Ossa dimenticate: che fare?

Forse può essere noto, quanto meno alle lettrici e lettori maggiormente frequenti, come non piaccia il termine “resti ossei”, anche se quale norma regionale l’utilizzi, preferendosi quella, più breve, di “ossa” (proprio volendolo anche “ossa umane”).
Ora, sempre rimanendo in tema di termini, vi sia chi preferirebbe non parlare di “sepolcri abbandonati” (in stato di abbandono) quanto di “sepolcri dimenticati”, può anche accadere che si registrino situazioni in cui oggetto di una qualche “dimenticanza” non siano solo i “sepolcri”, ma altresì le “ossa”.… ... Leggi il resto

Ossario comune, funzione e problematicità

Prima di affrontare le pratiche funerarie (Capi XIV, XV e XVI D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), il Capo XIII, comprendente il solo art. 67, affronta quel particolare “impianto” cimiteriale che è denominato: ossario comune, la cui presenza riguarda ogni (singolo) cimitero:
1. Ogni cimitero deve avere un ossario consistente in un manufatto destinato a raccogliere le ossa provenienti dalle esumazioni o che si trovino nelle condizioni previste dal comma 5 dell’art.... Leggi il resto

Halloween e le due celebrazioni dei morti

Generalmente, allorquando di parla di “Commemorazione dei defunti” si tende a considerare la data del 2 novembre, anche se i comportamenti, ritualità e prassi, collegativi si svolgano il giorno precedente, cioè il giorno di Ognissanti.
Questa prossimità porta a non considerare come, in moltissime (forse, tutte) culture le celebrazioni dei defunti sino, in realtà, duplici, cosa molto evidente nel lontano Oriente, dove esse sono celebrate distintamente, anche temporalmente (all’incirca attorno al 4 – a volte il 5, ma raramente – aprile, e alla metà di agosto), separazione temporale che rende più evidente la duplicità.… ... Leggi il resto

TAR Campania, Napoli, Sez, VII, 20 febbraio 2023, n. 1094

TAR Campania, Napoli, Sez, VII, 20 febbraio 2023, n. 1094

Pubblicato il 20/02/2023
N. 01094/2023 REG.PROV.COLL.
N. 04690/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania
(Sezione Settima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 4690 del 2018, proposto da Davide D. e Felice Antonio L., rappresentati e difesi dall’avvocato Paolo Leone, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Comune di Napoli, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dagli avvocati Barbara Accattatis Chalons D’Oranges, Antonio Andreottola, Bruno Crimaldi, Annalisa Cuomo, Fabio Maria Ferrari, Giacomo Pizza, Bruno Ricci, Eleonora Carpentieri, Anna Ivana Furnari, Gabriele Romano, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio Maria Cristina Carbone in Napoli, p.zza… ... Leggi il resto

Il rinvenimento di ossa

Introduzione
Il termine “rinvenire” è affine a “ritrovare”, ma esprimente atto più casuale, perché, secondo gli elementi di cui si compone, è come un Venire, un Capitare di nuovo sopra a una cosa smarrita o tenuta un tempo da altri e ora a tutti nascosta: così una definizione (qui ridotta) reperita in un “Dizionario della lingua italiana” del 1956, evitando di ricorrere ai dizionari presenti sul web.
Vi sarebbe anche un altro significato, quello di un qualche cosa posto in ammollo, significato che qui non interessa.… ... Leggi il resto

Come realizzare e…riempire correttamente una cassetta ossario

Un’informazione, per cortesia. Dovremmo provvedere, causa esumazione ordinaria, al recupero delle ossa di un defunto, per la successiva tumulazione in loculo, dove è già presente un feretro, ma… “fuori misura”, quindi con un risicato spazio a disposizione.

Sappiamo già che ai sensi della Circ. Min n. 24/1993, le cui indicazioni sono confermate, poi, anche dal regolamento comunale della nostra città, è ammessa questa sepoltura “plurima” pure in una nicchia originariamente mono-posto. Qual è, allora, l’ingombro di una normale cassetta ossario?... Leggi il resto

Il problema “Ossa Umane” nel diritto funerario italiano: tutela penalistica

Le ossa, per ovvi motivi di opportunità, garbo e pìetas, non debbono mai esser visibili al pubblico; l’ossario comune, infatti, deve esser costruito in modo da celare la vista dell’ossame ivi deposto, ai visitatori del cimitero.

