Convegno a Padova su Il morire tra ragione e fede

il 20 e il 21 marzo si terrà a Padova un convegno dal titolo Il morire tra ragione e fede. Universi che orientano le pratiche d’aiuto. ImageIl simposio si presenta come un’opportunità di confronto fra ragione e fede, saperi scientifici e competenze pratiche, intorno al tema della morte e alle forme del morire, con l’obiettivo di promuovere una riflessione più ampia sulle simboliche che interessano il senso del vivere come passaggio.
Ad aprire l’iniziativa, organizzata dall’Università degli Studi di Padova, sarà una tavola rotonda che vedrà a confronto il filosofo Emanuele Severino, espressione autorevole della cultura laica e filosofica, e il patriarca di Venezia Angelo Cardinal Scola, moderati dall’editorialista del Corriere della Sera Armando Torno.
Il convegno è rivolto a coloro che operano nel mondo della cura e che studiano i problemi legati alla gestione del cordoglio anticipatorio, all’elaborazione del lutto nonché alle terapie che sostengono la terminalità.
La quota di iscrizione al convegno è di 30 euro per gli studenti e di 70 euro per tutti gli altri che desiderano prendervi parte. Vi informiamo inoltre che sono stati riconosciuti 11 crediti ECM dalla Regione Veneto per la partecipazione all’iniziativa. Le iscrizioni si chiuderanno il 10 marzo 2009. Informazioni maggiori si trovano sul sito: http://endlife.cab.unipd.it/convegno

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One thought on “Convegno a Padova su Il morire tra ragione e fede

  1. Ho seguito virtualmente il «Convegno a Padova su “il morire tra ragione e fede”».
    In merito al dibattito tra giganti del pensiero laico ed ecclesiastico, faccio seguire il seguente mio commento, che poche ore fa ho postato su VIRGILIO Notizie:

    «L’affermazione di SCOLA: «Non c’e’ separatezza, tanto meno contrapposizione tra fede e ragione»: è nella “Verità della Fede nell’ESSERE DIO di Gesù Cristo!”

    L’affermazione di SEVERINO che i cattolici sono in «arroccamento nella fede a scapito della ragione»: è nell’altrettanta “verità della fede nell’essere dio di se stesso!”.

    Qui ed ora, Emanuele Severino (ex mio maestro di filosofia dal 1997, e “Amico particolare”, eletto nell’Opera epistolare e profetica: LA DIVINA COMMEDIA BIS) è divenuto mio stolto.

    Io sono, dal 1/11/2003, lo stolto di Dio, per Volontà di Dio. Entrambi questi sommi autori del pensiero laico ed ecclesiastico, con me non dialogano, perché mi ritengono, stoltamente, invisibile, proprio com’è ritenuto Dio. Commento in onore di S. Paolo. Punto. Cordialmente

    Inenascio Padidio 🙂 ».

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