Occorre premettere che il presunto certificato di agibilità o usabilità (si tratta di sinonimi, variamente impiegati nelle diverse zone), a differenza del certificato di abitabilità previsto dall’art. 221 del testo unico delle leggi sanitarie, non è contemplato da alcuna norma di legge, ma è sorto, per prassi, come analogia del certificato di abitabilità per “edifici” ad uso diverso da quello abitativo.
La prima legge che ne faccia cenno (la n. 47/1985), e così quelle successive, lo richiama come previsione consolidata, quasi che fosse richiesto da una fonte legislativa (spesso la prammatica è più forte della norma formale dello jus positum).… ... Leggi il resto
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Emilia-Romagna: quali le destinazioni ultime per un feretro?
In Emilia-Romagna, ai sensi del combinato disposto tra l’ Art. 10 L.R. 29 luglio 2004 n. 19 e la seguente Determinazione del Responsabile del Servizio Sanità Pubblica, del 6 ottobre 2004 e s.m.i, il quale, sostanzialmente, riproduce lo stesso impianto normativo del Capo IV D.P.R. 285/90, richiamandolo espressamente, ll trasporto di cadavere è soggetto alla regola della “tipicità”.
Un feretro, dal luogo in cui staziona per il periodo d’osservazione (tassativamente: servizio mortuario sanitario, abitazione privata, deposito d’osservazione, obitorio, casa funeraria) può, quindi, esser trasferito unicamente verso (come è persino scontato, solo una volta accertato il relativo titolo di accoglimento):
- Il cimitero comunale (quale presidio istituzionale deputato allo smaltimento dei cadaveri umani ai sensi dell’Art.
Cintura di rispetto cimiteriale: una norma sbagliata dagli effetti potenzialmente deleteri
Tanto tempo fa, il Dr. Sereno Scolaro sulle pagine de: “L’Informatore FeNIOF”, propose un lungimirante intervento sul rapporto tra la città dei vivi e la moderna necropoli: il cimitero. E’ forse il momento di rileggersi questo interessante pezzo, anche alla luce di alcune controverse novelle legislative, grazie ad alcune note sul diritto speciale vigente in materia di polizia cimiteriale.
Il sistema cimiteriale, in Italia, sorge nel corso del XIX secolo, almeno per come oggi lo conosciamo, e con momenti diversi nelle varie realtà italiane a volte come conseguenza dell’influenza francese, altre volte come esito di una politica “di dispotismo illuminato”, ma risente dell’elaborazione igienistica del XVIII secolo e tende a sostituire altre forme, laddove presenti, spesso anche con la sostituzione dei “soggetti”, come nel caso in cui ai comuni vengano commesse funzioni in precedenza assolte, con modalità diverse, da enti ecclesiastici o alla publica pietas.… ... Leggi il resto
Edicole Funerarie ed operazioni di collaudo: sono necessarie?
Cara Redazione,
In questo comune è stato ingrandito il cimitero comunale e su detto ampliamento insistono delle edicole funerarie private. Per le edicole è stata rilasciata agibilità. L’ampliamento suddetto non è provvisto della regolare agibilità. Domanda: Possono essere effettuate tumulazioni e traslazioni da altri plessi funerari in queste edicole costruite nella parte ampliata del cimitero e priva di agibilità Si chiede di conoscere se sia necessario ottenere il certificato di usabilità o di agibilità per le costruzioni di loculi o di tombe di famiglia, con conseguente pagamento dei diritti sanitari previsti dal tariffario regionale per la visita da parte dei medici dell’azienda Usl.… ... Leggi il resto
Cimiteri privati: limiti legali e divieti ad un eventuale ingrandimento
Stante l’attuale disciplina statale (quando e se compatibile con quella eventualmente emanata dalla Regioni dopo la Legge di Revisione Costituzionale n. 3/2001) le costruzioni di nuovi cimiteri e gli ampliamenti di quelli esistenti sono regolati dal D.P.R 10/08/1990 n.285, Cap X con gli articoli che vanno da 54 a 63.
L’art.55 del D.P.R. n° 285/1990 innova rispetto alla norma preesistente ( art.53 D.P.R. n°803/1975 ) non prevedendo, per i progetti cimiteriali, il parere della Commissione provinciale per i cimiteri, che risulta in tal modo abrogata per effetto dell’art.108 dello stesso D.P.R.… ... Leggi il resto
Regolamento Comunale di polizia mortuaria: scrivere o copiare? Il problema dell’omologazione.
