La Città del Vaticano parteciperà alla prossima Biennale di architettura di Venezia. Proporrà un padiglione diffuso, che si svilupperà nel Bosco dell’Isola di San Giorgio Maggiore.
Modello del progetto – promosso dal cardinale Gianfranco Ravasi, coordinato dal Pontificio consiglio della Cultura e curato da Francesco Dal Co – è la ‘cappella nel bosco’ costruita nel 1920 da Gunnar Asplund nel cimitero di Stoccolma.
«Dieci architetti di comprovata esperienza e diversa formazione, sono stati invitati a proporre e realizzare ciascuno una cappella – spiega una nota –, indagando le possibilità offerte dai differenti materiali. Particolare attenzione sarà data anche alla possibilità di riutilizzare le cappelle dopo l’esposizione, nella tutela e nel rispetto dello spazio naturale circostante».
Gli architetti provengono da Italia, Spagna, Portogallo, Gran Bretagna, Usa, Australia, Brasile, Giappone, Cile/Serbia e Paraguay.
«Nella nostra cultura – continua la nota del Pontificio consiglio della Cultura – è usuale identificare la cappella come ambiente parte di spazi di culto più ampi; nel padiglione della Santa Sede, invece, le cappelle saranno isolate, collocate in un ambiente naturale e astratto, metafora del peregrinare della vita: il bosco, appunto».
Nell’ambito della partecipazione della Santa Sede alla Biennale, anche un appuntamento del Cortile dei gentili, il prossimo 21 settembre 2018, dove quattro architetti di fama internazionale si confronteranno: «Un’ulteriore occasione per mostrare quanto possa essere fecondo il dialogo tra architettura e spiritualità e indagare come viene interpretato il messaggio contenuto nella Laudato si’ di papa Francesco». Progetto e partecipanti saranno presentati ad aprile.
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