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CIRCOLARE FEDERGASACQUA N. 172/F DEL 6/12/93.
Oggetto: Ulteriori chiarimenti e indicazioni comportamentali sulla circolare n. 24/93 del Ministero della Sanità
Come anticipato con precedente nota Federgasacqua n. 127/F del 15/10/1993, alla luce dei quesiti pervenuti sull'argomento, questa Federazione ritiene di emanare la presente circolare per suggerire alcune linee di comportamento da adottare nelle materie sotto individuate.
1. Trattamento e trasporto degli esiti dei fenomeni cadaverici trasformativi. Rifiuti cimiteriali: distinzione in speciali e assimilati agli urbani.
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2. Piano regolatore cimiteriale
L'ultimo capoverso del Paragrafo 10. della Circolare n. 24/93 riporta l'attenzione degli EE.LL. sulla necessità di predisporre e approvare il piano regolatore cimiteriale (P.R.C.).
Per facilitare il compito delle Amministrazioni comunali Federgasacqua ha predisposto una traccia dei possibili contenuti, lasciando ad ogni Ente Locale, in relazione al minore o maggiore grado di dettaglio richiesto, il compito di adattarli alla propria realtà.
Il P.R.C. deve considerare la totalità dei cimiteri del Comune.
La documentazione richiesta può considerarsi la seguente:
2.1 Tavola d'inquadramento regionale
Essa serve ad individuare il rapporto fra struttura ricettiva cimiteriale del Comune e le necessità stimate per le varie zone della Regione.
Di particolare importanza risulta la corretta valutazione delle zone di influenza per la miglior collocazione degli impianti di cremazione che, nella prima fase, non possono che far riferimento a bacini almeno provinciali.
Analogo discorso, anche se su bacini di utenza più ridotti, può essere fatto per gli impianti di incenerimento di rifiuti speciali cimiteriali.
È implicito che il riferimento alla tavola regionale si effettua laddove questa sia stata predisposta, meglio dalla regione, in mancanza da centri di studi specializzati.
2.2 Rappresentazione dello stato di fatto
2.2.1 Planimetria del territorio comunale in scala adeguata (1:25.000) con la individuazione delle strutture cimiteriali, di una rappresentazione grafica della attuale capacità ricettiva, dei principali presidi sanitari, delle maggiori vie di comunicazione.
2.2.2 Planimetria di ogni cimitero, con le zone di rispetto, con l'indicazione delle tipologie di sepolture esistenti, in scala 1:500, e delle costruzioni accessorie di cui all'art. 56 del D.P.R. 285/90.
2.2.3 Planimetria di ogni cimitero, con l'indicazione dello stato di fatto, in scala adeguata alla rappresentazione di dettaglio (1:100; 1:200) [opzionale].
2.3 Progetto di piano regolatore cimiteriale
Comprende i seguenti elaborati:
2.3.1 Piano distributivo. È una planimetria del territorio comunale in scala adeguata (1:25.000) con la individuazione delle strutture cimiteriali, con una rappresentazione grafica delle previste nuove capacità ricettive, dei principali presidi sanitari, delle linee di espansione abitativa e delle maggiori vie di comunicazione.
2.3.2 Piano di azzonamento. È una planimetria in scala 1:500 del nuovo assetto dei cimiteri del comune, comprese le zone di rispetto, con la identificazione delle zone con diverse destinazioni tipologiche delle sepolture (inumazioni in campo comune, inumazioni in aree in concessione, tumulazioni in loculo, tumulazioni in tombe familiari, nicchie cinerarie, ossarietti individuali, ossario e cinerario comune, ecc.).
Devono poi essere previste le aree destinate a formare spazi di uso pubblico o soggette a speciali destinazioni (crematorio, ecc.).
Inoltre deve essere specificata l'ubicazione delle costruzioni accessorie di cui all'art. 56 del D.P.R. 285/90.
2.3.3 In raccordo con il piano commerciale dovrebbe essere prevista una tavola in scala 1:500, che riporti la migliore collocazione di strutture commerciali direttamente collegate all'impianto cimiteriale (negozi di composizioni floreali, laboratori e negozi di opere marmoree e di accessori cimiteriali, ecc.) e delle aree complementari (spazi pedonali, parcheggi) [opzionale].
2.3.4 Planimetria di ogni cimitero con l'indicazione di progetto in scala adeguata alla rappresentazione di dettaglio (1:100; 1:200) ed in particolare riguardante le aree ed i manufatti da porre in concessione o da prevedere [opzionale]
3. Verifica del rispetto della normativa sul trasporto del feretro
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