La ritualità nelle sepolture di islamici, ebrei ed ortodossi: l’approfondimento nel corso Euro.Act del 19 maggio 2021

Tutte le società riflettono sulla morte e si occupano dei morti. Il rito funebre, gli interventi sul cadavere e la maniera di rappresentare, pensare e percepire la morte, tuttavia, variano profondamente da una cultura all’altra.
Inoltre, tali diverse motivazioni sociali, demografiche, religiose, economiche, spingono sempre più comunità religiose a chiedere alle amministrazioni comunali la realizzazione di aree dedicate alla sepoltura o interne o esterne ai cimiteri già esistenti.
Infatti, le prime generazioni migratorie stabilizzate in Italia, non pensano più a “ritorni in Patria post mortem“, prevedendo la cerimonia funebre ed il seppellimento dei propri morti nei cimiteri italiani, anziché riportarli in un luogo, dove ormai più nessuno potrà prendersi cura della tomba.
I gestori dei cimiteri italiani possono, quindi, attivarsi per prevedere spazi dedicati ad accogliere le salme legate ai flussi migratori transnazionali, sia nel rispetto delle norme italiane che nel rispetto dei credi individuali.
Il corso di formazione Euro.Act del 19 maggio 2021, curato dalla dott.ssa Elena Messina – Docente di Antropologia medica presso Università Cattolica del Sacro Cuore, Scienze Infermieristiche ed Affiliated researcher Université de Lausanne – si propone di indagare le pratiche rituali relative alla cerimonia funebre, messe in atto dalle comunità islamica, ebraica ed ortodossa.
Lo scopo è quello di comprendere il processo di rielaborazione del lutto in ambito migratorio e le dinamiche di sostegno ed integrazione realizzate e realizzabili nel contesto ospitante, per addivenire alle best practices attivabili per queste precipue ritualità funebri.
È possibile iscriversi, compilando il Modulo di Iscrizione ed inviandolo a formazione@euroact.net.

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