All’imprenditore 55enne Squecco Roberto, di Capaccio Paestum, comune della provincia di Salerno, sono stati confiscati beni e assetti societari per 16 milioni di euro.
La confisca è stata disposta dal tribunale di Salerno, su conforme richiesta della procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia.
Il provvedimento è stato eseguito dalla divisione anticrimine della questura di Salerno e dal servizio centrale anticrimine della polizia di stato.
L’imprenditore, già condannato anche per reati commessi per favorire il clan camorristico Marandino, nel mese di gennaio era stato sottoposto a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di intestazione fittizia di beni, peculato, interruzione di pubblico servizio, favoreggiamento personale, emissione di fatture per operazioni inesistenti, invasione di terreni ed edifici, riciclaggio, turbata libertà degli incanti, abuso d’ufficio e altro, unitamente ad altri 10 indagati.
Anche grazie al reinvestimento dei proventi di reati tributari, Squecco ha, di fatto, continuato a mantenere il monopolio nei servizi delle onoranze funebri e del pubblico soccorso nei comuni di Agropoli, Acerno, Capaccio, attraverso la creazione di nuove associazioni e società intestate a prestanome ovvero infiltrando imprese di terzi già attive, in modo da sfruttare, in maniera occulta, mezzi e licenze altrui, conseguendo, peraltro, un notevole arricchimento.