Cinque gli ospedali romani per i quali si indaga per presunti appalti pilotati della gestione di camere mortuarie

Sono cinque gli ospedali finiti nell’indagine della polizia sugli appalti pilotati per i servizi funebri. Secondo gli investigatori si tratta di San Camillo, Sant’Eugenio, Sant’Andrea, Umberto I e Pertini.
Il 7 novembre 2014 gli agenti della Squadra mobile hanno perquisito 26 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere, concorso in falso, truffa e turbativa d’asta.
Si tratta dei titolari di numerose imprese funebri, insieme con dirigenti ed ex dirigenti di ospedali e Asl, oltre ad alcuni dipendenti. Gli investigatori avrebbero acquisito materiale utile per le indagini.L’indagine è scattata due anni fa, in seguito alla denuncia presentata in Procura dal Codiof (Comitato diritti operatori funerari).
Tra le persone iscritte nel registro degli indagati, oltre a sei componenti della famiglia Taffo, ci sono anche Luigi Macchitella, ex direttore generale del San Camillo-Forlanini; Vittorio Bonavita, direttore generale della Asl Roma B; e Adalberto Bellomo, ex consigliere di amministrazione del Cotral. Per Egisto Bianconi, direttore generale del Sant’Andrea e il dirigente Filippo Zanutti rispondono solo di turbata libertà degli incanti. Il risultato: il business del caro estinto era unito da un unico cartello per lo più riconducibile alla famiglia Taffo. Spuntano anche i nomi dei rappresentanti di Funeral Product, Semi – Servizi mortuari integrati, Service One, Fasida, Cattolica 2000 e Servizi funebri Fucile.

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