TAR Sicilia, Catania, Sez. II, 23 gennaio 2020, n. 181

TAR Sicilia, Catania, Sez. II, 23 gennaio 2020, n. 181

MASSIMA
TAR Sicilia, Catania, Sez. II, 23 gennaio 2020, n. 181
Per giurisprudenza assolutamente consolidata, il vincolo cimiteriale determina a tutt’oggi un regime di inedificabilità ex lege e integra una limitazione legale della proprietà a carattere assoluto e non consente in alcun modo l’allocazione sia di edifici, sia di opere incompatibili con il vincolo medesimo, e ciò in considerazione dei molteplici interessi pubblici che la fascia di rispetto intende tutelare, quali le esigenze di natura igienico-sanitaria, la salvaguardia della peculiare sacralità che connota i luoghi destinati alla sepoltura e il mantenimento di un’area di possibile espansione della cinta cimiteriale (cfr.
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TAR Campania, Napoli, Sez. III, 22 gennaio 2020, n. 312

TAR Campania, Napoli, Sez. III, 22 gennaio 2020, n. 312

MASSIMA
TAR Campania, Napoli, Sez. III, 22 gennaio 2020, n. 312
Il vincolo del rispetto della fascia di inedificabilità di 200 meri dal cimitero, recato dall’art. 338 del R.D. n. 1265/1934 si impone ex se con caratteri di assolutezza che non consentono il dispiegarsi di alcuna valutazione discrezionale da parte dell’Amministrazione, non richiedendo, pertanto, l’assolvimento di un onere di motivazione in ordine alla sussistenza delle ragioni d’interesse pubblico presidiato dal vincolo, né in punto di incisione dello stesso attraverso un’attività edificatoria che è interdetta in via generale, prescindendo dalla tipologia della costruzione e dalla destinazione d’uso, residenziale o commerciale ovvero artigianale o industriale dell’immobile realizzato nella fascia di rispetto cimiteriale, che è preordinata a salvaguardare sia la sacralità del luogo e la silenziosa espressione dei sentimenti di pietas, sia le pariordinate istanze di tutela igienico – sanitaria.
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TAR Campania, Napoli, Sez. III, 15 gennaio 2020, n. 176

TAR Campania, Napoli, Sez. III, 15 gennaio 2020, n. 176
MASSIMA
TAR Campania, Napoli, Sez. III, 15 gennaio 2020, n. 176

Non rileva il contenuto della delibera del Consiglio comunale di approvazione del Regolamento comunale di polizia mortuaria, in quanto il suo ambito di applicazione, specificamente orientato alla disciplina della polizia mortuaria e dell’attività di gestione del cimitero e dei connessi servizi cimiteriali, esula dalla materia edilizia ed urbanistica, la cui disciplina è riposta in atti programmatori e regolamentari ad hoc, quali il Piano regolatore generale, le relative Norme tecniche di attuazione, nonché il Regolamento edilizio comunale.
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Consiglio di Stato, Sez. IV, 13 gennaio 2020, n. 283

Consiglio di Stato, Sez. IV, 13 gennaio 2020, n. 283
MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez. IV, 13 gennaio 2020, n. 283

Non costituisce ampliamento del cimitero l’acquisizione ad esso di una cappella funeraria eretta, in epoca risalente, a ridosso del cimitero stesso.
Risulta tardivo il ricorso proposto dopo due anni, od oltre, dalla pubblicazione delle deliberazioni comunali impugnate, pubblicazione che costituisce il termine di efficacia degli stessi.

NORME CORRELATE

Art. 338 R.D. 27/7/1934, n. 1265

Pubblicato il 13/01/2020
N.

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TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, 19 dicembre 2019, n. 546

TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, 19 dicembre 2019, n. 546

MASSIMA
TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, 19 dicembre 2019, n. 546
E’ improcedibile in ricorso avverso atti on cui o sulla scorta dei quali è stato denegato loro l’invocato interramento dell’urna contenente le ceneri del defunto padre unitamente alla salma della madre, precedentemente scomparsa, già inumata nel campo comune, oltretutto in presenza di specifica norma regolamentare locale coerente con la legge regionale.
NORME CORRELATE
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Manutenzione dei sepolcri privati nei cimiteri.

