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ANALISI DELLE TIPOLOGIE DI RIFIUTO PRODOTTE NELL'AMBITO DELLA GESTIONE CIMITERIALE E CONSEGUENTI INDICAZIONI PER LO SMALTIMENTO
1. INDICAZIONI OPERATIVE CONCERNENTI RIFIUTI PROVENIENTI DA OPERAZIONI CIMITERIALI
1.1. Rifiuti prodotti durante la rimozione e demolizione di eventuali manufatti in cemento, marmo, mattoni, vetro, ecc.
Classificazione: rifiuti speciali inerti.
Tali materiali vanno raccolti in un cassone metallico utilizzabile già per la successiva fase di trasporto (cassone scarrabile, multibenna, multilift, ecc.) di dimensione adeguata ai quantitativi prodotti e conferiti, eventualmente previa disinfezione certificata dal responsabile tecnico o del servizio di custodia nel caso siano venuti a contatto con liquidi cadaverici, esclusivamente presso discariche di 2^ categoria tipo "A".
L'ammasso siffatto non necessita di autorizzazioni.
Indicazioni:
1. il tipo di disinfettante e le relative concentrazioni saranno stabiliti dal coordinatore sanitario con apposita nota da trasmettersi a tutti i cimiteri del territorio di competenza. Non risultano adatti disinfettanti a base di cloro che possono corrodere il metallo del contenitore.
2. Il cassone metallico deve essere collocato all'interno dell'area cimiteriale. Ove ciò non risultasse possibile deve comunque essere posto all'interno della fascia di rispetto e deve necessariamente risultare inaccessibile a chiunque non appartenga alla organizzazione del Servizio Cimiteriale.
3. Il materiale avviato allo smaltimento può mantenere le parti metalliche non staccabili, come le iscrizioni. Tutto ciò che è invece separabile deve essere smaltito come previsto per gli altri rifiuti cimiteriali assimilabili agli r.s.u.
1.2. Operazioni di esumazione o estumulazione
Durante l'esecuzione di questa fase è frequente la presenza di parenti del defunto.
Ciò induce ad instaurare procedure che ne limitino l'attesa, in particolare per l'operazione di riduzione dei resti rinvenuti e il loro inserimento nella cassetta di zinco, rinviando ad altro momento ed in zone appositamente predisposte ed appartate gli interventi sui rifiuti raccolti.
I vari rifiuti che vengono rinvenuti vanno comunque tenuti ben separati già alla fonte, utilizzando due cassoni con vasca in plastica, di volume consigliato pari a circa 1 mc., provvisti di ruote gommate di medie dimensioni, facili da movimentare, in cui riporre il legname ed i vestiti in uno, l'eventuale zinco di risulta nell'altro.
Come di consueto nella cassetta di zinco nuova sono invece destinati i resti umani, che seguono il percorso ad hoc previsto per l'inserimento negli ossari, ossario comune, ecc.
Terminata l'operazione di esumazione si procederà ad avviare il materiale di risulta in una apposita zona interna al cimitero; tale area è destinata alle operazioni di condizionamento volumetrico dei rifiuti prodotti dalla attività cimiteriale.
Indicazioni:
1. i contenitori da 1 mc. potranno essere studiati anche per essere facilmente trainati dall'area di esumazione al luogo in cui avviene il condizionamento volumetrico del rifiuto, poiché è immaginabile che nei grossi cimiteri ciò possa comportare lunghe percorrenze;
2. dai resti di legno delle casse vanno tolti gli accessori metallici da destinarsi al recupero, previo trattamento identico a quello seguito per lo zinco. Questa operazione risulta opportuna per limitare possibili danni al trituratore o suoi blocchi.
2. INTERVENTI PER L'ACCUMULO DEI RIFIUTI E PER LA LORO PREPARAZIONE ALLE SUCCESSIVE FASI DI SMALTIMENTO
2.1. Caratteristiche della zona di stoccaggio e lavoro
La zona di stoccaggio deve necessariamente essere approntata all'interno della cerchia cimiteriale ed essere predisposta con due zone distinte; la prima per il legname e gli indumenti, la seconda per i pezzi di zinco ed altri metalli. L'area deve essere coperta quantomeno in parte, anche se aperta su lati, in modo da evitare che il rifiuto non ancora trattato e confezionato risulti esporto agli agenti atmosferici. Tale vincolo può essere superato con l'utilizzo di cassoni metallici chiusi, di grosse dimensioni.
