Circolare SEFIT Utilitalia n. 456 del 26/07/2016
Oggetto: Informativa sulle cremazioni di cadaveri effettuate in Italia nel 2015


La scrivente Federazione da diversi anni effettua una raccolta sistematica di dati statistici sullo sviluppo della cremazione.

Con la presente si rendono noti, in Allegato 1, i dati consuntivi sulle cremazioni di cadaveri effettuate nell’anno 2015 nei crematori italiani in funzione, predisposti sulla scorta dei modelli a suo tempo inoltrati ai Comuni sede dell’impianto ed ai gestori degli stessi. Si segnala che alla data di emanazione della presente circolare non sono pervenuti i dati concernenti i crematori di Bagno A Ripoli, Domicella e Montecorvino Pugliano, e quindi il dato di cremazioni registrate sul territorio nazionale, e in particolare in Campania, è da considerare sottostimato.

Analizzando i dati pervenuti si può affermare come le cremazioni effettuate in Italia nel corso del 2015 siano cresciute del 16,3% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 19.209 unità.
Nel 2015 si sono registrate a consuntivo 137.165 cremazioni di feretri, contro 117.956 del 2014. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio ed anche la crisi economica, ma soprattutto l’eccezionale mortalità registratasi nell’anno in esame.

L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2015, anno in cui si sono registrati 647.571 decessi. Quindi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2015, è del 21,18%.

Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (26,3%), Piemonte (15,1%) ed Emilia Romagna (13%).
Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2015 rispetto al 2014 sono invece: Sicilia, Campania e Marche. Incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fer-mo/rallentamento operativo di uno o più impianti e la scarsa numerosità dell’anno precedente.
Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Lombardia (+6.820), Emilia Romagna (+2.439) e Piemonte (+1.750).

L’incremento del ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro. In particolare nei capoluoghi di provincia dotati di impianto.
Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 11.775, 10.186, 6.313 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa); a seguire, oltre le quattromila cremazioni, Mantova (4.806), Livorno (4.628), Bologna (4.579), Trecate (4.505) e Torino (4.107).

Si evidenziano inoltre quattro aspetti:
- la diffusione di crematori di cintura urbana nelle aree metropolitane (come nel milanese, nel torinese);
- l’inizio di sovra dotazione di impianti in talune zone, dove le autorizzazioni date per costruzione di nuovi crematori sono superiori alle necessità effettive;
- l’avvio di numerose pratiche per la realizzazione di impianti nel Sud Italia;
- il rifiuto, spesso immotivato, di popolazioni interessate dalle nuove localizzazioni alla realizzazione di nuovi impianti.

Le regioni in assoluto dove si crema di più sono quelle meglio dotate di impianti di cremazione e con maggiore mortalità, vale a dire la Lombardia con 36.106 cremazioni (12 impianti presenti), il Piemonte con 20.742 cremazioni (11 impianti presenti) e l’Emilia-Romagna con 17.823 cremazioni (10 impianti presenti).

In Allegato 2 si trasmette inoltre l’elenco – a nostra conoscenza – dei crematori operanti in Italia (con indirizzi, telefoni e fax come presenti nei nostri archivi).
Si chiede gentilmente di comunicarci eventuali errori, modifiche o integrazioni dei dati presenti nella documentazione in allegato, in modo da costituire una base dati aggiornata a disposizione di tutti gli interessati.

La presente circolare ed il testo degli allegati in essa citati sono presenti, per gli associati, sul sito della Federazione www.sefit.eu (selezionando il menù Circolari).
Con riserva di altri chiarimenti o comunicazioni si inviano distinti saluti.

Il Direttore Area Acqua (Emanuela Cartoni)