Il Capo XVIII d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 reca la rubrica “Sepolcri privati nei cimiteri“, in cui l’aggettivo evidenzia come questi sepolcri non siano destinati all’accoglimento dei feretri dei defunti in via generale, quanto di persone pre-determinate (concessionario e persone appartenenti alla famiglia di questi nel caso di concessioni a persone fisiche, persone previste da dato ordinamento in caso di concessioni ad enti). In altre parole, il privato qui ha la valenza di pre-condizione di accoglimento pre-determinato (è intenzionale l’uso reiterato del “pre-“), specializzato.... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 14 novembre 2019, n. 7836

Consiglio di Stato, Sez. V, 14 novembre 2019, n. 7836
MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez. V, 14 novembre 2019, n. 7836
In sede di processo amministrativo, ha fondamento che l’atto di opposizione, che faccia valere la mancata chiamata in causa di un’ATI preoperante, necessaria per assicurare la tutela di posizioni che poi siano confluite nella sfera giuridica dell’opponente, per cui l’opposizione di terzo deve essere accolta e, per l’effetto, pronunziando sull’appello, devono dichiararsi inammissibili gli eventuali ricorsi ed i motivi aggiunti proposti in primo grado, con annullamento senza rinvio della sentenza appellata e l’improcedibilità dell’appello proposto.
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Quando la procedura (od altro) preclude valutazioni nel merito.

Quando vi sia l’occasione di fare riferimento alla giurisprudenza (e fermo restando che nell’ordinamento italiano questa ha effetti d’interpretazione delle norme positive (= scritte) e non assolvono a funzioni di fonti del diritto), può accadere che una questione venga ad essere dichiarata o inammissibile o improcedibile (si tratta di istituti del tutto distinti, sempre), senza che il giudice possa entrare nel merito delle c.d. eccezioni sollevate da questa o quella delle parti in causa.
Con ciò – a volte – rimangono non affrontati altri aspetti che potrebbero essere anche di una qualche importanza.
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Consiglio di Stato, Sez. II, 28 ottobre 2019, n. 7329

Consiglio di Stato, Sez. II, 28 ottobre 2019, n. 7329
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Consiglio di Stato, Sez. II, 28 ottobre 2019, n. 7329
La normativa statale sui vincoli cimiteriali prevale comunque sulle diverse previsioni degli strumenti urbanistici, principio che è stato più volte chiarito dal Consiglio di Stato con numerose pronunce (v., da ultimo, Cons. Stato, Sez. II, 13 giugno 2019, n. 3952; v. anche Cons. Stato, Sez. IV, 5 dicembre 2018, n.6891). In proposito, data la peculiare natura del vincolo, non hanno rilievo le “rivoluzioni semifederaliste o pienamente autonomiste introdotte negli artt.
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Consiglio di Stato, Sez. V, 24 ottobre 2019, n. 7267

Consiglio di Stato, Sez. V, 24 ottobre 2019, n. 7267
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Consiglio di Stato, Sez. V, 24 ottobre 2019, n. 7267
La Corte di Cassazione ha ritenuto la sussistenza della giurisdizione amministrativa sulla controversia concernenti i provvedimenti comunali in materia di riconoscimento della sussistenza di concessione cimiteriale, applicando l’istituto dell’immemoriale, quando previsto dal Regolamento comunale di polizia mortuaria.
NORME CORRELATE
Pubblicato il 24/10/2019
N. 07267/2019REG.PROV.COLL.
N. 10268/2015 REG.RIC.
N. 10342/2015 REG.RIC.
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TAR Campania, Napoli, Sez. I, 14 ottobre 2019, n. 4853

TAR Campania, Napoli, Sez. I, 14 ottobre 2019, n. 4853
MASSIMA
TAR Campania, Napoli, Sez. I, 14 ottobre 2019, n. 4853
La legittimazione ad impugnare un provvedimento amministrativo deve essere direttamente correlata alla situazione giuridica sostanziale che si assume lesa dal provvedimento e postula l’esistenza di un interesse attuale e concreto all’annullamento dell’atto. In caso contrario, l’impugnativa verrebbe degradata al rango di azione popolare a tutela dell’oggettiva legittimità dell’azione amministrativa, con conseguente ampliamento della legittimazione attiva al di fuori dei casi espressamente previsti dalla legge, in insanabile contrasto con il carattere di giurisdizione soggettiva che la disciplina legislativa e quella costituzionale hanno attribuito al vigente sistema di giustizia amministrativa (TAR Campania, sez.
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Consiglio di Stato, Sez. II, 8 ottobre 2019, n. 6771