Per la zona di lavoro si dovrà prevedere una pavimentazione impermeabile e facilmente pulibile, realizzata con pendenze atte a convogliare le acque meteoriche ed eventuali reflui a pozzetti allacciati alla pubblica fognatura ovvero, ove ciò non sia possibile, a pozzetti dispersori. Infine sarà necessario dotare tale area di acqua corrente per le operazioni di pulizia, e di energia elettrica per il funzionamento delle attrezzature, in particolare del trituratore.
Dimensionamento di massima: il dimensionamento va considerato basandosi sul fatto che il rifiuto può restare accumulato per un periodo massimo di un mese.
2.2. Pretrattamenti dei rifiuti da esumazione ed estumulazione
Classificazione: rifiuti speciali, assimilabili agli urbani solo ai fini dello smaltimento in impianti di termodistruzione o discariche 1^ categoria
2.2.1. Materiali da smaltire in idonei impianti: legno di risulta dalle bare, vestiti, ornamenti, ecc.
Questi materiali necessitano di un trattamento per renderli trasportabili e ricevibili dagli impianti di smaltimento a cui sono destinati, pertanto sono da sottoporre alle seguenti operazioni, che potrebbero avere varianti a seconda dei vincoli posti dagli impianti di smaltimento:
1° - triturazione dei materiali in apposito impianto, possibilmente fisso, così strutturato:
- alimentazione, anche manuale, del materiale in tramoggia, che dovrà essere richiudibile con idonea copertura;
- disinfezione automatica del materiale in triturazione a mezzo di appositi nebulizzatori;
- sotto al trituratore sarà posta una vasca di raccolta del materiale triturato, il quale verrà ulteriormente nebulizzato, con la soluzione disinfettante prima descritta, sia per aumentare il grado di disinfezione sia per evitare il formarsi di polveri volatili dovute all'azione meccanica.
Il materiale disinfettato e triturato viene posto o confezionato nel contenitore che viene utilizzato per il trasporto e la consegna agli impianti di smaltimento:
- sfuso in cassoni scarrabili se destinato in discarica;
- confezionato in big bags o contenitori in plastica a perdere se destinato ad impianti di termodistruzione, sulla base anche delle caratteristiche dimensionali e della bocca di carico dell'impianto a cui è destinato.
Il materiale triturato può essere ammassato nell'area di lavorazione per non più di 30 gg.
Al momento del trasporto allo smaltimento il rifiuto deve essere accompagnato, oltre che dai documenti di routine da idonea dichiarazione di disinfezione a firma del responsabile tecnico o dal responsabile del servizio di custodia del cimitero.
Indicazioni:
1. la soluzione disinfettante è preferibile sia costituita da un composto trifenolico addittivato con tensioattivi, diluito in acqua in concentrazione al 3%, che in fase sperimentale ha dato i risultati migliori;
2. i cassoni scarrabili per il trasporto del materiale triturato devono essere richiudibili con coperchi; non sono consentite le reti di contenimento;
3. per il trasporto in big bags o contenitori plastici chiusi, possono essere utilizzati automezzi dotati di cassoni ribaltabili, purché coperti almeno con reti di contenimento.
2.2.2. Materiali da destinare al riutilizzo: zinco, piombo, metalli
Lo zinco dovrà essere triturato come sopra descritto e disinfettato tramite la nebulizzazione durante la fase di lavoro. Al termine, per facilitarne le operazioni di stoccaggio e successivo trasporto agli impianti di recupero, può essere compattato.
In alcune realtà, prima della compattazione, deve essere fatto un lavaggio del materiale per raggiungere un livello qualitativo che ne consenta un pieno utilizzo come materia seconda ad evitare il rischio di non essere accettato dagli impianti di riutilizzo. In questo caso i reflui saranno scaricati nei pozzetti di cui l'area di ricondizionamento è dotata.
Anche in questo caso sarà prevista la dichiarazione di avvenuta disinfezione, come già precedentemente stabilito, oltre ad una bolla di accompagnamento beni viaggianti con causale "vendita di materiale quotato".
3. ALTRE TIPOLOGIE DI RIFIUTO
Le altre tipologie di rifiuto prodotte in ambito cimiteriale sono, di norma, le seguenti:
Gestione cimiteriale ordinaria: fiori, erba, potature, lumini, carta, plastica, vetro, ecc.; tali rifiuti sono da classificarsi, ai sensi del DPR n. 915/82, quali rifiuti assimilabili, a pieno titolo, ai normali circuiti di raccolta comunale dei rifiuti urbani interni.
Va opportunamente considerata la possibilità di compostare in loco i materiali vegetali, anziché conferirli nei cassonetti, con la previsione di riutilizzo interno del materiale compostato come ammendante per le zone adibite a verde. Tale operazione dovrà essere effettuata presso un'area appositamente destinata ed attrezzata allo scopo e potrà assumere un certo rilievo anche economico, in termini di mancato smaltimento, per i cimiteri più grandi ed importanti.
