Circolare Sefit n. 4014 del 1.03.99
RIFORMA DEL REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA DPR 285/90
Si porta a conoscenza degli associati che in data 9 febbraio '99 il Sottosegretario alla Sanità Sen. Monica Bettoni, ha sentito, nel corso di un'audizione conoscitiva, rappresentanti di ANCI e Confservizi CISPEL sul testo del nuovo regolamento di polizia mortuaria nazionale in via di modifica (che ha avuto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità il 17.12.98).
Il riassetto regolamentare proposto, nelle sue linee essenziali e generali appare in grado di dare positiva risposta nell'immediato, alle molteplici problematiche tecniche e gestionali del settore, che il DPR 285/90 aveva lasciato insolute.
Pur rimanendo nella logica e negli spazi di una semplice revisione regolamentare, il nuovo testo può risolvere situazioni che, in alcune realtà, hanno assunto caratteristiche di vera e propria emergenza urbana e di improcrastinabile urgenza.
In relazione a tali situazioni, l'ANCI e la Confservizi Cispel hanno rivolto un pressante appello al Governo, attraverso un documento congiunto, affinché le procedure per le concertazioni ed i pareri necessari alla promulgazione del nuovo regolamento siano immediatamente intraprese, e concluse nel più breve tempo possibile.
Resta, in ogni caso, la necessità di porre mano ad una riforma legislativa - e non solo regolamentare - del settore che delinei un nuovo assetto delle competenze e dei poteri, basato su principio della sussidiarietà e, quindi, fondato su un adeguato spazio all'autonoma regolamentazione degli Enti Locali. In tal senso l'ANCI e la Confservizi Cispel richiedono al Governo, una volta terminato l'iter di revisione regolamentare, di avviare l'iniziativa di riforma legislativa.
In relazione, infine, all'estrema urgenza di attivare immediatamente ogni iniziativa utile al risanamento ed alla piena utilizzazione delle strutture cimiteriali esistenti, l'ANCI e la Confservizi Cispel hanno sollecitato il Ministero della Sanità ad autorizzare fin d'ora e nelle more dell'entrata in vigore del nuovo regolamento, anche ai sensi dell'art. 106 del DPR 285/90, tutte quelle speciali prescrizioni tecniche per la costruzione e ristrutturazione dei cimiteri, nonché per l'utilizzazione delle strutture cimiteriali esistenti, che corrispondono alle tipologie e alle caratteristiche previste dal nuovo testo regolamentare e, quindi, abbiano già ottenuto il parere favorevole del Consiglio Superiore di Sanità, ferma restando l'intesa con l'ASL competente.
I primi risultati delle audizioni confortano nel ritenere che si siano determinate ampie convergenze delle categorie interessate per una rapida modifica della normativa di riferimento del settore funerario italiano.
Di seguito si illustrano alcune delle principali innovazioni contenute nello schema di nuovo regolamento.
Monopolio dei trasporti funebri e regolazione dell'attività di impresa funebre
Il testo di fatto recepisce i rilevi dell'Autorità Garante per la Concorrenza ed il Mercato, laddove evita di fare riferimento alla privativa del servizio di trasporto funebre, anche se si ritiene venga demandata alla fase del concerto con il Ministero dell'interno la soluzione dell'attuale vigenza o meno dell'art. 1 comma 1, punto 8 del T.U. sulla municipalizzazione dei pubblici servizi (RD 2578/1925) messa in dubbio dal parere dall'Antitrust.
Con le modifiche proposte il trasporto dei cadaveri, nel territorio del comune, è compito istituzionale del comune stesso, limitatamente ai casi di indigenza, salme abbandonate e similari.
Viene definito il trasporto funebre di cadavere e stabilito che il comune ha titolo a fissare la tariffa massima per il trasporto a pagamento di cadavere solo per la tipologia maggiormente diffusa nel proprio territorio. Viene quindi liberalizzata la possibilità di tipologie di trasporto funebre con caratteristiche diverse dal decoroso.
L'incaricato del trasporto funebre viene esplicitamente investito dei diritti e dei doveri dell'incaricato di pubblico servizio.
Cambia la natura del diritto fisso che è sempre facoltativo, ma serve unicamente a compensare i costi di produzione dei servizi funebri e necroscopici comunali obbligatori per legge o regolamento: trasporto funebre di indigenti, su chiamata della pubblica Autorità, di mantenimento del locale di osservazione e dell'obitorio, del rilascio di autorizzazione al trasporto funebre, di controllo dell'attività funebre.
È introdotta l'attività funebre, definita come congiunto esercizio di: disbrigo di pratiche amministrative in occasione di funerale, fornitura durante lo stesso di bara e arredi funebri, esecuzione del trasporto di cadavere. L'accreditamento dell'impresa funebre segue specifiche norme stabilite da un regolamento comunale, sulla base dei requisiti minimi fissati in sede nazionale e modificabili dalla Regione. Si creano le condizioni per un diverso modo di operare, in quanto chi esercita attività funebre dovrà avere la disponibilità almeno di: 1 carro funebre, autorimessa, direttore tecnico, 2 altri addetti per ogni sede o filiale aggiuntiva. Viene favorita la concentrazione delle imprese, valutando che l'attuale struttura polverizzata sia una delle principali cause dell'accaparramento dei servizi funebri, specie nelle grandi città. Personale aggiuntivo può essere previsto, anche se non dipendente diretto ma in regola con i contributi; per ulteriori mezzi si può ricorrere anche al noleggio.
