Archivio Risposte a Quesiti

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  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-g

    TAG: CRITERI COSTRUTTIVI E GESTIONALI, Quesiti

    Il Comune di ............ chiede come comportarsi nel caso avvenga una rottura del cofano di zinco con fuoriuscita di cattivi odori, o peggio di liquidi cadaverici, dal loculo dove, a suo tempo, venne tumulato un feretro regolarmente confezionato (cassa di legno e zinco). E' competente ad intervenire il Comune o i familiari? L'onere relativo su chi grava? Come si interviene?

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-f

    TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti

    Il Comune di .................... chiede in quale maniera si può procedere al rinnovo di concessioni temporanee di aree e tombe di famiglia - scadute ormai da diversi decenni e mai rinnovate - in seguito a richiesta degli eredi dei concessionari delle stesse tombe. Si chiede inoltre di quale letteratura disporre per affrontare problematiche attinenti a quanto su esposto.

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-e

    TAG: GESTIONE, Quesiti

    Il Comune di .................... domanda se è possibile subappaltare un appalto di trasporti funebri, anche parzialmente, nel caso in cui non se ne sia fatta menzione in sede di gara.

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-d

    TAG: CESSIONE DI SEPOLCRO, CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti

    Nel cimitero comunale di ................. si sono verificate vendite (avvenute con scrittura privata) di aree cimiteriali e tombe di famiglia da parte di privati nel periodo precedente al DPR 803/75. Gli atti relativi risultano registrati in alcuni casi presso l'ufficio di Registro ed in altri addirittura autorizzati dalla Giunta Comunale di allora. Si è creata quindi una situazione che impone la determinazione di norme comportamentali da parte di questi uffici per la risoluzione in sanatoria dei problemi che sono emersi. Pertanto il Comune di ............... chiede se è possibile rendere validi, senza alcuna contropartita per esso, gli atti di compravendita tra privati (ricadenti sotto le disposizioni del R.D. 21.12.1942, n. 1880 e del Regolamento Comunale di Polizia Mortuaria approvato in sede consigliare del 14.12.1896) adottando delibera di Consiglio Comunale del 1989, approvata dal CO.RE.CO. oppure quali altre soluzioni si debbano adottare e quale normativa le regola.

