Un protocollo d’intesa per garantire il servizio di onoranze funebri e la sepoltura a 50 persone senza fissa dimora decedute in condizioni di estrema poverta’ e’ stato siglato nella sede della comunita’ di Sant’Egidio a Palazzo Leopardi, dal presidente di Ama, Giovanni Hermanin, dal vice direttore della Caritas diocesana di Roma, mons. Angelo Bergamaschi e dall’amministratore della Comunita’ di Sant’Egidio, Gianni La Bella. L’accordo nasce alla luce di una precedente intesa siglata a marzo 2005, che e’ stata poi recepita in occasione del rinnovo del contratto di servizio fra Ama e comune di Roma per la gestione dei servizi funebri e cimiteriali, valido per gli anni 2006-2011. La Caritas diocesana e la comunita’ di Sant’Egidio segnaleranno i nominativi di persone decedute nel comune di Roma, in stato di grave indigenza e privi di familiari in grado di provvedere agli oneri della cerimonia funebre e della sepoltura, fornendo i dati identificativi e la confessione religiosa, per l’eventuale sepoltura nel cimitero ebraico o islamico. Ama si impegna cosi’ a coprire le spese funerarie per le persone segnalate, avvalendosi della propria agenzia di onoranze funebri, e a provvedere alla loro sepoltura nei cimiteri capitolini. La Caritas Diocesana e la Comunita’ di Sant’Egidio cureranno l’organizzazione della cerimonia religiosa o civile, in accordo, per quanto riguarda modalita’ e tempi, con l’agenzia di onoranze funebri di Ama. Grazie al protocollo d’intesa del 2005, da allora ad oggi sono stati gia’ effettuati 50 funerali a persone sole e in condizioni di estrema poverta’. Roma conferma la sua vocazione solidale e continuera’ a sancire il diritto per le persone senza fissa dimora ad un funerale e ad una sepoltura dignitosi: un gesto di civilta’ e soprattutto un segno di rispetto della dignita’ umana.
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