4. CONSIDERAZIONI FINALI
Per le attività analizzate, in particolare per il trattamento dei materiali provenienti dalle esumazioni e per la compostazione degli scarti vegetali, si può identificare una soglia limite di abitanti (ad esempio 30.000) oltre la quale per i Comuni conviene predisporre e realizzare la zona attrezzata di lavorazione.
È possibile che un Comune provveda ad attrezzare una sola area in un cimitero e vi faccia convergere i rifiuti dagli altri cimiteri del proprio territorio; il trasporto può essere fatto senza documentazione purché ciò avvenga con mezzi chiusi e comunque non di terzi.
Per gli altri Comuni (sotto i 30.000 abitanti) potrebbe risultare più conveniente convenzionarsi con i Comuni più grandi già attrezzati pur considerando che deve essere limitato il raggio chilometrico di azione (ad esempio 50 km) o stabilire dei bacini di utenza di scala provinciale (come suggerisce la circolare 24/93 del Ministero della Sanità). In questi casi il cimitero che riceve i rifiuti deve essere in possesso della necessaria autorizzazione allo stoccaggio e trattamento di rifiuti cimiteriali di terzi. Il trasporto dei rifiuti dai piccoli cimiteri all'area di lavorazione e stoccaggio del cimitero più grande deve avvenire in cassoni chiusi, per tipologie separate e con la documentazione di rito.
Ogni cimitero piccolo, pertanto, si dovrà dotare esclusivamente di idonea zona di stoccaggio che, se non coperta, va impermeabilizzata e dotata di sistemi atti alla raccolta e allontanamento dei reflui e delle acque piovane. I cassoni adibiti al trasporto dovranno essere igienizzati (lavati e disinfettati) con adeguata frequenza.
Per i trasporti dei rifiuti vegetali non si intravedono potenziali pericoli; essi potranno essere eseguiti con le normali attrezzature in uso ai servizi di nettezza urbana, quali cassoni scarrabili o altri cassoni dotati di benna a polipo per il carico del materiale.
Tali trasporti dovranno comunque, se non svolti in proprio, essere eseguiti da ditte debitamente autorizzate al trasporto di rifiuti.
I rifiuti speciali prodotti, ricevuti, trattati o smaltiti dovranno essere registrati su apposito registro di carico e scarico vidimato all'ufficio del registro, con l'esclusione dei rifiuti conferiti al circuito comunale di raccolta r.s.u.
5. NORMATIVA VALIDA IN SEDE LOCALE
Le regioni possono intervenire in merito allo smaltimento di questi rifiuti, sempre con soluzioni più restrittive.
I produttori di rifiuto cimiteriale si devono comunque adeguare a quanto richiesto dalla propria Regione.
Viene qui di seguito indicato quanto chiesto dalla regione Lombardia, che risulta essere attualmente la realtà più vincolante.
1. L'assimilabilità dei rifiuti cimiteriali agli urbani può avvenire solo ai fini della termodistruzione, non è pertanto consentito lo smaltimento in discariche per speciali o r.s.u.
2. La regione Lombardia assimila i rifiuti cimiteriali ai potenzialmente infetti.
Questo grosso vincolo determina di conseguenza importanti aspetti successivi, quali:
- la corrispondenza alle norme ADR classe 6.2;
- il trasporto non può più essere fatto con cassoni scarrabili, mentre si possono usare automezzi
dotati di ribaltabili ma solo per il materiale sfuso.
In alcune realtà inoltre, i metalli avviati al riutilizzo subiscono una seconda disinfezione tramite immersione del materiale triturato in una soluzione acquosa al 3% di cloro attivo per un lasso di tempo di circa 10 ore; tale trattamento riporterà al materiale la lucentezza del materiale nuovo aumentandone le opportunità di vendita del prodotto, ma è certamente un aggravio in termini di ore lavorative aggiunte.
Relativamente alle autorizzazioni degli impianti di trattamento a svolgere attività per conto di terzi, esistendo situazioni normative completamente diverse da Regione a Regione o da Provincia a Provincia, si ritiene, per il momento, solo di evidenziare che in base alla attuale normativa, potrebbe anche ricorrere l'obbligo di iscrizione all'Albo delle Imprese Esercenti Servizi di Smaltimento (Albo Smaltitori). In tal senso si ritiene opportuno che il Ministero dell'Ambiente si esprima sulle modalità autorizzative degli impianti in argomento, a livello nazionale.