Tre persone finiscono in manette per un’estorsione continuato nei confronti del titolare di un’azienda di pompe funebri a Torre del Greco (NA). Attraverso minacce e costanti pressioni, alla vigilia di Natale si erano fatti consegnare mille euro , ma le richieste estorsive ai danni dei titolari delle imprese del ”caro estinto” di Torre del Greco non si limitavano alle festivita’ natalizie ma comprendevano anche quelle pasquali e di ferragosto.
Nel pomeriggio del 10 marzo 2011, i carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata, nell’ambito del filone d’indagine che sta facendo luce sulle infiltrazioni camorristiche nel settore delle onoranze funebri torresi, hanno arrestato, i fratelli Francesco e Gerardo Accardo, responsabili di estorsione aggravata e continuata con l’aggravante del metodo mafioso, di cui e’ accusato anche una terza persona, Bartolomeo Palomba. Quest’ ultimo era stato arrestato gia’ lo scorso 7 marzo nell’ambito delle indagini che portarono la Direzione Distrettuale Antimafia e i carabinieri al fermo di tre persone ritenute esponenti di vertice del nuovo clan ”Di Gioia-Papale”, nato dalle ceneri del clan ”Falanga”, con la collaborazione tra un sodalizio criminale operante a Torre del Greco (Di Gioia) e un altro nella vicina Ercolano (Papale). Secondo quanto accertato dalle forze dell’ordine, i fratelli Accardo e Palomba, lo scorso 24 dicembre, al termine di reiterate minacce al titolare dell’impresa di onoranze funebri avevano intascato la somma di mille euro. ”Un dato estremamente significativo – scrive in una nota il procuratore aggiunto della Repubblica di Napoli, Rosario Cantelmo – e’ rappresentato dalla circostanza che le indagini stanno consentendo di aprire un primo squarcio nel velo di omerta’ della comunita’ torrese, ormai esausta dalle continue vessazioni ed angherie subite nel tempo, che frenano l’assetto commerciale ed economico della citta”’.