Circolare SEFIT FederUtility n. 4150 del 09/07/2014
Informativa sulle cremazioni di cadaveri effettuate in Italia nel 2013

La scrivente Federazione da diversi anni effettua una raccolta sistematica di dati statistici sullo sviluppo della cremazione.

Con la presente si rendono noti, in Allegato 1, i dati consuntivi sulle cremazioni di cadaveri effettuate nell’anno 2013 nei crematori italiani in funzione, predisposti sulla scorta dei modelli a suo tempo inoltrati ai Comuni sede dell’impianto ed ai gestori degli stessi.

Le cremazioni effettuate nel corso del 2013 sono cresciute dell’8,7% rispetto all’anno precedente, traducendosi in un aumento di 8.868 unità.
Nel 2013 si sono registrate a consuntivo 110.710 cremazioni di feretri, contro 101.842 del 2012. In ciò ha influito considerevolmente il cambio di propensione dei cittadini, per lo più dovuto alla presenza di un maggior numero di impianti sul territorio ed anche la crisi economica.

L’ISTAT ha recentemente diffuso i dati sulla mortalità e popolazione 2013, anno in cui si sono registrati 600.744 decessi. Quindi l’incidenza effettiva della cremazione sul totale delle sepolture, per l’anno 2013, è del 18,43%.

Analizzando il dato territoriale si può valutare che le regioni dove la cremazione è più sviluppata – in termini di rapporto percentuale delle cremazioni eseguite sul territorio rispetto al dato nazionale – sono: Lombardia (24,5%), Piemonte (14,8%) ed Emilia Romagna (12,5%).
Le regioni che hanno visto la crescita percentuale maggiore nel 2013 rispetto al 2012 sono invece: Sicilia (+256%), Sardegna (+25,6%) e Friuli Venezia Giulia (+23,2%). Incidono in queste variazioni soprattutto la messa in funzione o il fermo/rallentamento operativo di uno o più impianti e la scarsa numerosità dell’anno precedente.
Le regioni che rispetto all’anno precedente hanno registrato una crescita numerica più elevata sono state: Piemonte (+ 2.406), Emilia Romagna (+1.636) e Lombardia (+976).

Il ricorso alla cremazione continua ad avvenire soprattutto al Nord, che ha una maggiore presenza di impianti, ma anche al Centro.
Roma, Milano e Genova si riconfermano, come negli anni precedenti, le città col maggior numero di cremazioni di cadaveri effettuate, rispettivamente con 9.376, 8.437, 5.844 (anche se è bene chiarire che si tratta di cremazioni svolte per un’area che spesso è almeno provinciale, se non ancor più estesa); a seguire Livorno (4.770), Mantova (4.417) e Torino (3.770).

La regione in assoluto dove si crema di più è, come sempre, la Lombardia (che è tra quelle meglio dotate di impianti di cremazione), con 27.167 cremazioni, seguite da Piemonte (16.374) ed Emilia-Romagna (13.793).

In Allegato 2 si trasmette inoltre l’elenco – a nostra conoscenza – dei crematori operanti in Italia (con indirizzi, telefoni e fax come presenti nei nostri archivi). Si chiede gentilmente di comunicarci eventuali errori, modifiche o integrazioni dei dati presenti nella documentazione in allegato, in modo da costituire una base dati aggiornata a disposizione di tutti gli interessati.

La presente circolare ed il testo degli allegati in essa citati sono presenti, per gli associati, sul sito della Federazione, www.federutility.it, selezionando l’area circolari del settore funerario.

Ringraziando anticipatamente per la collaborazione, si porgono distinti saluti.
Il Direttore Generale (Massimiliano Bianco)