Ogni Comune, a far data dal Regio Decreto n. 2322/1865, osia all’alba della formazione del Regno d’Italia, deve necessariamente dotarsi di uno strumento indispensabile per il buon governo locale del fenomeno funerario: il regolamento comunale di polizia mortuaria, ma esso in alcune realtà locali ancora latita, evidentemente il comando del Legislatore a distanza di oltre 150 anni non è stato ancora recepito!
Non è mai operazione suggeribile quella di “copiare” pedissequamente in sede di redazione di quest’ultimo (ma il principio vale per qualsiasi regolamento comunale) disposizioni od indicazioni già presenti in altri atti ufficiali, magari di livello diverso e sovraordinato, si tratterebbe di un’inutile e ridondante appesantimento burocratico….poi… ... Leggi il resto
Il servizio di custodia dei cimiteri
Tutti cimiteri devono essere provvisti e dotati di un servizio di custodia, siano essi eminentemente comunali (ed è la loro forma più tipica), quanto “consorziali”. Ovviamente se i campisanti sono più di uno si deve ragionare in termini di “sistema cimiteriale”.
La locuzione di “servizio di custodia” consente di conferire un rilievo differente rispetto alla custodia di tipo tradizionale, in cui vi era un particolare richiamo espresso alla figura del custode, pressoché assente (specie nei campisanti di piccole dimensioni nel forese), salve le previsioni concernenti all’abitazione del custode rinvenibili negli artt.… ... Leggi il resto
Operazioni in camera mortuaria, incompatibilità con l’osservazione delle salme.
La funzione edittale (cioè proprio quella fondamentale, “istituzionale”) della camera mortuaria cimiteriale è il deposito temporaneo, in attesa di definitiva sistemazione (trasporto in altra sede, sepoltura o cremazione), di feretri, contenitori per resti mortali (esiti da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo ai sensi dell’Art. 3 comma 1 lett.) b DPR n. 254/2003), cassette ossario, casse contenenti, anche in forma massiva, parti anatomiche riconoscibili o prodotti abortivi, ed urne cinerarie, non certo per defunti “freschi” da esporre a cassa aperta, durante, cioè il periodo d’osservazione.… ... Leggi il resto
Depositi d’osservazione e obitori: moderne modalità di erogazione integrata del servizio necroscopico
II DPR n.285/1990, recante l’approvazione del Regolamento di polizia mortuaria nazionale, non prevede particolari prescrizioni in merito al numero di obitori e depositi di osservazione necessari in un Comune, al di là del numero effettivo dei suoi abitanti.
L’art. 14 del medesimo Regolamento precisa tuttavia che nei Comuni con popolazione superiore ai 5000 abitanti, il locale destinato a deposito di osservazione deve essere fisicamente distinto dall’obitorio. E’ comunque auspicabile limitare l’istituzione di tali locali ad un solo obitorio e ad un solo deposito di osservazione intesi come locali distinti anche di uno stesso edificio, i quali possono, in ottemperanza delle disposizioni previste dal succitato art.… ... Leggi il resto
Gli impianti cimiteriali: antologia di www.funerali.org
- Ossario e cinerario (https://www.funerali.org/?p=1139)
- Emilia Romagna: dispersoi,cinerari, ruolo di ASL (https://www.funerali.org/?p=301)
- La camera mortuaria e la sua funzione istituzionale (https://www.funerali.org/?p=1149)
- Camera mortuaria, sala del commiato e servizio mortuario sanitario (https://www.funerali.org/?p=1142)
- Le infrastrutture cimiteriali in EMILIA-ROMAGNA (https://www.funerali.org/?p=957)
- Due condomini scomodi: una camera mortuaria ed una Cappella. (https://www.funerali.org/?p=951)
- Crematori (https://www.funerali.org/?page_id=2027)
- La manutenzione dei sepolcri ex Art. 63 DPR n.285/1990 (https://www.funerali.org/?p=927)
- Seppellire le ceneri?
La camera mortuaria e la sua funzione istituzionale
Il cosiddetto “deposito mortuario”, su scala nazionale è meglio conosciuto con la formula di camera mortuaria (Art. 64 e 65 DPR 285/1990).
