Circolare SEFIT Utilitalia n. 1749 del 26/10/2020
Pandemia Covid-19 - Previsioni nuove ondate di mortalità e possibili strumenti solutori di pregresse criticità rilevate


Come di evidenza, la pandemia determinata da CoVid-19 sta registrando valori crescenti, con proiezioni che ipotizzano nuovi picchi di mortalità, che probabilmente, rispetto alla fase iniziale registrata nella primavera, saranno maggiormente distribuiti nelle singole realtà, anziché localizzati spazialmente e temporalmente.

Per questo, facendo seguito alle considerazioni più volte fatte nelle riunioni con i nostri associati sull'importanza, se non proprio necessità, di effettuare valutazioni che prevengano, per quanto possibile, il verificarsi di criticità impattanti sul servizio e sulle famiglie interessate, la Federazione ha ritenuto opportuno intervenire con questa circolare.

L'obiettivo è quello di richiamare l'attenzione, in modo più concreto e puntuale, su alcuni aspetti critici, che necessitano di programmazione da parte dei gestori dei cimiteri e crematori, ma anche della collaborazione degli operatori del comparto funebre, fornendo per alcuni di tali aspetti dei possibili strumenti da utilizzare.

Quindi, posto che sulla base dell'esperienza svolta nei mesi precedenti, in fase di elevata mortalità,, si sono rilevate alcune criticità, elencate qui di seguito, l'intento di adesso è quello di focalizzarsi su possibili indicazioni risolutorie, da regolare nella loro specificità locale tramite l'emanazione di apposita ordinanza sindacale:

1. Difficoltà di deposito feretri per saturazione delle camere mortuarie delle strutture sanitarie, che hanno costituito un vero collo di bottiglia, rallentando le successive fasi di trasporto e sepoltura.
In questi casi, come emerso da esperienze in sede locale di alcuni nostri associati, è opportuno gestire lo stoccaggio dei feretri, ad esempio mettendo a disposizione la camera mortuaria del cimitero, sempre nel rispetto delle necessarie misure igienico-sanitarie, e recuperando spazi per sepolture temporanee (si pensi anche a quelle situazioni in cui gli aventi titolo non possono esprimersi sulla decisione della sepoltura); opportuno sarebbe anche un coordinamento preventivo con le strutture sanitarie.

2. Mancata conoscenza della disponibilità nei cimiteri di posti sepoltura in terra o nei loculi, e in alcune realtà, specialmente del sud Italia, indisponibilità di nuove sepolture.
La programmazione cimiteriale non può sottrarsi dal considerare tutta una serie di fattori: vale a dire la disponibilità di sepolture, non solo per i posti, ma anche per quelli che tali possano divenire in termini di prossimità temporale, considerando le scadenze dei periodi di utilizzo, la loro tempistica, la possibilità o meno di rinnovi, la tempistica di esecuzione delle operazioni che portano alle condizioni per un ri-utilizzo del posto (esumazioni ed estumulazioni). Questo senza trascurare la necessità di cercare di cogliere le domande che in queste fasi possono generarsi per le differenti tipologie. Ecco che diviene importante anche prevedere, programmare ed attuare le misure per un "recupero" dei posti per sepolture che possano rendersi utilizzabili (o ri-utilizzabili) nel prossimo futuro. La programmazione delle attività di disseppellimento sulla base delle necessità rilevate comporta l'attivazione di una serie di procedimenti, che includono l'avvio di rapporti con i familiari (e, magari, l'orientamento delle scelte possibili) e comunque si fondano su una piena ed adeguata conoscenza del patrimonio di manufatti e di spazi liberi o liberabili.

La gestione del cimitero richiede sostanzialmente un'adeguata programmazione, non meramente formale, con orizzonti temporali non contingenti. E lo strumento dell'informatizzazione si presenta come altamente idoneo, anzi in qualche modo essenziale. Essenzialità che si apprezza non solo sotto il profilo della gestione ordinaria, ma anche in questa fase di emergenza. È di tutta evidenza come le previsioni circa incrementi della mortalità da CoVid-19, quale sia la loro prevedibilità, richiedono che i Comuni ed i soggetti gestori dei cimiteri prendano coscienza delle problematiche e avviino le possibili misure solutorie.

3. Capacità produttiva degli impianti di cremazione e capacità di stoccaggio feretri nei crematori. La prima è condizionata da limitazioni relative al numero di feretri che è possibile cremare, data la potenzialità dell'impianto nel numero di ore di funzionamento previsto e date le altre limitazioni normative, amministrative, contrattuali e strutturali dell'impianto stesso. Pertanto, in caso di picchi di mortalità, è bene approntare strumenti che possano dare indicazione sulla possibile risposta del crematorio a tale evenienza. Quanto alla seconda, la capacità di stoccaggio del crematorio, come per il punto 1) di cui sopra non si rinvengono strumenti particolari, se non l'opportunità di estendere l'utilizzo della camera mortuaria del crematorio o della sala del commiato a deposito feretri, di prevedere anche l'utilizzo di manufatti cimiteriali come luogo di deposito temporaneo, sempre nel rispetto delle necessarie misure igienico-sanitarie, e di dotarsi di container mobili refrigeranti.

Ritornando più esplicitamente sulla necessità di valutazione degli aspetti di disponibilità sepolture e capacità produttiva del crematorio, di cui ai punti 2 e 3, apprezzando alcune esperienze fatte localmente, si ritiene di segnalare la possibilità di usare uno strumento in grado di simulare una situazione di "stress test" nelle proprie realtà locali, in modo da approntare possibili misure solutorie delle criticità sopra descritte.

In Allegato 1 si riportano le indicazioni per la messa in atto di "stress test" in sede locale, corredate da un applicativo specifico. Ovviamente, se in sede locale si ritengano di utilizzare altre metodologie, queste ultime potranno essere senz'altro utilizzabili.

In Allegato 2 si riporta il documento 'Criteri di recupero dei loculi vuoti' redatto da SEFIT, contenente alcuni criteri utilizzabili per recuperare i loculi vuoti al fine di agevolare la possibilità di reperire spazi all'interno dei cimiteri nell'ipotesi di eventuale futura emergenza, già reso disponibile per i nostri associati in data 31/07/2020 sul sito di sefit.org nella sezione 'Documenti'.

In conclusione, si rappresenta che si tratta di strumenti posti a disposizione degli associati, per le valutazioni di fattibilità nelle loro specifiche realtà. Messa a disposizione che, lo si ripete, ha lo scopo di non risultare impreparati laddove si presentino scenari di maggiore gravità.

La presente circolare ed il testo degli allegati in essa citati sono presenti, per gli associati, sul sito della Federazione www.sefit.org (selezionando il menù Circolari).

Con riserva di altri chiarimenti o comunicazioni, si inviano distinti saluti.

Il Direttore Generale
Giordano Colarullo