Per il principio di irretroattività della norma giuridica (art. 11 delle cosiddette “Preleggi” al Cod. Civile – R.D. n. 262/1942), cristallizzato anche nel classicissimo brocardo latino “Tempus Regit Actum, una concessione perpetua non può d’imperio essere modificata dal Comune in una “a tempo determinato”, ma tale situazione ormai di diritti perfetti ed acquisiti che ruotano attorno all’oggetto della concessione, può essere variata su richiesta dei concessionari, e accolta dal Comune, in linea generale, attivando la procedura di rinuncia (https://www.funerali.org/cimiteri/la-rinuncia-nelle-concessioni-cimiteriali-modi-forma-e-natura-dellatto-45953.html… ... Leggi il resto
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Estumulazione sì o no? Quando il concessionario litiga con i parenti del defunto.
Si deve immantinente cogliere, nel merito, un aspetto importante nella conduzione della complessa “macchina” cimiteriale: spesso vi può essere divaricazione tra concessionari (= titolari della concessione con annessi diritti di gestione) e persone che hanno titolo jure sanguinis o jure coniugii, ossia per vincolo coniugale o di consanguineità a disporre delle spoglie mortali (si fa ricorso a questa espressione volutamente vaga ed indefinita con una precisa intenzione didascalica, al fine di superare la possibili distinzioni medico-legali circa il “cadavere”, i “resti mortali” (quali oggi definiti dall’art.… ... Leggi il resto
Le cause estintive delle concessioni cimiteriali: l’ABBANDONO AMMINISTRATIVO.
Si consiglia preliminarmente la consultazione di questi due link propedeutici all’argomento sviluppato qui di seguito:
(https://www.funerali.org/cimiteri/le-cause-estintive-nel-rapporto-concessorio-il-fattore-temporale-46074.html).
(https://www.funerali.org/cimiteri/lo-stato-di-abbandono-del-sepolcri-percorsi-giurisprudenziali-e-regolamentari-di-definzione-45924.html)
L’art. 4 comma 4 del regolamento regionale emiliano-romagnolo 23 maggio 2006 n. 4 ci offre lo spunto per qualche riflessione critica e… “di sistema”, questa disposizione, difatti, è sicuramente implementabile anche in altre realtà territoriali, pure recependola nella semplice regolamentazione comunale, nelle more, dunque, di una specifica normazione regionale in materia funeraria.
Con esso, infatti, si introduce, con precisione quasi chirurgica, una soluzione al problema della perpetuità (o della lunga, quasi eccessiva, durata) delle concessioni cimiteriali.… ... Leggi il resto
Voltura della concessione disgiunta dallo jus sepulchri: i possibili effetti distorsivi rispetto al normale sigificato di cessione di un diritto reale.
Giungono spesso, in redazione, domande sull’annoso e poliedrico problema della voltura nelle concessioni cimiteriali: per una trattazione specifica del problema si rinvia preliminarmente a questo link: https://www.funerali.org/cimiteri/la-morte-del-concessionario-e-listututo-del-subentro-7523.html
L’incipit di questo breve saggio riassuntivo, necessario all’inquadramento dogmatico dell’affaire: “voltura della concessione disgiunta dallo jus sepulchri: i possibili effetti distorsivi” è formato da una citazione d’autore, tratta da “Cessione giudiziale di sepolcro a ristoro di debito: condizioni di ammissibilità ed effetti”
di Sereno Scolaro (I Servizi Demografici n.… ... Leggi il resto
Il problema “Concessione Cimiteriale” in dottrina e giurisprudenza: natura e forma dell’atto.
Piglio l’abbrivo, nella stesura di questo breve saggio, con una citazione d’autore, traendo esplicitamente spunto dalle note di Paolo Richter ne: “Il diritto al sepolcro tra normativa statale, regolamenti comunali e clausole contrattuali”, testo liberamente reperibile on line.
“Il vocabolo “concessione” è di derivazione settecentesca, ante rivoluzione francese, siamo, dunque, in piena epoca di assolutismo monarchico, e indicava gli atti di benevolenza sovrana – fons honorum – con i quali si attribuiva un privilegio nel senso che si riconosceva “al beneficiario una condizione particolare [di vantaggio] , di cui altri non godeva”; si pensi, in proposito, alle materie di prerogativa della Corona, quale quella dei titoli nobiliari e degli ordini cavallereschi.… ... Leggi il resto
Atti ablativi sulle concessioni cimiteriali e principio di pubblicità del procedimento ex Artt. 7, 8 e 21- bis Legge n. 241/1990.