In sede di elaborazione del piano regolatore cimiteriale bisogna verificarne la sussistenza e se detto presidio risponda a tutte le norme.
Si deve inoltre valutare se sia dotato di un adeguato numero di posti salma o feretro in relazione alla capacità ricettiva del cimitero ed al numero di spostamenti dovuti a traslazioni, estumulazioni, trasporti dopo un primo periodo di sepoltura…
E’possibile costruire un locale da adibire a camera mortuaria all’esterno del recinto cimiteriale.… ... Leggi il resto
Camera mortuaria, sala del commiato e servizio mortuario sanitario
È bene non confondere o sovrapporre indebitamente i concetti di:
” camera mortuaria del cimitero
” servizio mortuario di strutture sanitarie più comunemente conosciuto come camera mortuaria ospedaliera oppure ancora “camere ardenti” dell’ospedale.
Emilia Romagna (Art.14 L.R. 29 luglio 2004 n. 19) e Lombardia (Art. 4 commi 4 e 7, Art. 10 lettera a)L.R. 18 novembre 2003 n. 22) fanno, poi, ampio uso formule linguistiche piuttosto innovative come sala del commiato o struttura del commiato
La camera mortuaria di un cimitero deve possedere le caratteristiche fissate dagli artt.… ... Leggi il resto
Ossario e cinerario
In mancanza, nel cimitero, del cinerario comune di cui al comma 6 dell’art.80 del D.P.R. 285/1990, è possibile la collocazione dell’urna cineraria nell’ossario comune?
Le norme di legge vigenti – Art. 80 D.P.R. n. 285/1990 – prevedono la necessità di destinare appositi spazi a cinerario comune per la raccolta e la conservazione in perpetuo e colettiva delle ceneri provenienti da cremazione.
Evidentemente tale disponibilità si deve riferire a tutti coloro che non optano per la concessione cimiteriale di nicchia muraria, ovviamente onerosa.… ... Leggi il resto
Le infrastrutture cimiteriali in EMILIA-ROMAGNA
IL cimitero del XXI secolo è un sistema complesso e molto articolato, è davvero una città dei morti che replica il microcosmo dei vivi; nell’Ottocento, sostanzialmente dopo l’editto napoleonico di Saint Cloud esso si configurava sostanzialmente come un’area d’inumazione recintata, con fosse monoposto e giustapposte in cui erano presenti una cappella per funzioni religiose ed alcune tombe a tumulo ricavati nei claustri del porticato. Dinnannzi a tanto spartano egualitarismo si scagliò il Foscolo nel suo celebre carme “I Sepolcri”.… ... Leggi il resto
Due condomini scomodi: una camera mortuaria ed una Cappella.-
Cara Redazione,
dopo un periodo di silenzio torno a chiedere il Vostro aiuto per risolvere un problema che poco ha a che vedere, questa volta, con la polizia mortuaria intesa in senso stretto, mi spiego:all’interno del Cimitero del quale sono il responsabile c’è una costruzione divisa in tre ambienti contigui e separati e destinati rispettivamente a: camera mortuaria, Cappella e magazzino attrezzi e disposti come indicato:
1)Camera mortuaria
2)Cappella
3)Magazzino
l’ingresso principale è sulla Cappella. L’ambiente adibito a Cappella era in origine destinato a “Deposizione”: come tra l’altro è scritto sull’architrave dell’ingresso alla costruzione ed “arbitrariamente”, da un vecchio cappellano negli anni ’80, così trasformato e tale restato.… ... Leggi il resto
Emilia Romagna: dispersoi,cinerari, ruolo di ASL
L''attivita' cimiteriale e' funzione istituzionale, precipua ed esclusiva del comune (Artt. 823 ed 824 Codice Civile, Art. 337 Regio Decreto 1265/1934, implementato, poi, dal combinato disposto tra gli Artt. 49 e 51 DPR 285/90, D.M. 28 maggio 1993, Art. 13 Decreto Legislativo 267/2000; tra l'altro L'art. 26-bis del d.l. 28 dicembre 1989, n. 415, convertito dalla legge 28 febbraio 1990, n. 38, stabilisce che gli impianti cimiteriali sono servizi indispensabili parificati alle opere di urbanizzazione primaria ai sensi e per gli effetti dell'art.… ... Leggi il resto