Fosse comuni, casse mortuarie ed inumazione

Le cosiddette “fosse comuni” sono più o meno considerate quali atti barbarici, tanto si è radicata la prassi di provvedere all’inumazione (che non guasta mai ricordare come sia, nell’attuale contesto giuridico, la pratica funeraria standard, di default o, altrimenti, quella normale cui fare riferimento ogni qualvolta di parli di sepoltura; se non se ne tenesse conto, deficiterebbero fattori di comprensione) dei corpi dei defunti previa collocazione (c.d. incassamento) in una cassa mortuaria.
Attorno allo scorso periodo natalizio, in relazione agli scontri nella Striscia di Gaza, si sono potute vedere operazioni in cui vi erano delle trincee scavate nel terreno, di una certa ampiezza e tale da poter essere percorse da bulldozers nella cui benna anteriore erano collocati sacchi di plastica blu che venivano rimossi uno ad uno, collocati sul fondo della trincea e quindi un po’ coperti di terreno.… ... Leggi il resto

Ri-tumulazione ed aspetti tecnici: rifascio o…”sogliole”?

Premessa

In tema di nuova tumulazione per resti mortali, oggi espressamente prevista dall’Art. 3 D.P.R. n. 254/2003, questo fu pure l’orientamento della Regione Lombardia con l’Art. 20 comma 5 del suo vecchio ed ormai superato regolamento regionale n. 6/2004 in materia di polizia mortuaria.
Gli Artt. 86, 87, 88 e 89 del D.P.R. n. 285/1990 disciplinano, in via generale, l’estumulazione, lasciando comunque al Sindaco, quale autorità sanitaria locale che sovrintende, ex Art. 51 D.P.R. n.285/1990, alle funzioni di polizia cimiteriale, la responsabilità di ordinare le operazioni stesse (oppure se si ritiene opportuno, attraverso apposita norma sul regolamento di polizia mortuaria comunale).... Leggi il resto

Miti autogenerantisi

In un intervento, pubblicato su di una Rivista specializzata di ampia diffusione, di un importante (potrebbe usarsi anche il superlativo, ma non è il caso di esagerare) Autore, che è considerato leader nel settore, anche da parte di quanti aderiscano a differenti visioni, si è avuto modo di leggere, tra altre considerazioni attorno ai numerosi effetti della crescita dell’accesso alla cremazione, anche l’affermazione secondo cui questa pratica funeraria comporti una riduzione nella qualità dei cofani, in quanto il cofano è visibile unicamente nel corso della fase esequiale o, in altri termini e con espressione più ampia, dei riti di commiato, quali essi siano.… ... Leggi il resto

Considerazioni sui materiali “alternativi”, e dintorni, per le casse mortuarie

L’attuale art. 30 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., per altro non innovando particolarmente sulle corrispondenti disposizioni antecedenti, prevede per taluni casi (che omettiamo ritenendoli largamente conosciuti) il confezionamento in duplice cassa, l’una di metallo e l’altra di tavole di legno massiccio (comma 1) e (comma 4) il metallo è individuato nello zinco o nel piombo, materiale questo ultimo da tempo rilevante non impiegato, se non del tutto eccezionalmente, per plurime motivazioni.
Ci è stato riferito da operatori cimiteriali il rinvenimento di casse (utilizzate nel XIX sec.… ... Leggi il resto