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-c

    TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti, SEPOLCRO, SUBENTRO

    Il Comune di ............... deve provvedere a registrare, dopo la morte del titolare di concessione cimiteriale, i subentri nella titolarità a favore degli aventi diritto e tale riconoscimento si effettua in base a quanto disposto nell'atto di concessione in cui sono indicati gli aventi titolo. Occorre precisare che gli archivi cimiteriali sono andati distrutti in seguito ad incendi avvenuti durante il periodo bellico, per cui quasi tutti gli atti di concessione stipulati durante la vigenza del R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 sono andati persi, mentre rimangono ancora i registri da cui si evincono le date di rilascio ed i titolari. Ciò premesso, presso la Direzione cimiteriale ove si effettuano le dichiarazioni di subentro si sono verificati diversi casi, alcuni aventi anche valenza generale, che vengono qui di seguito illustrati. Caso n. 1 Alla morte dell'originario titolare la figlia denuncia - come forse era la prassi dell'epoca (anni '50/'60) - all'Ufficio del Registro la successione della stessa e del fratello relativamente a n. 2 loculi (uno ad n. 1 posto e l'altro a n. 2 posti); tale denuncia si trova in copia nell'archivio del cimitero. Morti entrambi i figli, si è ora presentato presso l'ufficio cimiteriale un nipote (figlio del figlio maschio del concessionario) il quale dichiara di voler subentrare nella concessione, ma a tal fine si pone il problema di individuare il criterio da seguire per effettuare tale subentro in quanto, secondo le disposizioni indicate nelle concessioni rilasciate all'epoca a cui risalgono quelle in cui il nonno era titolare - che di seguito riportiamo - i discendenti per linea femminile non avrebbero titolo al subentro e pertanto nel caso di specie i cugini del richiedente dovrebbero rimanerne esclusi: ? Formula utilizzata per loculi: "Qui è a porsi secondo le circostanze; e per i propri ascendenti, per i propri fratelli e sorelle; per la propria moglie e per i propri discendenti maschi in infinito e per le loro mogli; per le figlie tanto proprie che dei discendenti maschi suddetti, ma non mai pei parenti e discendenti di linea femminina, né per gli altri eredi e successori estranei." ? Formula utilizzata per tombe: "Il diritto d'uso della tomba è riservato alla persona del concessionario, a quelle dei suoi ascendenti e discendenti in linea retta e dei suoi parenti in linea collaterale fino al terzo grado. Nella linea discendentale non si escludono i figli adottivi o legittimati e portanti il nome di famiglia e in quella collaterale non si escludono i fratelli e sorelle germani. La donna nubile o vedova, intestataria di una concessione di area per tomba, passando a marito, ha facoltà di estendere il diritto d'uso al coniuge ed ai suoi figli nati o da nascere. E' facoltà dell'amministrazione comunale di decidere di volta in volta per altri casi particolari. Comunque in relazione a quanto è disposto dall'art.71 del R.D. 21/12/1941, n.1880 per trasmissione di cessione del diritto d'uso sia per atti fra vivi che per atti di ultima volontà, è fatto obbligo all'interessato di notificare, entro il più breve termine, ogni atto di trasmissione o cessione al Comune, il quale, entro il termine perentorio di un mese, potrà dichiarare il proprio voto vincolante alla trasmissione o cessione." Caso n. 2 In occasione di registrazione di subentri si è accertato più di una volta che chi effettuava la dichiarazione non era legato da vincoli di parentela con il titolare della concessione cimiteriale. Da accertamenti effettuati sui registri cimiteriali si è verificato che trattasi sempre di concessioni relative a tombe di famiglia o loculi a più posti salma rilasciate anteriormente al DPR 21 ottobre 1975, n. 803 e pertanto soggette alla precedente disciplina che prevedeva la possibilità di cedere o trasmettere, sia totalmente che parzialmente, tanto per atti tra vivi quanto per atto di ultima volontà, il diritto d'uso a terzi, notificando preventivamente ogni atto di cessione o trasmissione al Comune, che nel termine perentorio di un mese poteva dichiarare il proprio voto alla stessa. I casi emersi riguardano infatti sepolcri (tombe e loculi) che, senza la preventiva notifica al Comune, sono stati ceduti in parte, per cui in esse vi sono sepolte salme appartenenti a due diversi rami familiari, ed ora i rispettivi discendenti, o addirittura quelli appartenenti al ramo non risultante agli atti (vuoi perché l'altro si è esaurito o perché gli aventi diritto vi hanno rinunciato), intendono procedere al subentro. Caso n. 3 Presso gli uffici della Direzione sono depositati diversi atti di rinuncia al diritto alla sepoltura sia relativamente a tombe di famiglia sia a loculi a più posti salma: si tratta di disposizioni, autenticate da notai ed anche da altri pubblici ufficiali, rese da aventi titolo che non hanno interesse alla sepoltura in quelle tombe per motivi diversi (ad es. sono titolari di altre sepolture o non vogliono farsi carico delle spese necessarie alla manutenzione). Caso n. 4 Un caso che si è ultimamente verificato riguarda il subentro di due sorelle in una tomba di famiglia: una delle due infatti vuole negare all'altra la possibilità di effettuare la dichiarazione relativa, adducendo che il padre ha lasciato a lei solo la legittima (non indicando specificatamente i beni che ne farebbero parte) e che in vita lo stesso ha più volte espresso la volontà di non lasciarle la tomba. Illustrati i casi suddetti, si chiede di voler cortesemente indicare i criteri da seguire al fine di provvedere correttamente alla registrazione del subentro, considerando, per il primo, la mancanza di un atto di concessione, la successiva entrata in vigore della Costituzione (1.1.48), in particolare si fa riferimento all'art.3, e la nuova disciplina del diritto di famiglia (L.19 maggio 1975, n.151); si sottolinea altresì, in riferimento al caso n.3, che la sentenza della Corte di Cassazione 29 maggio 1990 n.5015 precisa che il diritto alla sepoltura nei sepolcri familiari "... non si perde per prescrizione o rinuncia...".

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-b

    TAG: Cremazione, Quesiti

    I congiunti di un deceduto - socio Socrem - non essendo al corrente della sua scelta cremazionista hanno provveduto alla tumulazione della sua salma nel cimitero del Comune B, nonostante in vita egli avesse residenza nel Comune A. Il Sindaco del Comune A, dopo essere stato contattato dalla Socrem, ha rifiutato di accollarsi le spese per la cremazione della defunta, adducendo come giustificazione il fatto che essa al momento del decesso aveva "per puro caso" la residenza nel Comune A, avendo infatti passato la maggior parte della sua vita nel Comune B. La Socrem chiede quindi a quale dei due Comuni spetti l'onere per la cremazione.

