Aser, azienda di onoranze funebri a controllo pubblico del ravennate è intervenuta con una nota dopo i recenti fatti di cronaca che, a Bologna, hanno portato alla scoperta di un “racket del caro estinto”.
“Come evitare che possano presentarsi fenomeni come quelli scoperti a Bologna?-si chiede Aser nella nota- Grazie ad un’azione costante di controllo da parte degli enti che gestiscono i luoghi in cui si registrano i decessi o i contatti per le sepolture: le Asl (per quanto riguarda gli ospedali), gli enti che si occupano delle camere mortuarie (come Azimut a Ravenna e Ausl a Faenza, per fare gli esempi locali), ma anche i responsabili delle strutture private, come case di cura o di riposo. E’ importante che queste realtà prestino costante attenzione alle attività del loro personale preposto al contatto con i parenti dei defunti, per verificare che non si presentino situazioni irregolari. Come Aser, valuteremo positivamente qualunque procedura volta a migliorare i controlli in queste occasioni. Ed è altrettanto importante che si diffondano sempre più corrette procedure di trasparenza, anche stimolate dal personale di cui sopra. In occasione della scomparsa di un familiare, ci sono strutture che consegnano ai parenti un modulo con l’elenco di tutte le agenzie di pompe funebri esistenti sul territorio: toccherà poi a loro effettuare la scelta. Questa ci pare la procedura corretta, da diffondere quanto più possibile, per scongiurare rischi di corruzione ed evitare che si creino le situazioni malavitose purtroppo registrate anche nella vicina Bologna”.