Arresti domiciliari per Egisto Bianconi, direttore generale dell’ospedale Sant’Andrea.
Bianconi è finito nel mirino degli inquirenti nell’ambito di un’inchiesta sulle procedure di aggiudicazione di un importante appalto per le camere mortuarie.
L’accusa, rende noto la questura, è "turbata libertà degli incanti, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio".
Il dg risulta così tra le 9 persone raggiunte da misure cautelari emesse dal gip presso il Tribunale di Roma, su richiesta della locale direzione distrettuale antimafia ed eseguite il 30 luglio 2015 dalla squadra mobile di Roma, con la collaborazione dei militari della compagnia carabinieri "Montesacro", del reparto prevenzione crimine "Lazio" e del Reparto mobile di Roma.
Tra le attività illecite della famiglia Primavera, attiva nel traffico di droga nel quartiere di San Basilio a Roma, è emersa la vicenda della gara d’appalto indetta dall’azienda ospedaliera Sant’Andrea, che si è e protratta fino al novembre 2014 per l’affidamento dei "servizi inerenti i decessi in ambito ospedaliero con annessa gestione della camera mortuaria" della struttura in relazione, alla quale sono state documentate condotte di rivelazione di segreto d’ufficio, turbata libertà degli incanti, corruzione ed indebita induzione all’erogazione di utilità. Le indagini della squadra mobile hanno permesso di documentare l’assegnazione fraudolenta dell’appalto a favore di Luciano Giustino Taffo e del figlio Daniele, noti imprenditori titolari dell’omonima ditta di pompe funebri della capitale.
Oltre a Bianconi sono finite in manette altre 8 persone, tra le quali due imprenditori del settore servizi funebri, e tre esponenti della famiglia Primavera
Il progetto parte, in realtà, da Daniela Chimenti, moglie di Guerino Primavera la quale – impiegata quale operaia nella società di pulizie Linda s.r.l. all’interno del Sant’Andrea – era venuta anticipatamente a conoscenza, in via riservata, della prossima indizione, da parte dell’azienda ospedaliera di una gara d’appalto per i "servizi mortuari" ed aveva attivato il marito con il suo amico Luciano Giustino Taffo che si era mostrato sin da subito interessato all’affare.
Da quell’iniziale input, la Chimenti aveva interessato una sua collega di lavoro Barbara Severini che, dietro promessa di soldi, con il marito Fabrizio Coppola, imprenditore edile di Campagnano avevano trovato il "contatto giusto": Egisto Bianconi, direttore amministrativo, prima, ed attualmente direttore generale dell’azienda ospedaliera. Bianconi, messo quindi in contatto con i Taffo, ha in vario modo "pilotato" avvalendosi del suo collaboratore Filippo Zanutti – responsabile unico del procedimento e presidente della commissione di gara – l’aggiudicazione dell’appalto facendo conoscere anticipatamente ai Taffo il contenuto del bando di gara che veniva loro materialmente consegnato, attraverso Fabrizio Coppola, venti giorni prima della sua pubblicazione sulla gazzetta ufficiale.
Veniva, quindi, confezionata da parte della ditta Taffo un’offerta tecnica ed economica ineccepibile da un punto di vista formale che sbaragliava il precedente aggiudicatario dell’appalto e gli altri controinteressati, con la promessa da parte dei Taffo della consegna a Bianconi di una somma di denaro nonché di procedere ad assunzioni presso la propria ditta di persone appartenenti ai nuclei familiari Primavera e Coppola.
Ai domiciliari sono finiti:
Egisto Bianconi, direttore amministrativo, prima, ed attualmente direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’ Andrea, nato a Roma il 30.01.1968, per il reato di turbata libertà degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; Fabrizio Coppola, imprenditore edile, nato a Campagnano di Roma il 29.12.1967, per il reato di turbata libertà degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; Luciano Giustino Taffo, nato a Poggio Picenze (AQ) il 13.12.1959, per il reato di turbata libertà degli incanti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; Daniele Taffo, nato a Roma il 26.6.1988, per il reato di turbata libertà degli incanti e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Gli ultimi due sono imprenditori titolari dell’omonima ditta di pompe funebri. Filippo Zanutti, nato a Roma il 21.2.1972, collaboratore del dg del Sant’Andrea Egisto Bianconi, per il reato di turbata libertà degli incanti è stato destinatario di una misura interdittiva della sospensione dal pubblico Ufficio attualmente esercitato per la durata di 12 mesi. In carcere appunto l’assistente Capo della Polizia di Stato attualmente in servizio al Commissariato Viminale Diego Cardella, nato a Roma il 13.05.1972, per il reato di usura aggravata, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Stessa misura per altri tre soggetti allo stato irreperibili: Guerino Primavera nato a Roma il 17.2.1958, per il reato di usura aggravata, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; Fabrizio Primavera, nato a Roma il 29.10.1980, per il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, porto abusivo di armi da fuoco e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio; Daniele Primavera, nato a Roma il 31.03.1983, per il reato di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio.