Chiesti maggiori controlli in Emilia Romagna sulle imprese funebri

Alberto Vecchi, consigliere della regione Emilia Romagna(an-pdl), in un’interrogazione alla Giunta regionale chiede di intervenire per richiamare i Comuni “ad una puntuale e disciplinata osservanza” delle disposizioni in materia di funeraria sia per quanto attiene il rilascio delle autorizzazioni alle imprese di onoranze funebri sia per ciò che riguarda le funzioni di vigilanza.
Il consigliere segnala che le associazioni rappresentative delle imprese funebri continuano a lamentare la disapplicazione della legge regionale ‘Disciplina in materia funeraria e di polizia mortuaria’ (L.r. 19/2004) e dei successivi provvedimenti ad essa connessi, in particolare per quanto riguarda la disposizione (delibera 163/2006) in base alla quale un’impresa di onoranze funebri può avvalersi, ai fini del rilascio dell’autorizzazione, di accordi contrattuali con un’altra impresa autorizzata: facoltà questa – precisa l’esponente di an-pdl – ammissibile “esclusivamente” in contesti territoriali ristretti o di piccole dimensioni e che “non può permettere di abilitare un soggetto ad operare indistintamente in ulteriori ambiti del territorio regionale”.
Vecchi considera “doveroso assicurare condizioni e requisiti idonei a garantire il corretto svolgimento dell’attività funeraria alle imprese che si attengono alla disposizioni vigenti” e, nella sua interrogazione ricorda che una nota del dicembre scorso, indirizzata a tutti i comuni emiliano-romagnoli, l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Giovanni Bissoni, “richiamava ad applicare e non interpretare” la legge in questione.

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