Vi è l'obbligo di svolgere, di norma, la trattazione degli affari nella sede o in una filiale dell'impresa. È vietato svolgerla dentro le strutture sanitarie.
Vi è l'estensione dell'obbligo del deposito dei prezzi in Comune a tutte le prestazioni e forniture eseguite nel corso del funerale.
Il delicatissimo problema della "caccia al morto" è stato affrontato con la netta separazione della gestione degli obitori dall'attività funebre.
È infatti esplicitamente prevista la funzione pubblica del deposito di osservazione e dell'obitorio, i quali potranno essere gestiti dal Comune solo direttamente o mediante convenzione con altre strutture pubbliche o sanitarie. Il servizio mortuario degli ospedali, una volta rammodernato, diventa il punto di riferimento anche per la veglia dei defunti da parte dei parenti e per la partenza dei trasporti funebri. Potrà fornire oltre ai servizi obbligatori pure dei servizi a pagamento.
Gestione imprenditoriale degli impianti cimiteriali
La demanialità comunale del cimitero in base all'art. 824 del C.C. e la particolarità del luogo, impongono norme di salvaguardia dello stesso: cosicché è consentito al Comune di gestire l'intero servizio cimiteriale, solo direttamente in economia, con impresa a totale o prevalente partecipazione pubblica locale. Viene consentito il ricorso allo strumento del project financing. Questa è la risposta alle esigenze di gestione maggiormente imprenditoriale dei cimiteri, di afflusso di risorse, anche private, per la realizzazione di costruzioni cimiteriali.
Permane l'obbligo per il Comune di garanzia della sepoltura gratuita ad inumazione in campo comune, nonché per i residenti della cremazione gratuita. Viene favorita la creazione di una rete di crematori sul territorio nazionale.
La concessione dell'uso di sepolture nei cimiteri oltre che al comune è consentita ai seguenti soggetti: enti morali, aziende speciali municipali o consortili, società di capitali a prevalente capitale pubblico locale, società attuative del project financing come previsto dagli artt. 19 co.2 e 2bis, 37 bis e segg. della cosiddetta legge Merloni ter. Questi soggetti operano all'interno di precisi vincoli di regolamento per evitare speculazioni (tariffe stabilite dal comune, regolamento di polizia mortuaria comunale, piano regolatore cimiteriale).
Decentramento di funzioni
Al livello centrale permane solo il potere di emanare linee guida.
Alla luce delle recenti normative (cosiddette leggi Bassanini) viene individuato nel livello comunale quello a cui compete la maggior parte dei compiti del settore, data la competenza di fatto già esplicata.
Alla Regione sono riconosciuti compiti di programmazione e indirizzo, soprattutto laddove si punta ad impianti operanti su ambiti territoriali sovracomunali, di fissazione di criteri per la regolamentazione da parte dei comuni dei requisiti per lo svolgimento della attività funebre, di pianificazione cimiteriale.
Il testo elaborato dal Ministero della Sanità, sarà inviato nei prossimi giorni ai Ministeri dell'interno e Grazia e Giustizia, per il concerto, poi al Consiglio di Stato e alla Conferenza Stato Città e Stato Regioni. Non è escluso un parere preventivo dell'Antitrust che, come si ricorderà aveva emesso un proprio parere consultivo al Ministro della Sanità il 14/7/98. Infine il testo approderà in Consiglio dei Ministri e poi il DPR dovrà essere promulgato dal Presidente della Repubblica. Un iter lungo, ma sul quale vi è l'impegno del Governo, manifestato dal Sottosegretario alla Sanità Sen. Monica Bettoni, per abbreviarlo in tempi compatibili con le esigenze manifestate.
Si anticipa infine la notizia che questa Federazione, unitamente all'AMAV di Venezia, organizza un Convegno che si terrà a Venezia il prossimo 15 aprile (presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, San Polo 2454) ed avrà come tema il nuovo regolamento di polizia mortuaria nazionale.
Al convegno, che durerà l'intera giornata (dalle 10.00 alle 17.30), parteciperanno esperti del settore, nonché gli estensori del testo di modifica del DPR 285/90 (su cui si è espresso favorevolmente il Consiglio Superiore di Sanità il 17/12/98).
L'intervento di apertura verrà effettuato da Massimo Cacciari, Sindaco di Venezia.
Il convegno è rivolto a tutti quei soggetti che a diverso titolo interverranno nell'applicazione del nuovo regolamento di polizia mortuaria e quindi Assessorati regionali alla Sanità, ASL, Istituti di Medicina Legale, Uffici tecnici, di Stato civile e cimiteriali dei Comuni, Società di cremazione, imprese funebri, imprese di costruzione, marmisti. Si allega il programma del convegno.
Distinti saluti.
Il Presidente
Dr. Andrea Lolli