Impresa di pompe funebri palermitana tarocca una pubblicità della Regione Val d’Aosta per combattere l’uso di alcool e la adatta alle sue esigenze. Affigge 500 manifesti a Palermo. La cosa non passa inosservata e la Regione intima all’impresa di pompe funebri di non usare la sua immagine pubblicitaria. La cosa per il momento finisce con il Comune di Palermo che stacca i manifesti della impresa funebre Nunzio Trinca. Mai campagna pubblicitaria ha avuto ritorni negativi di questo genere. L’impresa funebre si scusa, ma rischia una causa per danni.
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Veramente ho chiamato io stesso l’ufficio Affissioni del Comune di Palermo per togliere i manifesti , Resomi conto della truffa online che ho ricevuto dopo aver acquistato sta benedettissima foto , potevo anche lasciare tutto in asse e mantenere l’inserzione pubblicitaria visto che in 2 giorni ha creato tutto questo Gossip , comunque i miei legali stanno procedendo contro colui che mi ha venduto la foto ! grazie a tutti !
Parlando di imprese funebri mi è capitato di trovare un sito che rispecchia molto l’argomento in questione http://www.funeras.it è un nuovo partale dedicato alle imprese funebri è il primo che vedo nel suo genere.
L’interesse mi è venuta proprio perche qualche anno fa lavoravo in questo campo.
Ormai anche le imprese funebri si stanno aggiornado è giusto che sei cosi.
per me e anche giusto appendere i manifesti cosi chi e alla guida e legge questi manifesti capisce che se beve alla guida rischia di morire e cosi non beve..
«Stiamo valutando la buona fede dell’errore, che ci è stata ribadita anche tramite una lettera raccomandata». Albert Lanièce, assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, commenta così la vicenda che ha visto Francesco Trinca, figlio dell’imprenditore funebre di Palermo, Nunzio Trinca, utilizzare l’immagine della campagna antialcool dell’assessorato, cui il spot è visibile in coda su tutti i video di 12vda.it, per la pubblicità della propria azienda: «siamo sempre molto sensibili al tema delle stragi del sabato sera – racconta Francesco Trinca – e qualche mese fa, nei ritagli di tempo dal lavoro, stavo cercando su Internet delle immagini sul tema. Su un blog ho trovato la foto di questa persona su una sedia a rotelle, al cimitero, che era perfetta. Non c’era nessun simbolo che poteva farmi pensare ad una campagna di prevenzione ed ho chiesto, via e-mail, al titolare del blog se potevo usarla. Qualche giorno dopo lui mi ha risposto affermativamente ed io ho pensato di utilizzare la foto così com’era aggiungendo i nostri recapiti e la frase “tu puoi scegliere, noi ti aspettiamo il più tardi possibile”, che abbiamo utilizzato anche in altre occasioni».
La particolare campagna pubblicitaria dell’impresa funebre ha stuzzicato i giornalisti della sede palermitana del quotidiano “la Repubblica” che hanno pubblicato un articolo sia sull’edizione cartacea sia su quella on line dando così visibilità nazionale alla vicenda ed in pochi giorni la notizia è arrivata ad Aosta, dove il capo del servizio dipendenze patologiche, salute mentale e promozione della salute, Gabriella Furfaro, ha verificato l’accaduto: «nella foto che è servita per la realizzazione della pubblicità – aggiunge Trinca – non c’era nulla che la collegasse con la Regione Valle d’Aosta. Quando mi è stato spiegato che era stata realizzata per una campagna sociale contro l’abuso di alcolici, ho subito telefonato in Municipio per bloccare la nostra campagna pubblicitaria togliendo i manifesti già pubblicato ed annullando le successive affissioni: ero in obitorio, dove stavo lavorando, ma resomi conto dell’accaduto, ho voluto subito fare qualcosa per correggere l’errore» .
«Stiamo valutando la buona fede dell’errore, che ci è stata ribadita anche tramite una lettera raccomandata». Albert Lanièce, assessore regionale alla sanità, salute e politiche sociali, commenta così la vicenda che ha visto Francesco Trinca, figlio dell’imprenditore funebre di Palermo, Nunzio Trinca, utilizzare l’immagine della campagna antialcool dell’assessorato, cui il spot è visibile in coda su tutti i video di 12vda.it, per la pubblicità della propria azienda: «siamo sempre molto sensibili al tema delle stragi del sabato sera – racconta Francesco Trinca – e qualche mese fa, nei ritagli di tempo dal lavoro, stavo cercando su Internet delle immagini sul tema. Su un blog ho trovato la foto di questa persona su una sedia a rotelle, al cimitero, che era perfetta. Non c’era nessun simbolo che poteva farmi pensare ad una campagna di prevenzione ed ho chiesto, via e-mail, al titolare del blog se potevo usarla. Qualche giorno dopo lui mi ha risposto affermativamente ed io ho pensato di utilizzare la foto così com’era aggiungendo i nostri recapiti e la frase “tu puoi scegliere, noi ti aspettiamo il più tardi possibile”, che abbiamo utilizzato anche in altre occasioni».
La particolare campagna pubblicitaria dell’impresa funebre ha stuzzicato i giornalisti della sede palermitana del quotidiano “la Repubblica” che hanno pubblicato un articolo sia sull’edizione cartacea sia su quella on line dando così visibilità nazionale alla vicenda ed in pochi giorni la notizia è arrivata ad Aosta, dove il capo del servizio dipendenze patologiche, salute mentale e promozione della salute, Gabriella Furfaro, ha verificato l’accaduto: «nella foto che è servita per la realizzazione della pubblicità – aggiunge Trinca – non c’era nulla che la collegasse con la Regione Valle d’Aosta. Quando mi è stato spiegato che era stata realizzata per una campagna sociale contro l’abuso di alcolici, ho subito telefonato in Municipio per bloccare la nostra campagna pubblicitaria togliendo i manifesti già pubblicato ed annullando le successive affissioni: ero in obitorio, dove stavo lavorando, ma resomi conto dell’accaduto, ho voluto subito fare qualcosa per correggere l’errore».
Dimenticavo questo si che è gossip
A Palermo di manifesti ne sono stati affissi 200 «ma ho già chiamato l’ufficio affissioni del Comune di Palermo che sta già provvedendo alla loro rimozione con priorità urgente», afferma Trinca Francesco , spiegando di non sapere dell’origine degli stessi. Le immagini Trinca dice di averle trovate «senza il logo e il marchio di appartenenza» su un blog di un amico: «ho chiesto se potevo utilizzarle e lui ha detto di sì e mi ha rimandato l’email con il File ».
«Chiedo scusa a tutti – conclude – non ho voluto approfittarmi di nessuno. Ho semplicemente fatto una cosa istintiva. La foto è veramente reale , l’ho acquistata su internet e l’ho acquistata con ricarica post pay ». ecco la sua dichiarazione in tanti altri blog .
Secondo me non è da mettere in croce .