Il presente saggio s’incardina su questi due assiomi di ordine comune, almeno per chi pratichi, con qualche dimestichezza, il diritto funerario.
1) La presunzione di conoscenza legale degli atti, correlata all’espletamento delle formalità di pubblicazione prescritta dalla legge o dai regolamenti si riferisce alla categoria degli atti amministrativi generali, che hanno come destinatari un numero elevato di soggetti.
2) Nel caso di specie l’atto di revoca, non rientra nella categoria degli atti amministrativi generali in relazione ai quali non è prescritta la notifica individuale, trattandosi al contrario di provvedimento avente destinatari determinati.… ... Leggi il resto
Le cause estintive nel rapporto concessorio: il fattore temporale.
Se la decadenza risulta, in qualche modo, “riconducibile” ad un comportamento del concessionario e la revoca corrisponde all’esercizio di una potestà di ritiro in capo all’ente concedente, pur se pesantemente condizionata almeno nella stesura, molto limittiva, dell’Art. 92 comma 2 D.P.R. n.285/1990,, l’estinzione si colloca sul piano dell’oggettività, dell’esistenza di fatti privi di agente con efficienza causativa, di mere situazioni in sé sussistenti.
Volendo affrontare la questione in termini volontaristici (…ma ciò potrebbe anche essere improprio, a certe condizioni), nella decadenza la volontà consiste nell’inadempimento o nell’omissione (anche quando ciò sia inconscio o non intenzionale, come nel caso dell’inerzia o dell’abbandono ex Art.… ... Leggi il resto
La “rinuncia” nelle concessioni cimiteriali: modi, forma e natura dell’atto.
La rinuncia, quale atto unilaterale, irrevocabile e, secondo alcuni giuristi, pure recettizio, mentre altri studiosi si attestano su opinione contraria (il comune ha, comunque, quale parte funzionalmente sovraordinata nel rapporto concessorio instauratosi, solo facoltà e non obbligo di accoglierla) è un atto di esercizio della titolarità che il soggetto ha sulla concessione, ed è, in astratto, svincolata da limiti, salvo quello soggettivo. Infatti, il soggetto rinunciante deve essere nel pieno possesso dei diritti afferenti alla concessione e non solo di alcuni di essi (in quest’ultimo caso, la rinuncia non potrà che riguardare che questi ultimi).… ... Leggi il resto
Lo stato di abbandono del sepolcri: percorsi giurisprudenziali e regolamentari di definzione
La decadenza sanzionatoria (https://www.funerali.org/cimiteri/la-decadenza-delle-concessioni-cimiteriali-915.html), a differenza della revoca per interesse pubblico prevalente, viene pronunciata, con effetto dichiarativo e non costitutivo rispetto all’inosservanza di determinati obblighi a carico del concessionario (ad es. quello di costruire la sepoltura entro un tempo determinato), da precisarsi nel Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria e nell’atto di concessione o nella convenzione (cd. concessione-contratto) che sovente l’accompagna, essendo la concessione, in sè, atto tipicamente unilaterale, mentre il rapporto concessorio che s’instaura ha natura para-contrattuale.… ... Leggi il resto
La morte del concessionario e l’istituto del SUBENTRO
Un Comune riferisce di aver stipulato negli anni molteplici atti di concessione di area cimiteriale per la durata di 99 anni, con la clausola, in ciascuno di essi, del passaggio, specificamente, del diritto di uso relativo alla tomba di famiglia, alla morte del concessionario, agli eredi, con le modalità all’uopo previste. Il Comune chiede, dunque, se sia necessario reintestare il contratto specifico all’erede o se, invece, il contratto con il ‘de cuius’ operi nei confronti degli eredi senza necessità di variazione della titolarità.… ... Leggi il resto
Atti di disposizione sul sepolcro illegittimi in regime di DPR n.803/1975
Riporto, qui di seguito un fatto realmente accaduto, seguito in prima persona dalla Redazione di www.funerali.org, cui provo a fornire una possibile interpretazione giuridica.
