Vi sono altri aspetti concernenti le convivenze di fatto che meritano di essere segnalate, anche con riferimento alle annotazioni iniziali formulate con riferimento a possibili testi di Regolamenti comunali di polizia mortuaria, o altre fonti normative di settore, in particolare per gli effetti che possono conseguire sotto il profilo dello ius sepulchri, o sull’appartenenza alla famiglia del concessionario, ai fini dell’art. 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., o, in via più generale, sui “titoli” a disporre delle spoglie mortali.… ... Leggi il resto
Tag: convivenze di fatto
La posizione dei conviventi di fatto e l’appartenenza alla famiglia del concessionario – 1/2
Risulta che in molti Regolamenti comunali di polizia mortuaria, così come in altre fonti normative di settore, vi siano riferimenti alla figura del convivente more uxorio, a volte individuandone fattori di legittimazione, fino a comprendere l’estensione dello ius sepulchri, altre volte individuandone forme di prova di questa condizione, talora rimettendo la prova a date registrazioni amministrative, altrove rimettendo la prova alla c.d. “autocertificazione” (richiamando o l’art. 46 oppure, con maggiore appropriatezza, l’art. 47 D.P.R.… ... Leggi il resto
Nuove famiglie: i problemi odierni per la polizia mortuaria post L. “c.d. Cirinnà n. 76/2016” – Parte 1/2
Rispetto alla possibile estensione della locuzione “familiare avente diritto” al convivente, è necessario procedere preliminarmente all’analisi dei casi nei quali la Corte di Cassazione e la Corte Costituzionale giungano all’equiparazione della famiglia di fatto alla famiglia fondata sul matrimonio, considerando in particolare le argomentazioni poste alla base delle principali pronunce che hanno assimilato le due diverse situazioni giuridiche soggettive.
Con la sentenza n. 404 del 1988 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 6, primo comma, della legge n.… ... Leggi il resto
Nuove famiglie: i problemi odierni per la polizia mortuaria post L. “c.d. Cirinnà” n. 76/2016 – Parte 2/2
[…omissis] “Il termine «familiare», utilizzato nell’art. 3, comma 1°, lett. e), l. n. 130/2001 (Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri), non essendo impiegato dalla Costituzione né dal Codice civile e dovendo, quindi, essere definito dal giudice, è da escludere che si riferisca esclusivamente ai parenti, ma deve essere interpretato in modo estensivo e costituzionalmente orientato alla luce degli artt. 2 e 3 Cost.; sicché al convivente more uxorio (nella specie dello stesso sesso) può estendersi l’interpretazione del termine «familiare» e dunque la legittimazione ad ottenere l’affidamento dell’urna cineraria del compagno.… ... Leggi il resto
Atti di disposizione sul post mortem: parenti, famigliari o… congiunti?
Il carattere esemplificativo ed emblematico del titolo, volutamente obliquo e provocatorio, di questa breve analisi è pure (si spera involontariamente!) confermato dall’art. 46 della L.R. Veneto n. 18/2010, il quale, con riferimento alla cremazione, oltre alla volontà del defunto, contempla quella dei familiari (in senso stretto o paradigmatico???), rinunciando quindi all’elenco dettagliato della legge statale di principio…e qua qualche dubbio di costituzionalità potrebbe spontaneamente sorgere.
Già la L. n. 130/2001 presenta, infatti, questa ambiguità semantica nello sviluppo del suo poliedrico art.… ... Leggi il resto
Rigetto di istanza per affido ceneri: quale Giudice adire? – 2/2
Propedeuticamente si ravvisa come il sistema di riparto della giurisdizione, così come delineato dalla Costituzione (artt. 24, 103, 113) e dal Codice del Processo Amministrativo (art. 7), si basi e strutturi sul criterio della c.d. causa petendi, ovvero sulla natura della posizione soggettiva dedotta in giudizio, avendosi la giurisdizione del giudice amministrativo quando il cittadino vanti una situazione di interesse legittimo, radicandosi invece, nella sfera della giurisdizione del giudice ordinario quando si controverta di un diritto soggettivo.… ... Leggi il resto
Unioni civili e convivenze di fatto: non confluiscono in medesimi effetti
Premessa d’inquadramento
A tutti può essere più o meno nota la L. 20 maggio 2016, n. 76 o, almeno, è nota per avere affrontato materie in precedenza non regolate.
Non interessa illustrarla, ma solo cercare di “mettere a fuoco” gli effetti che possano aversi nel contesto funebre, cimiteriale e di cremazione.
Il primo aspetto, che si vuole mettere in evidenza, è il fatto che l’unione civile tra persone dello stesso sesso e la convivenza di fatto, per quanto istituti considerati dalla medesima legge, non sono, per così dire, “sovrapponibili”, non sono due forme pertinenti a situazioni in qualche modo analoghe, con la conseguenza che anche i loro effetti non sono, né possono essere, gli stessi, come potrebbe ritenersi in ambienti talvolta noti per essere poco riconosciuti sotto il profilo della qualità e magari esposti a contesti, in cui la fedeltà prevale sulla tecnica.… ... Leggi il resto
Jus Sepulchri: dallo status di concessionario non sorgono poteri assoluti
Il concessionario (o, un concessionario) non ha titolo, una volta stipulato l’atto di concessione, a deliberare sulla sorte del sepolcro per acta inter vivos, o di singoli posti, meno ancora di consentire la tumulazione di persone terze, fatti salvi i casi di convivenza di cui all’art. 93 comma 2 D.P.R 285/90 (si trascura la classificazione di persone benemerite per il concessionario, trattandosi di deroga “calcolata” che interviene solo se ed in quanto il regolamento comunale di polizia mortuaria espliciti in via complessiva, ma altresì molto capillare, i relativi criteri per il riconoscimento di tale status ex Art.… ... Leggi il resto