Il Comune di Modena ha deciso di dar corso alle richieste dei cittadini per un cimietro per animali da compagnai, col ricorso ad investimenti privati. Se qualche imprenditore lo riterrà opportuno e vantaggioso, cioè, anche a Modena potrà sorgere un cimitero per animali di affezione, la cui realizzazione è regolamentata in un documento approvato dal Consiglio comunale, sul finire del mese di marzo 2014.
La proposta di Regolamento è stata presentata dall’assessore Simona Arletti come il “coronamento di un lungo percorso di azioni di tutela degli animali passato attraverso l’approvazione nel 2011 del Regolamento per i diritti degli animali, le risorse investite per il miglioramento del canile comunale e per aumentare le aree destinate ai cani nei parchi, nonché la nuova convenzione con il Pettirosso per il recupero dei gatti incidentati. Modena – ha quindi ricordato l’assessore – è secondo Legambiente la terza città in Italia per la cura dei servizi rivolti agli animali”.
Il regolamento stabilisce che nel Cimitero per animali d’affezione potranno essere interrate, e non tumulate, le spoglie di cani, gatti, criceti, uccelli da gabbia, pesci ornamentali e altri animali domestici di dimensioni piccole o medie (non oltre i 40 chilogrammi) a condizione che un apposito certificato veterinario escluda la presenza di malattie trasmissibili all’uomo.
Gli animali più grossi, come cavalli sportivi, dovranno prima essere inceneriti in una struttura autorizzata; la qual cosa dovrà comunque avvenire se la morte dell’animale è dovuta a una malattia infettiva diffusiva.
Nel cimitero potranno essere posizionate lapidi o pietre tombali di altezza, però, non superiore a 80 centimetri.
L’area cimiteriale non potrà essere inferiore a 5mila metri quadrati, né superiore a 10mila e dovrà comprendere zone per il seppellimento, un’area per dispersione di ceneri nel terreno e una per i servizi collaterali, quali struttura d’accoglienza, sistema di smaltimento rifiuti cimiteriali e altri. Inoltre, l’area dovrà essere dotata di parcheggi privati di uso pubblico.
Il Regolamento prevede anche che il Comune possa concedere, previo bando, a privati o associazioni un’apposita area o l’autorizzazione a utilizzare appezzamenti di terreni di proprietà o in affitto con contratto almeno trentennale.