Quesito pubblicato su ISF2008/2-c

Nel Comune di … vengono effettuati all’anno circa un centinaio di interventi per recupero salme decedute in abitazione (di cui solamente una decina a pagamento, mentre i restanti vengono addebitati al Comune). Per questo motivo si chiede se esiste la possibilità di addebitare ai familiari la tariffe relative al recupero di salma deceduta in abitazione (anche se il medico constatante il decesso contrassegna sempre la casella in cui è specificato che il trasporto al deposito di osservazione è autorizzato perché il defunto si trova in abitazione inadatta, nella quale è pericoloso mantenerla).... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2008/1-a

Nel caso di un trasporto di salma destinata ad inumazione dal Comune A al Comune B, distante pochi chilometri, lo spessore minimo della cassa può essere inferiore a 2 centimetri?
Il comma 5 dell’art. 30 del D.P.R. 285/90 parla di 2,5 cm. se il trasporto va da Comune a Comune, il comma 4 dell’art. 75 del D.P.R. 285/90 parla di 2,00 cm. per la inumazione.
La legge regionale dispone solo l’esenzione dalla iniezione conservativa e dall’uso della controcassa in zinco.
... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. III, 29 novembre 2007, 2845

Norme correlate:
Art 1 Legge n. 241/1990
Art 2 Legge n. 241/1990
Art 3 Legge n. 241/1990

Testo completo:
TAR Puglia, Sez. III, 29 novembre 2007, 2845
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia
Sede di Bari – Sezione Terza
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1012 del 2006, proposto dalle imprese: FRUSCIO RUGGIERO & C. s.n.c., in persona del legale rappresentante p. t. sig. Ruggiero Fruscio; PADRE PIO in persona del legale rappresentante p.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/3-f

Una persona morta all’ospedale di un Comune lombardo A è stata trasportata come salma, con l’allegato 2 del regolamento reg.le lombardo n. 6/04, nella sua abitazione sita nel Comune lombardo B.
Il Comune A ha rilasciato il permesso di seppellimento, come Comune di decesso, ma non quello di trasporto per il cadavere, sostenendo che così prevede la vigente normativa e che l’allegato 2 è già di per sé stesso un permesso di trasporto.
Il Responsabile cimiteriale del Comune B reputa tale prassi non corretta e chiede delucidazioni in merito.
... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/3-g

Una salma, deceduta in un centro ricreativo pubblico, è stata trasportata – su richiesta della famiglia e con certificato medico ove si specifica che non sussiste causa di reato – presso l’abitazione dell’estinto quale sosta in attesa dei funerali.
Il Comune emiliano di … ha stipulato già da alcuni anni una convenzione con una Casa Protetta presente sul territorio quale struttura idonea al servizio di camera mortuaria/deposito di osservazione.
Nella convenzione viene specificato che “tali funzioni riguardano esclusivamente: – persone decedute in abitazioni inadatte, su richiesta dei familiari, con certificazione medica ad esclusione di cause di reato; – persone decedute a cui siano stati eseguiti autopsia o riscontro diagnostico (di ritorno dalla medicina legale); – persone decedute in altri luoghi per cui venga richiesta la sosta nelle camere ardenti in attesa del trasporto funebre.”
... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/3-i

La Regione Umbria con delibera della Giunta Regionale n. 575 del 30/03/2005 ha approvato il codice deontologico delle imprese funebri operanti in Umbria, dove all’art. 4 si prevede che debbano essere considerate imprese di onoranze funebri quelle in possesso di tutte le autorizzazioni e licenze previste per l’espletamento dell’attività in tutte le fasi organizzative, esecutive ed amministrative: ma quali sono tali autorizzazioni e licenze?
In particolare si chiede se le imprese funebri, oltre alla licenza di cui all’art.
... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/2-a

Nel Comune di … (in Emilia Romagna) l’ospedale locale ha rilasciato una autorizzazione al trasporto di salma dall’ospedale all’abitazione del defunto (quale obitorio in attesa del funerale).
Nonostante la normativa regionale preveda il trasporto da abitazione a camere ardenti/ ospedale, su richiesta dei parenti è stato rilasciato la autorizzazione di cui sopra.
Ora il responsabile dell’Ufficio Polizia mortuaria di detto Comune chiede come comportarsi nel rilascio delle autorizzazioni e se esiste differenza tra trasporto salma e di cadavere fatto a cassa aperta.
... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/2-b

Nel caso in cui i parenti di un defunto deceduto nel Comune di … optassero per l’affidamento familiare dell’urna in abitazione di un Comune diverso, dovrebbero ottenere l’autorizzazione del Comune di residenza? Le ceneri dei defunti cremati nel Comune di … possono essere disperse nel suo cinerario comune, anche se residenti in altri Comuni?

Risposta:
Per quanto riguarda l’affido dell’urna cineraria in Comune diverso, il Comune di … è competente solo per l’autorizzazione al trasporto nel luogo di destinazione, dopo aver valutato la sussistenza dell’autorizzazione all’affido familiare del Comune di destinazione.... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2007/2-g

I parenti di una persona inumata in campo comune nel 1977 hanno richiesto il trasferimento dei resti ossei presso un altro Comune. Al momento dell’esumazione si è ritrovata la cassa in legno ancora integra ed i parenti hanno comunque espresso il desiderio di trasferire la cassa fuori Comune, per procedere poi alla tumulazione.
L’ASL competente potrebbe negare tale trasferimento (anche se interviene una ditta di onoranze funebri che svolge il trasferimento con doppia cassa legno-zinco)?
I parenti devono richiedere l’autorizzazione al trasporto di salma?
... Leggi il resto

TAR Emilia-Romagna, Parma, 18 aprile 2007, n. 282

Norme correlate:
Decreto Presidente Repubblica n. 184/2006

Riferimenti: Cons. Stato, Sez. V, 02/10/2006, n. 5718

Testo completo:
TAR Emilia-Romagna, Parma, 18 aprile 2007, n. 282
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE PER L’EMILIA-ROMAGNA
SEZIONE DI PARMA
composto dai Signori:
Dott. Gaetano Cicciò, Presidente
Dott. Umberto Giovannini, Consigliere
Dott. Italo Caso, Consigliere Rel.Est.
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
ai sensi dell’art. 25 della legge 7 agosto 1990, n. 241 sul ricorso n.… ... Leggi il resto