Consiglio di Stato, Sez. II, 8 ottobre  2019, n. 6771
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Consiglio di Stato,  Sez. II, 8 ottobre 2019, n. 6771
Il vincolo cimiteriale fa si che prevale in ogni caso la considerazione che un cimitero, per quanto non più attivo,  ovvero in disuso, non per questo perde le sue proprie connotazioni, permanendo quanto meno quelle legate alla persistenza sepoltura in esso delle tumulazioni già avvenute nel tempo. Questo spiega, basicamente, perché, pur non essendo un cimitero ancora attivo, il relativo vincolo non viene meno.
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TAR Campania, Napoli, Sez. VIII, 18 ottobre 2019, n. 4978

TAR Campania, Napoli, Sez. VIII, 18 ottobre 2019, n. 4978
MASSIMA
TAR Campania, Napoli, Sez. VIII, 18 ottobre 2019, n. 4978
Il provvedimento con cui viene ingiunta, sia pure tardivamente, la demolizione di un immobile abusivo e giammai assistito da alcun titolo, per la sua natura vincolata e rigidamente ancorata al ricorrere dei relativi presupposti in fatto e in diritto, non richiede motivazione in ordine alle ragioni di pubblico interesse (diverse da quelle inerenti al ripristino della legittimità violata) che impongono la rimozione dell’abuso neanche nell’ipotesi in cui l’ingiunzione di demolizione intervenga a distanza di tempo dalla realizzazione dell’abuso, il titolare attuale non sia responsabile dell’abuso e il trasferimento non denoti intenti elusivi dell’onere di ripristino.
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TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 26 settembre 2019, n. 11339

TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 26 settembre 2019, n. 11339

MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. III-quater, 26 settembre 2019, n. 11339
In materia edilizia il vincolo di inedificabilità assoluta previsto ex lege in relazione alla fascia di rispetto cimiteriale è posto a tutela degli interessi pubblici di natura igienico-sanitaria e di salvaguardia della sacralità dei luoghi destinati alla sepoltura dei defunti oltre che al mantenimento di un’area necessaria all’espansione del cimitero. La circostanza che in realtà intorno all’area cimiteriale risultino costruzioni entro i 200 metri da circa 60 anni, non toglie valore alle ridette condizioni, laddove una per questo sostenuta contraddittorietà e difetto di motivazione e di istruttoria in realtà appaiono piuttosto imputabili alla stessa Amministrazione comunale che non ha tenuto conto delle stesse, nel prospettare “l’avanzamento del centro abitato entro il raggio dei 200 metri e l’impossibilità di futuri ampliamenti del cimitero” come richiesto dalle prescritte condizioni, senza che tale circostanza fattuale faccia venire meno il rispetto delle esigenze igienico sanitarie per le quali essa è prevista.
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TAR Campania, Napoli, Sez. V, 25 settembre 2019, n. 4562

TAR Campania, Napoli, Sez. V, 25 settembre 2019, n. 4562
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TAR Campania, Napoli, Sez. V, 25 settembre 2019, n. 4562
Nelle situazioni di incompetenza, carenza di proposta o parere obbligatorio, si versa nella situazione in cui il potere amministrativo non è stato ancora esercitato, sicché il giudice non può fare altro che rilevare, se assodato, il relativo vizio e assorbire tutte le altre censure, non potendo dettare le regole dell’azione amministrativa nei confronti di un organo che non ha ancora esercitato il suo munus.
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Consiglio di Stato, Sez. V, 19 settembre 2019, n. 6238

Consiglio di Stato, Sez. V, 19 settembre 2019, n. 6238
MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez. V, 19 settembre 2019, n. 6238
[cfr. anche: Consiglio di Stato, Sez. V, 19 settembre 2019, n. 6239 ]
La delibera di giunta comunale che approva il regolamento avente ad oggetto le tariffe per i servizi cimiteriali è senza meno un atto di carattere generale perchè non ha “specifici destinatari” (prospettazione suggestiva), ma dispone, in via generale, per tutti i cittadini, non identificabili al momento della sua adozione, che beneficeranno dei servizi cimiteriali e funebri, le tariffe da corrispondere, con l’aggiunta del contributo annuo collegato alla disponibilità di manufatti cimiteriali (loculi, ipogei, fosse in campo comune, tombe a terra e così trattandosi non solo di soggetti collettivi, come le odierne appellanti, ma anche singoli individui).
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