Esse possono esser collocate:

  • nell’ossario comune in forma promiscua, massiva, anonima ed indistinta;
  • in cassetta ossario da tumulare in loculo, celletta, cappella gentilizia (qui, invece, prevale l’elemento dell’individualità nella sepoltura).

Le ossa, per un certo e congruo tempo, possono esser provvisoriamente “parcheggiate” in camera mortuaria[1] (il regolamento regionale lombardo n.… ... Leggi il resto

Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!

Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria.
Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione, affinché l’ossame, residuo e “prodotto” della decomposizione stessa possa esser raccolto nell’ossario comune (Art.… ... Leggi il resto

Art. 36 D.P.R. n. 285/1990, ossa e zinco: una piccola incoerenza?

Il paragrafo 6 della Circ. Min. Salute 31 luglio 1998 n. 10 apre uno spettro di problemi e possibili soluzioni – molto concrete, per altro – davvero significativo.
Ad esempio: per la calcinazione, ossia la riduzione in cenere, le ossa, purché non richieste per una destinazione individuale, privata e dedicata, possono esser trasportate in forma massiva ed anonima, fuori del recinto cimiteriale, ed in direzione dell’impianto crematorio, in semplici contenitori lignei, cartacei o di altro materiale “ecologico” purché siano sempre facilmente combustibili e sublimabili, almeno per consolidata prassi operativa.… ... Leggi il resto

Quanto “valgono” le cattive consuetudini operative?

Talvolta, qui o là, si registrano prassi operative che è abbastanza difficile modificare, anche se si rilevi (quando lo si rilevi) che esse non sono particolarmente corrette, in particolare quando la loro consuetudine porti a considerarle come talmente d’uso da non richiedere aggiustamenti. Si è spesso argomentato che sia più agevole modificare una norma, che un’abitudine (specie se “cattiva abitudine”). Vi è stata una situazione, affrontata dalla Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29 aprile 2020, n.… ... Leggi il resto

Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29 aprile 2020, n. 98

Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29 aprile 2020, n. 98

MASSIMA
Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29 aprile 2020, n. 98
La Corte di Cassazione (v. per tutte ord. 20682/2018 – Cass. SU 301/2013), ha affermato che deve essere riconosciuta la giurisdizione del giudice amministrativo ogni qual volta una controversia riguardi il contenuto dell’atto concessorio e cioè i rapporti reciproci fra Amministrazione e concessionario, ponendo in discussione il rapporto stesso nel suo aspetto genetico e funzionale.
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Quesito pubblicato su ISF2015/3-a

L’ossario comune del cimitero di …, sito in Lombardia, è ormai saturo e non è più possibile inserire nuove ossa. Come può procede l’Amministrazione comunale?

Risposta:
Può utilizzare la procedura di cui al regolamento r.le Lombardia 6/2004 e smi, di cui si riporta l’art. 10, comma 4:
“4. Periodicamente, per far spazio a nuove immissioni, le ossa contenute nell’ossario comune vengono calcinate in crematorio. Le ceneri risultanti sono disperse nel cinerario comune.”
L’autorizzazione viene invece trattata al paragrafo 6 della circolare Min.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2013/1-b

Ultimamente, nel nostro Comune, va sempre più consolidandosi la prassi della cremazione dei resti mortali; di conseguenza aumentano, da parte dell’utenza dei servizi cimiteriali, le richieste inerenti la possibilità di posizionare la cassettina di zinco contenente i resti mortali del congiunto all’interno del loculo, in posizione attigua al feretro di altro familiare (richiesta che implica la rottura del tumulo in muratura previsto dall’art. 76, commi 8 e 9 del D.P.R. 285/90).
Ad oggi lo scrivente Servizio comunale autorizza il posizionamento della cassettina dei resti mortali nello spazio compreso tra il tumulo e la lapide esterna, di spessore sufficiente – circa 30 cm.
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