Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Siracusa in collaborazione con il personale della Compagnia di Augusta, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 28 persone ritenute responsabili di aver partecipato a titolo di affiliati o fiancheggiatori all’associazione per delinquere di tipo mafioso denominata clan “Nardo” di Lentini (Siracusa), storicamente riconducibile alla figura egemonica di NARDO Sebastiano, finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti (in particolare estorsioni ed altri reati contro il patrimonio, traffico e spaccio di stupefacenti, porto e detenzione di armi), ad acquisire il controllo e la gestione di attività economiche (nei settori delle affissioni dei manifesti elettorali e delle onoranze funebri), ovvero a realizzare profitti ingiusti anche attraverso l’allestimento di bische clandestine e l’installazione di giochi video-poker truccati e di genere vietato.
E’ opportuno evidenziare che l’assenza di denunce da parte delle vittime ha reso particolarmente difficoltosa la compiuta ricostruzione dei singoli episodi estorsivi poiché, in moltissime conversazioni intercettate, pur emergendo con estrema chiarezza che gli autori discutessero della riscossione del pizzo, i riferimenti emersi risultavano insufficienti ad individuare l’esercente vessato. In ogni caso sono state delineate compiutamente 5 estorsioni poste in essere dal sodalizio criminale: un’impresa operante nel settore della raccolta dei rifiuti, un supermercato, una pescheria, una salumeria ed un’impresa di onoranze funebri. Indicativo l’importo delle somme estorte, ricompreso tra i 200 ed i 500 €. mensili, calibrato cioè in misura da non incidere eccessivamente sugli utili della vittima.
Da ultimo si segnala l’attività di controllo del settore delle onoranze funebri posta in essere da Sergio ORTISI con l’ausilio del TRINGALI. Si è difatti accertato come in occasione di un funerale organizzato da un’agenzia esterna ad Augusta, l’ORTISI avesse dato disposizioni sulle modalità per redarguire i responsabili dell’”illegittima” intromissione e costringerli a far restituire la somma percepita. Emblematica la frase da lui pronunciata: “Intanto ci dici che portano i soldi (inc.) quelli che hanno preso… e poi che non si permettano più di pigliare i cristiani di fuori e portarli qua. Perché a pedate nel culo li scasso vivi!”.