Circolare Sefit n. 3825 del 22.01.1998

REGOLAMENTO DI POLIZIA MORTUARIA. ATTI DI INDIRIZZO E DI GESTIONE

Pervengono alla scrivente Federazioni quesiti per la identificazione degli atti di indirizzo e di gestione nei servizi funerari.

Si tratta di individuare quali delle competenze che il regolamento di polizia mortuaria approvato con DPR 10/9/1990 n. 285 assegna al Sindaco sono proprie delle figure "apicali" (dirigenti o responsabili degli uffici/servizi).

Infatti, l'art. 51, comma 2, secondo periodo della L. 8/6/1990 n. 142, quale modificato dall'art. 6, comma 2 della L. 15/5/1997 n. 127, precisa, ampliando l'elencazione già presente nella disposizione originaria, ma secondo lo stesso principio di distinzione della funzioni tra organi elettivi e organi burocratici, che agli "apicali" (dirigenti o responsabili degli uffici o dei servizi) sono attribuiti:

"f) i provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale, nel rispetto di criteri predeterminati dalla legge, dai regolamenti, da atti generali di indirizzo, ivi comprese le autorizzazioni e concessioni edilizie;

g) le attestazioni, certificazioni, comunicazioni, diffide, verbali, autenticazioni, legalizzazioni ed ogni altro atto costituente manifestazione di giudizio e di conoscenza;

h) gli atti a essi attribuiti dallo statuto e dai regolamenti o, in base a questi, delegati dal Sindaco."

Risultano pertanto di competenza esclusiva degli "apicali" i provvedimenti di cui alle lettere f), g) e gli altri atti loro attribuiti dallo statuto del singolo Comune e dai regolamenti (tra cui quello di polizia mortuaria locale).

All'"apicale", tramite apposita previsione statutaria o regolamentare può essere demandato anche il potere di ordinanza che spetta al Sindaco in qualità di capo dell'amministrazione comunale, ma non quello di ordinanza contingibile ed urgente o altri provvedimenti che sono propri del Sindaco in qualità di ufficiale di Governo o Autorità Sanitaria Locale.

Sulla base delle norme e dei principi sopra esposti si ritiene di individuare la distinzione seguente delle principali competenze, chiarendo che per altre di dettaglio ci si può riferire ai criteri sopra individuati.

1. Atti generali di indirizzo del Sindaco

1.1. Riduzione del periodo di osservazione nei casi previsti dall'art. 22 del DPR 285/90.

1.2. Autorizzazione al trasporto di ceneri o resti ossei al di fuori del territorio nazionale.

1.3. Regolazione dei criteri generali per la fissazione degli orari di trasporto funebre e circa il loro svolgimento (dall'art. 22 del DPR 285/90).

1.4. Provvedimento di individuazione delle località per le quali possono essere ubicate rimesse di carri funebri (art. 21 del DPR 285/90).

1.5. Regolazione delle esumazioni, estumulazioni ed altre operazioni cimiteriali.

2. Atti di gestione propri degli "apicali"

2.1. Comunicazioni a terzi, all'Autorità Giudiziaria di Pubblica Sicurezza e all'USL competente per territorio (art. 1/2, 1/7, 3 e 5 del DPR 285/90).

2.2. Autorizzazione al trasporto di cadavere, resti ossei, ceneri, esiti di fenomeni cadaverici trasformativi conservativi, purché svolgentisi interamente sul territorio nazionale (art. 23 e 24 del DPR 285/90).

2.3. Autorizzazioni ad operazioni cimiteriali (inumazione, tumulazione, cremazione, esumazione, estumulazione, traslazione) sia di cadaveri che di ceneri o resti ossei.

2.4. Concessione cimiteriale, diffide attinenti, decadenza, accettazione di rinuncia, revoca.

2.5. Approvazione di progetti di costruzione di sepolture private (art. 94 del DPR 285/90).

3. Atti propri dell'ufficiale di stato civile

3.1. Ricezione dichiarazioni e avvisi di morte (art. 1 del DPR 285/90).

3.2. Accertamento della morte a mezzo del medico necroscopo.

3.3. Autorizzazione alla sepoltura dei cadaveri esclusi i feti ed i nati morti (art. 6 del DPR 285/90), nonché delle parti di cadavere ed ossa umane di cui all'art. 5 del DPR 285/90.

Con distinti saluti.