Federcofit, la federazione che dal 1999 rappresenta le aziende del settore funerario, ha avviato una campagna di sensibilizzazione a Milano per combattere il commercio illecito delle salme.
Presso una quindicina di strutture – tra ospedali e residenze sanitarie assistenziali – sono stati affissi dei manifesti, che riportano una sintesi dell’articolo 6, comma 4, del regolamento regionale del 2022, in cui viene stabilito il divieto al personale di strutture sanitarie e sociosanitarie, così come a chiunque partecipi a attività di soccorso, di indirizzare i familiari nella scelta dell’agenzia funebre o comunicare i decessi alle stesse.
Diverse indagini giudiziarie, emerse nel corso degli ultimi anni, hanno evidenziato la sussistenza di un vero e proprio racket nel settore funerario, basato su di una rete di rapporti e compensi illeciti ad operatori compiacenti del personale sanitario e delle camere mortuarie, volti ad ottenere il controllo delle salme e la conseguente organizzazione delle cerimonie funebri.
L’intento della campagna è quello di informare e sensibilizzare il pubblico sull’importanza di una scelta libera dell’impresa funebre, anche in considerazione del fatto che chi vive un lutto si trova in uno stato di vulnerabilità emotiva, che può purtroppo facilitare l’indirizzamento verso soggetti che si propongono con modalità illecite.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.