Riportiamo l’articolo “Blitz Osiride, racket caro estinto: dodici assoluzioni e sei condanne” a firma di Tatiana Bellizzi, pubblicato su teleradioerre.it il 29 ottobre 2008:
Blitz Osiride, racket caro estinto: dodici assoluzioni e sei condanne
Dodici assoluzioni e sei condanne. E’ la sentenza emessa del gup del Tribunale di Bari di Pinto nei confronti di 18 persone coinvolte nel blitz Osiride, quello del racket sul caro estinto. Le stesse hanno scelto di essere giudicate con rito abbreviato. Il gup barese non ha riconosciuto l’associazione di stampo mafioso, ma soltanto l’associazione semplice finalizzata alle estorsioni. Tra le condanne c’è quella a Raffaele Tolonese a sette anni di carcere, Ciro Moffa a 4 anni e 4 mesi, Fernando Paolo Mancini a quattro anni e due mesi, Giuseppe Cavallone a 5 anni e 4 mesi, Moreno Laviano a un anno e sei mesi e Palumbo a un mese. Tra le dodici assoluzione quella di Antonio Sabbetta che era stato accusato di mafia. Era il 16 maggio del 2007, quando gli agenti della squadra mobile di Foggia ammanettarono 10 persone, accusate di imporre alle imprese di onoranze funebri del capoluogo di pagare un pizzo di 500 euro per ogni funerale realizzato. Ma nel blitz denominato Osiride erano coinvolte altre 22 persone, tra dipendenti degli Ospedali Riuniti e del 118 e Guardie Giurate, indagate in stato di libertà. Gli stessi fornivano informazioni sui decessi che avvenivano presso tutte le strutture sanitarie foggiane in cambio di denaro. Tra gli altri indagati, anche i presunti capi storici della Società foggiana, Federico Trisciuoglio e Roberto Sinesi, per i quali si sta svolgendo a Foggia il processo con il rito ordinario.
concludendo ? lo stato ha perso soldi, tempo e fatica ….
La sentenza emessa dal gup Rosa Calìa Pinto e tra parentesi le richieste di condanna avanzate dal pm.
Andrea Baratto, 27 anni, autista dell’ambulanza della coop «Operatori emergenza radio»: assolto da corruzione (1 anno e 6 mesi, pena sospesa).
Vincenzo Benedettini (52) Canosa, impresario di pompe funebri: assolto da favoreggiamento (1 anno, pena sospesa).
Giuseppe Cavallone (54), detenuto, socio della coop di pompe funebri «Angeli» di via San Lorenzo: 5 anni e 4 mesi per associazione per delinquere semplice, una tentata estorsione e un’estorsione: assolto da mafia, una tentata estorsione, un’estorsione e 10 episodi di corruzione (8 anni per tutti i reati).
Tommaso Di Mucci (42), vigilante della coop «133» in servizio agli ospedali riuniti: assolto da corruzione e peculato (1 anno e 10 mesi, pena sospesa).
Leonardo Gesualdo (22): assolto da mafia e due tentative di estorsione (4 anni e 6 mesi).
Angelo La Quaglia (43), vigilante della «133» in servizio agli ospedali riuniti: assolto da corruzione (1 anno, pena sospesa).
Moreno Laviano (25): 1 anno e 6 mesi per due tentate estorsioni con pena sospesa, assolto dalla mafia (4 anni e 6 mesi per tutti i reati).
Savino Loberto (28), detenuto, becchino del «centro servizi funerari»: assolto per mafia, tentata estorsione ed estorsione (4 anni e 8 mesi per tutti ireati): è stato scarcerato.
Paolo Fernando Mancini (46), detenuto, socio dell’impresa di pompe funebri «Angeli»: 4 anni e 2 mesi per associazione per delinquere semplice, estorsione e tentata estorsione; assolto da mafia, due estorsioni e 10 corruzioni (8 anni per tutti i reati).
Ciro Moffa (50), detenuto, dipendente comunale in servizio al cimitero e ritenuto socio occulto degli «Angeli»: 4 anni e 4 mesi per associazione per delinquere semplice e un’estorsione: assolto da mafia, u n’estorsione e 11 corruzioni (10 anni per tutti i reati).
Ciriaco Palumbo (40) impresario di pompe funebri: 1 anno per favoreggiamento, pena sospesa (1 anno).
Luigi Perdonò (46), socio della coop «Operatori emergenza radio»: assolto da corruzione (1 anno e 6 mesi, pena sospesa).
Gilda Ribeca (55), infermiera dell’ospedale «Don Uva»: assolta da corruzione (1 anno, pena sospesa).
Antonio Sabetta (30), dipendente dell’impresa di pompe funebri «L’Annunziata» di via Lucera: assolto da mafia e tentata estorsione (3 anni e 6 mesi).
Roberto Sorsi (35) vigilante della «133» in servizio agli ospedali riuniti: assolto da corruzione (1 anno, pena sospesa).
Raffaele Tolonese (49), detenuto, dipendente del «Centro servizi funerari» e ritenuto socio occulto de «L’Annunziata»: 7 anni per associazione per delinquere semplice, estorsione e violazione della sorveglianza speciale: assolto da mafia (12 anni di reclusione per tutti i reati).
Salvatore Venuti (57), vigilante della «133» in servizio agli ospedali riuniti: assolto da corruzione e peculato (1 anno e 10 mesi, pena sospesa).
Vito Vitale (27), autista ambulanza della «Operatori emergenza radio»: assolto da corruzione (1 anno e 6 mesi, pena sospesa).
(Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno)