A Forlì succede che a seguito del decesso di una persona di 75 anni, avvenuto verso sera, la vedova chiama una prima agenzia funebre, che dopo aver ricomposto la salma, spiega alla vedova, insistente, che non è possibile trasportare il cadavere alla camera mortuaria dell’ospedale “Morgagni- Pierantoni”, in quanto la stessa camera è già chiusa.
L’agenzia, che, come da accordi si reca al mattino nell’abitazione per prelevare il corpo e portarlo all’obitorio, si trova davanti al fatto che la vedova, la quale non voleva il cadavere in casa, aveva già incaricato un’altra impresa funebre di fare lo spostamento.
I parenti hanno giustificato il fatto, spiegando che un’impresa di pompe funebri concorrente si era offerta di prelevare il cadavere in serata, come richiesto dalla vedova. La prima impresa funebre ha fatto scattare la denuncia all’autorità giudiziaria, con accuse pesanti: occultamento di cadavere e concorrenza sleale.
Il primo capo d’accusa, deriverebbe, secondo l’avvocato della prima impresa funebre dal fatto che non si sa dove sia stato portato il corpo durante la notte, essendo appunto chiusa la camera mortuaria.
Il sostituto procuratore Filippo Santangelo ha aperto un’ inchiesta.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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