  • Quesito pubblicato su ISF1998/4-a

    TAG: CRITERI COSTRUTTIVI E GESTIONALI, Quesiti

    Nel cimitero di ................... sono presenti diverse tombe di vecchia costruzione, senza vestibolo, a due o tre posti sovrapposti. Trascorso il periodo legale necessario per la decomposizione delle salme, gli aventi diritto hanno richiesto di effettuare le relative estumulazioni allo scopo di poter utilizzare il tumulo. Il Comune di ................... chiede quindi se è possibile riassegnare le tombe di cui sopra - anche se prive di vestibolo - per tumularvi n. 2 salme sovrapposte, inserendo nel contratto di concessione la clausola che prescrive di non poter effettuare l'estumulazione della salma sottostante fino alla completa mineralizzazione della salma sovrastante. Domanda inoltre se è necessario in tal caso richiedere la deroga al ministero della Sanità in base all'art. 106 del DPR 285/90?

  • Quesito pubblicato su ISF1998/3-d

    TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti

    Il Comune di ................ provvede al rilascio della concessione dei loculi ed aree a mezzo di scrittura privata non autenticata, sottoscritta dal Dirigente del Servizio, che cede l'uso di detti beni per un periodo determinato, e dal concessionario che accetta e sottoscrive altresì un allegato, parte integrante, riportante patti e condizioni del rapporto. Sino al 31/12/97 tali contratti, se di importo inferiore a lire 12.500.000, erano soggetti a registrazione solo in caso d'uso, mentre con il disposto dell'art. 21 comma 18 della legge n. 449 del 27/12/97 essi sembrano rientrare nell'obbligo di registrazione indipendentemente dall'importo e dall'uso. Tuttavia il Comune di ............, da una ricerca effettuata in Internet, ha reperito la circolare n. 12 del Dipartimento Entrate, emanata in data 16 gennaio 98, con la quale si precisa che "... la normativa tributaria in argomento riguarda esclusivamente i contratti di locazione e di affitto, e , cioè, i contratti disciplinati dagli art. 1571 e ss. del C.C. Pertanto, non avendo l'art. 21, commi 18,19,20 della legge 449 del 1997 introdotto modifiche per i contratti diversi da quelli di locazione il loro trattamento fiscale, ai fini dell'imposta di registro, è rimasto immutato." Chiede quindi un parere in merito all'obbligo di provvedere in ogni caso alla registrazione di tali scritture private non autenticate.

  • Quesito pubblicato su ISF1998/3-c

    TAG: CMestumulazione, CMesumazione, Quesiti, SEPOLCRO, operazioni cimiteriali

    Il Comune di ............... domanda se per procedere alle operazioni di condizionamento, traslazione, esumazione, cremazione, ecc. di salma sia sufficiente - al fine di porre al riparo l'Amministrazione da eventuali azioni legali - la sola richiesta presentata da parte di uno soltanto degli eredi. Chiede inoltre di sapere se una specifica previsione regolamentare in tal senso possa cautelare completamente il responsabile del procedimento amministrativo nei confronti delle possibili azioni legali intraprese dagli eventuali eredi dissenzienti. Qual è inoltre la procedura legittima da seguire nel caso in cui la richiesta da parte di uno soltanto degli eredi sia illegittima?

  • Quesito pubblicato su ISF1998/3-b

    TAG: CONCESSIONE DI SEPOLTURA, Quesiti

    Questa Amministrazione Comunale sta eseguendo dei lavori di sistemazione interna in uso dei Cimiteri di questo Comune. Tali lavori consistono nella sistemazione dei viali interni al Cimitero stesso, per la cui esecuzione si rende necessaria l'estumulazione di alcune salme che si trovano in tombe terragne costruite si presume, agli inizi di questo secolo e che sono situate sugli stessi viali. Purtroppo però alcuni parenti di defunti sepolti in una di queste tombe si oppongono alla estumulazione delle salme, impedendo di fatto i lavori di sistemazione del Cimitero. Si fa presente che per detta tomba non risulta agli atti di questo Comune che sia stata rilasciata alcune concessione né gli interessati stessi sono in grado di produrla e che l'ultima salma è stata tumulata nel 1960. Nel regolamento di Polizia Mortuaria di questo Comune è inserito un articolo che prevede: "... Qualora il Comune abbia la necessità di ampliare un Cimitero o di ristrutturarlo internamente, potrà revocare la concessione di loculi o di tombe di famiglia. In questo caso il Comune dovrà provvedere, a proprie spese, a sistemare le salme ivi tumulate in loculi od ossari da dare in concessione a titolo gratuito ai parenti dei defunti, per almeno trenta anni." Si chiede pertanto se il Sindaco, attenendosi a detto articolo, agisce correttamente emettendo una ordinanza di estumulazione ordinaria delle salme e dei resti mortali tumulati in detta tomba, provvedendo alla loro sistemazione in loculi od ossari di proprietà del Comune come previsto dal citato articolo. Si chiede inoltre se i parenti dei defunti tumulati in detta tomba, che come già detto risulta priva di concessione, possono vantare diritti di sorta.