Quesito:
Cara Redazione, mio Padre, ora deceduto, subentra jure haereditatis per la quota di 1/6 nella titolarità dello Jus Sepulchi su di una preziosa cappella gentilizia, a concessione perpetua, sita nel cimitero di un’importante città emiliana; fingendosi, poi, unico intestatario della stessa e parente dei defunti ivi tumulati richiede, nell’anno 1982, l’estumulazione degli stessi al fine di liberare posti salma (i resti rinvenuti sono destinati al campo indecomposti o all’ossario comune) poi “inspiegabilmente” retrocede tutta la concessione al comune, così da divenirne dietro nuova assegnazione, unico concessionario ed attua, in questo modo, a proprio ed esclusivo vantaggio, una novazione del rapporto concessorio, non una semplice voltura.… ... Leggi il resto
Divisione di Sepolcro Gentilizio?
Riporto, qui di seguito, alcuni tra i passaggi più significativi pubblicati a questo link http://foro.romoloromani.it/index.php/topic/39365-divisibilita-sepolcro-gentilizio/ in merito ad un dibattito, tutt’interno alla più autorevole dottrina, sulla presunta ammissibilità della ripartizione in quote d’uso di un manufatto sepolcrale.
Premessa: Al momento costitutivo della concessione di cui all’Art. 90 dPR 10 settembre 1990, n. 285 non sussistono difficoltà al fatto che essa possa avvenire nei confronti di più persone, anche se non appartenenti ad un’unica famiglia, ma in tal caso occorre avere l’avvertenza di regolare i rispettivi rapporti tra i diversi concessionari (…forse sarebbe preferibile pensare ad una sorta di regolamento dell’uso della cosa comune (1106 c.c.)… ... Leggi il resto
Rinnovare ex Art. 92 comma 1 DPR n.285/1990 una concessione perpetua?
Il Comune di XYZ sito in Regione Emilia Romagna, riferisce di un contratto, datato 30 settembre 1965 e relativo alla concessione cimiteriale per la costruzione di una tomba di famiglia, privo dell’indicazione della scadenza della concessione medesima, mentre la deliberazione del consiglio comunale, previamente adottata al riguardo (in data 30 agosto 1965), accogliendo l’istanza avanzata dal privato, ha disposto “di concedere in perpetuo l’area cimiteriale” di cui trattasi.
Innanzi tutto bisogna ricordare come il Regio Decreto n.1880/1942 subordinasse il rilascio della concessione amministrativa per impiantare un sepolcro privato a due condizioni: nulla osta prefettizio e conseguente deliberazione del consiglio comunale.… ... Leggi il resto
L’ampliamento di edicole adibite a sepolture private
Cara redazione,
quali sono i passaggi amministrativi per chiedere ed ottenere l’autorizzazione a lavori di sopraelevazione di una cappella gentilizia di cui sono titolare assieme ai miei fratelli, essi però non sono interessati né a partecipare alla spesa né, tanto meno, all’uso del sepolcro in prospettiva futura.
Come debbo comportarmi?
Le opere di manutenzione vengono svolte da chi le richiede, avendone titolo e per la quantità e la qualità richiesti.
La suddivisione in quote delle spese per il buon mantenimento della tomba e dei posti feretro è questione a cui resta estraneo il Comune e viene regolata fra gli eredi e i titolari dello jus sepulcrhi (si è volutamente distinto tra”eredi” ei “titolari” dello jus sepulchri” perchè queste due categorie potrebbero anche non coincidere o comunque essere sovrapponibili).… ... Leggi il resto
La ristutturazione dei sepolcri
Gli aventi causa del originario fondatore del sepolcro Jure Hereditatis richiedono l’autorizzazione ex Art. 94 DPR n.285/1990 per pesanti interventi edilizi su di una tomba. Costoro, a prima vista, non rientrano nel novero della famiglia del concessionario, così come delineata all’epoca della concessione stessa.
Ovviamente chiuque può richiedere lavori in base alle proprie quote di titolarità,
Innanzi tutto, tramite l’istituto del subentro, laddove contemplato, dovrebbero succedere i discendenti del fondatore del sepolcro, al concessionario originario, determinando una sorta di comunione indivisa e solidale.… ... Leggi il resto
La manutenzione dei sepolcri ex Art. 63 DPR n.285/1990
Premessa: Nelle scienze giuridiche la proprietà è facoltà di godere e di disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi previsti dall’ordinamento giuridico (art. 832 del codice civile), nella polizia mortuaria, invece essa, essendo solo strumentale e, quindi, subordinata allo Jus Sepulchri (diritto personalissimo e, quindi, non patrimoniale nè trasmissibile per acta inter vivos…almeno dall’entrata in vigore del del Libro III del Codice Civile), spesso si risolve unicamente nell’assunzione coatta di un onere.… ... Leggi il resto