Quesito pubblicato su ISF2014/2-a

È possibile accettare dalla struttura ospedaliera, alle condizioni richiamate nell’art. 4 della circ. reg.le Lombardia n. 21/SAN/2005, dei cassoni contenenti un numero imprecisato di prodotti del concepimento conferiti nelle medesime modalità delle parti anatomiche riconoscibili, allo scopo di avviarli poi alla cremazione?


Risposta:
In materia la situazione non è espressamente regolamentata. In normativa sussistono richiami circa il confezionamento art. 18 regolamento regionale Lombardia 6/2004 e s.m.i., che richiama a sua volta l’allegato tecnico sulle caratteristiche di bare e prodotti utilizzabili.... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2014/1-d

Presso il crematorio di &, in Lombardia, vengono conferiti da parte di varie ASL cassoni contenenti svariate parti anatomiche riconoscibili.
Recentemente altra ASL differente da queste (emiliana) ci ha chiesto di cremare un cassone contenente diversi prodotti abortivi. Ciò premesso si chiede se sia possibile cremare più prodotti abortivi o feti in uno stesso contenitore.


Risposta:
Essendo i prodotti abortivi originatisi in Emilia Romagna, questi vanno considerati alla luce della norma ivi vigente, che – per quanto noto – è solo quella nazionale, non essendo intervenuta in materia diversa specificazione regionale.... Leggi il resto

TAR Sardegna, Sez. II, 5 febbraio 2014, n. 100

Norme correlate:
Legge n. 130/2001
Art 74 Regio Decreto n. 262/1942
Art 75 Regio Decreto n. 262/1942
Art 76 Regio Decreto n. 262/1942
Art 77 Regio Decreto n. 262/1942

Riferimenti: TAR Sardegna, Sez. II, 5 febbraio 2014, n. 100<

TAR Sardegna, Sez. II, 5 febbraio 2014, n. 100
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sardegna (Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 695 del 2013, proposto da:
Livia Boccara, Edilio Andrea Siddi e Elena Siddi, rappresentati e difesi dagli avv.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2013/4-b

Il Signor & muore nel Comune A ed il cadavere viene trasferito dall’impresa di onoranze funebri incaricata al deposito di osservazione situato nel Comune B, luogo di residenza.
Poiché i familiari richiedono la cremazione di detta salma, questa dovrà essere fatta in un terzo Comune C, considerato che in nessuno dei due Comuni A e B è presente un impianto di cremazione (tutti e tre i Comuni sono veneti).
Ciò premesso si chiede qual è il Comune a cui compete autorizzare il trasporto dal Comune B (ove si trova il cadavere) al Comune sede dell’impianto di cremazione.
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Quesito pubblicato su ISF2013/4-c

Il signor X vorrebbe avere informazioni riguardanti la presunta cremazione di un bimbo nato morto alla fine di agosto 2012 presso l’ospedale …, conoscendone le generalità anagrafiche.


Risposta:
Per avere notizie su un bimbo nato morto deve rivolgersi:
– all’ufficio di stato civile del Comune di decesso, se la morte è stata denunciata come nato morto (oltre i sette mesi di gestazione): in tal caso per la cremazione era necessaria la richiesta di ambedue i genitori, se in vita;
– all’azienda USL del territorio, competente ad autorizzare trasporto, cremazione o sepoltura, se si tratta di feto o di prodotto abortivo (sotto i sette mesi di gestazione).
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TAR Veneto, Sez. I, 21 giugno 2013, n. 884

Norme correlate:
Legge n. 130/2001
Art 74 Regio Decreto n. 262/1942
Art 75 Regio Decreto n. 262/1942
Art 76 Regio Decreto n. 262/1942
Art 77 Regio Decreto n. 262/1942

Testo completo:
TAR Veneto, Sez. I, 21 giugno 2013, n. 884
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Veneto (Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 655 del 2013, proposto da:
Ernesto De Marchi, rappresentato e difeso dagli avv.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2013/2-e

Nel caso in cui venga richiesta dai familiari la cremazione di due feti gemelli, il crematorio di … chiede se sia corretto procedere con due cremazioni distinte.

Risposta:
La risposta deriva sia dalle scelte a monte per l’incassamento, sia dall’obbligo a valle di avere la distinzione delle ceneri (dati anagrafici delle ceneri contenute nell’urna).
Poiché ogni feto deve essere contenuto in una distinta bara di legno, e visto che ogni cremazione prevede che sia introdotto un solo feretro per volta nel forno, ne consegue che la cremazione di due feti gemelli deve essere compiuta distintamente, anche ai fini della raccolta separata delle ceneri (per quel che è raccoglibile).
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