22 arresti per racket caro estinto a Caserta

Dalle prime ore dell’alba del 26 gennaio 2009, in varie localita’ delle province di Caserta e Napoli, i carabinieri di Caserta hanno eseguito 22 ordinanze di custodia cautelare per ”associazione per delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, estorsione ed illecita concorrenza nel mercato delle onoranze funebri”, notificando anche 8 divieti di dimora nella provincia.

L’ordinanza di custodia cautelare e’ stata emessa dal gip presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), su richiesta dei pm della locale procura. Secondo gli investigatori l’organizzazione avrebbe corrotto alcuni dipendenti dell’Istituto di Medicina Legale dell’ospedale di Caserta. L’organizzazione gestiva in modo monopolistico il mercato delle onoranze funebri imponendosi fino al punto di sottrarre fuori da una chiesa un feretro ad un’altra ditta che si era ‘aggiudicata’ un funerale ‘fuori territorio’. Le mazzette agli infermieri si aggiravano sui cento euro per salma. L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) sulle mazzette in obitorio vede tra gli arrestati (in carcere) l’amministratrice della società di onoranze funebri di Santa Maria Capua Vetere Matilde Vecchione. Sono coinvolte anche le società casertane Last Travel, Cerreto, Imparato Funeral Home, Ferrara, Corvino e altre. Gli infermieri fulcro di tutta l’operazione tratti in arresto sono Antonio Chianese e Antonio Cammarota di Caserta e Domenico De Marco di Castel di Sasso.

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4 thoughts on “22 arresti per racket caro estinto a Caserta

  1. è inutile fare arresti se poi non fanno chiudere definitivamente queste agenzie il marcio bisogna toglierlo definitivamente, non come …… [nome di imprenditore funebre tolto dalla Redazione] che continua a far funzionare la sua di agenzia. Io metterei in galera anche i politici che li hanno appoggiati.

  2. Esisteva un vero e proprio tariffario (dai 50 ai 200 euro a salma) per accaparrarsi il funerale di quanti morivano nell’Ospedale di Caserta, con le esequie da svolgersi nei territori di Caserta, Santa Maria Capua Vetere, Casagiove, San Nicola La Strada, nell’Agro aversano e in parte del Napoletano.
    Persone decedute residenti in provincia di Caserta e Napoli ma anche extracomunitari.
    Lo ha scoperto, a conclusione di un’inchiesta, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha chiesto ed ottenuto dal gip dello stesso Palazzo di Giustizia 22 arresti (di cui 5 domiciliari) e 8 misure di obbligo di dimora. Trentatré gli indagati, complessivamente: tra questi, Carmine Lisi, 58 anni, primario di Medicina Legale dell’ex ospedale civile (a piede libero in questo caso per abuso d’ufficio) già agli arresti per una inchiesta sui falsi incidenti stradali e Matilde Vecchione, titolare- socia della Imprese Funebri Internazionali di Santa Maria Capua Vetere, nonché componente di giunta (NdR: del direttivo) della Feniof (Federazione Nazionale Imprese Onoranze Funebri) con sede a Bologna oltre che vicepresidente della Acitof (Associazione Campana Imprese Trasporti Onoranze Funebri).
    I dettagli dell’operazione sono stati resi noti dal capo della Procura di Santa Maria Capua Vetere Corrado Lembo, dal procuratore aggiunto Luigi Gay alla presenza del sostituto Maurizio Giordano; del colonnello Carmelo Burgio, comandante provinciale dei carabinieri; del capitano Giovanni Capone e del tenente Fabio Bianco della compagnia di Caserta.
    Il sistema delle mazzette all’obitorio dell’ospedale ruotava intorno ad un sistema di corruzione che la Procura di Santa Maria Capua Vetere, definisce «scontato» e «ambientale », una sorta di legge non scritta tanto era radicato e collaudato. Accordi precisi e tariffe altrettanto precise. Principali protagonisti dell’inchiesta dove sono ipotizzati i reati di associazione a delinquere e corruzione, sono tre infermieri della sala mortuaria Antonio Chianese, Antonio Cammarota e Domenico De Marco. Secondo l’accusa, procuravano solo ad alcune specifiche imprese di pompe funebri i dati anagrafici delle persone appena decedute nei vari reparti dell’ospedale. In questo modo, gli imprenditori riuscivano a giungere in ospedale prima degli altri per il trasporto della salma e per l’organizzazione dei funerali, lasciando così intendere ai familiari delle persone decedute che tale servizio fosse convenzionato con la struttura sanitaria pubblica.
    Seimila euro al mese il giro d’affari ipotizzato dagli inquirenti che sono riuscito a scoprire il business del caro estinto da alcune intercettazioni telefoniche. In un caso, nel comune di Lusciano, i responsabili dell’impresa Conte avrebbero minacciato il titolare della Resurrexit di Casapulla fino sottrarre fuori da una Chiesa un feretro che si era aggiudicata quest’ultima.
    Tra i destinatari dei provvedimenti, imprenditori di importanti imprese funebri casertane come i fratelli Scalera (Last Travel), Cerreto, Imparato (Funeral’s Home) e Gennaro e Alessandro Trombetta di Napoli (irreperibili). Ha rigettato ogni accusa, ieri, davanti al gip, l’imprenditrice Matilde Vecchione difesa dall’avvocato Mauro Iodice. La donna ha spiegato che il tenore delle telefonate intercettate con altri colleghi-imprenditori ere legato esclusivamente al suo ruolo istituzionale quale rappresentante di associazioni di categoria e che nessun cliente veniva dirottato presso la sua societò in quanto già molto conosciuta sul territorio. Gli interrogatori proseguiranno anche stamani e fino al 28 gennaio. Impegnati, nel collegio difensivo, anche gli avvocati Luciano e Raffaele Costanzo, Gennaro Iannotti, Paolo Trofino, Maria Lampitella e Giancluca Di Matteo.

    Fonte:www.napolionline.org

  3. GLI ARRESTATI – Diverse le società coinvolte nell’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere: Last Travel, Cerreto, Imparato Funeral Home, Ferrara, Corvino e la società di onoranze funebri Matilde Vecchione. In manette anche gli infermieri Antonio Cammarota e Domenico De Marco. I primi due di Caserta, l’ultimo di Castel di Sasso. Il coinvolgimento degli infermieri è da imputare al passaggio di informazioni circa i deceduti dei vari reparti dell’ospedale di Caserta ‘fornite in esclusiva’ solo ad alcune società di onoranze funebri.L’operazione condotta questa mattina dai carabinieri di Caserta ha coinvolto 30 persone. Di queste per 17 sono scattate le manette, a 5 sono stati concessi gli arresti domiciliari e otto risultano indagati con il divieto di dimora a Caserta. Questo l’elenco delle persone arrestate: Andrea Vecchione, Matilde Vecchione (titolare dell’omonima ditta funebre), Luciano Conte, Aniello Ventre, Giuseppe Parrillo, Domenico Scalera, Giuseppe Iodice, Pasquale Sagliano, Antonio Siro, Giovanni Scalera, Eduardo Scalera, Gaetano Cerreto, Antonio Cammarota (infermiere), Enrico Imparato, Paolo Conte, Francesco Conte, Costantino Ferrara (della ditta Dorelli-Ferrara).
    Fonte: http://interno18.it/

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