò prima a Bari e poi a Milano. Un mese era scoppiato a Caserta.
Per questo l’associazione di consumatori chiede di estendere le indagini a tutti gli ospedali d’Italia. Troppo spesso infermieri, centralinisti o personale delle camere mortuarie di ospedali si affrettano a chiamare le loro pompe funebri amiche in cambio di una tangente che, secondo una stima del Codacons, varia in media da 150 a 350 euro, anche se si può arrivare fino a 500 euro. La tangente varia a seconda della città e del costo complessivo del funerale. In pratica, considerato che un funerale medio (loculo a parte) costa circa 3.500 euro, la tangente varia dal 4 al 10%.
Inoltre il Codacons ricorda il business del caro estinto. Un giro d’affari di 3 miliardi e mezzo di euro per più di 5.000 imprese funebri.
Il Codacons avvisa i consumatori che questi funerali con tangente incorporata, costano mediamente il 30 % in più rispetto al normale. Ecco perchè il Codacons invita i consumatori a non accettare mai l’offerta di agenzie funebri che si presentano come avvoltoi, senza essere state esplicitamente chiamate dai parenti. Anche in queste situazioni drammatiche occorre avere il sangue freddo di dire un no deciso.
Il Codacons ricorda, infine, che sul caro estinto non si sono ancora recepite le indicazioni dell’Antitrust che nel maggio del 2007 aveva evidenziato gravi distorsioni del mercato e che auspicava una netta separazione tra le gestioni pubbliche delle camere mortuarie e dei cimiteri e le attività commerciali delle onoranze funebri. E’ necessario vietare per legge che gli ospedali o i comuni, per garantirsi un’entrata, affidino a una società di onoranze funebri la cura delle camere mortuarie o la gestione dei cimiteri.
Vi informo di un nuovo (almeno per me) modo di essere virus più che avvoltoio.
Conosco un sistema raccapricciante per accaparrarsi il servizio funebre e si tratta dell’uso della fede per scopo di lucro, (sembra che sto scoprendo l’acqua calda, ma)
riuscire ad entrare nelle sacrestie delle chiese, a farsi nominare ministri dell’eucarestia, e poi riuscire ad avere la compiacenza del parroco di un ospedale e quindi due volte o più a settimana portare l’ostia ai malati e a conoscere le loro famiglie, per poi se stanno morendo, dare sfacciatamente con una mano l’ostia al disprenzato e con l’altra il bigliettino da visita ai parenti, se invece si prevede che morirà in seguito, iniziare un lavoro di conoscenza con la famiglia continuando a portagli la comunione a casa e iniziare a proporre aiuto di conforto, per esempio procurandogli qualche badante a costi ridotti se non gratis se si tratta di poco tempo.
Il lavoro delle formiche così potrei definirlo, a volte dura anni, alla fine sento dalla bocca dei familiari:” il servizio lo deve fare quella della comunione, o quella dell’ostia , ci sembra male, dopo tutto quello che a fatto per noi! Ma com’è che dopo avergli fatto il servizio non c’è più una visita di conforto?