Fannulloni, burocrati e solo bravi a pagare le tasse

In questi gioni sta crescendo sempre più il livello di scontro istituzionale in corso tra Governo ed Enti Locali. Col “Ghe pensi mi” il Presidente del Consiglio punta ad una prova di forza cercando di far approvare dal Parlamento la manovra economica a colpi di maggioranza.

Il peso dei tagli resa sempre localizzato soprattutto nella massa di cittadini a reddito fisso o pensionati. E a queste condizioni insorgono Regioni, Province e Comuni, che hanno sulle spalle la gran parte del costo della manovra e della impopolarità conseguente: ‘’Non potremmo che considerare gravissimo ed inaccettabile il diniego circa la richiesta del sistema delle autonomie territoriali di avere un incontro con il Presidente del Consiglio e con i Ministri interessati dalla manovra’’. E’ quanto affermano in una nota congiunta Sergio Chiamparino (Anci), Vasco Errani (Conferenza delle Regioni), Giuseppe Castiglione (Upi) e Enrico Borghi (Uncem), a seguito della notizia che il Governo non intenderebbe svolgere l’incontro richiesto unitariamente la scorsa settimana. ”In questo modo – aggiungono – verrebbe meno il principio di leale collaborazione che è la base delle corrette relazioni istituzionali su cui si fonda la nostra Costituzione. E’ quindi necessario convocare in tempi rapidissimi una riunione di tutti i livelli istituzionali della Repubblica’’.
Accettiamo il saldo della manovra di 24,9 miliardi, ma non e’ irresponsabile dire che ciascun livello della Repubblica, rispetto a quanto spende, percentualmente deve ridurre la spesa pubblica per concorrere in modo paritario ai tagli necessari per raggiungere questa cifra“. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia Romagna e della Conferenza delle Regioni italiane, Vasco Errani, questa mattina davanti all’Assemblea legislativa, nel corso di una seduta dedicata alla manovra finanziaria del Governo, sottolineando che “vogliamo fare la nostra parte ma vogliamo che i tagli siano equamente ripartiti“. “In questo caso sono pronto a firmare qui e ora un accordo col Governo, perche’ non sono interessato a fare opposizione ma la cosa piu’ utile ed equa per i cittadini di questo Paese“.

La tensione cresce di giorno in giorno e non avanza di un centimetro la possiiblità di mettersi ad un tavolo per affrontare in maniera concertata sacrifici che devono essere fatti, ma in maniera proporzionata al reddito e distribuiti fra i vari livelli di governo. E comincia a farsi strada la possibilità che siano gli Enti Locali a scendere in piazza, con gli impiegati del pubblico impiego in prima fila a protestare per come sono considerati: fannulloni, burocrati e solo bravi a pagare le tasse.

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