Domanda
Gli amministratori del Comune di cui sono dipendente (sito il Lombardia e con un numero molto basso di abitanti: poche centinaia) intendono valutare la proroga indistinta di tutte le concessioni cimiteriali in essere, per limitare, a loro dire, lo “spopolamento” dei cimiteri del piccolo Comune. Chiedo se questa operazione potrebbe essere fattibile
Risposta
Dal punto di vista amministrativo, se abbiamo ben capito, si tratterebbe di un provvedimento che allunga il periodo di concessione cimiteriale delle varie tipologie di tombe, precedentemente concesse a tempo determinato. L’inumazione in campo comune resterebbe decennale, non trattandosi di concessione.Anche se non pare possa definirsi un provvedimento contro lo spopolamento del comune, è però un provvedimento che tende a mantenere la memoria cimiteriale locale.A nostro avviso però la questione non può interessare solo il concedente (Comune) ma pure il concessionario della sepoltura. Difatti l’art. 63 del DPR 285/1990 prevede, al comma 1:Art. 63.1. I concessionari devono mantenere a loro spese, per tutto il tempo della concessione, in buono stato di conservazione i manufatti di loro proprietà.E, quindi, non si può fare un prolungamento della concessione, che determina un allungamento degli oneri manutentivi sulla tomba da parte del concessionario, se questi non è d’accordo.Inoltre occorre evitare che vi siano danni erariali per il Comune, laddove intervengano oneri per lo stesso. Il che significa che la proroga della concessione a tempo determinato (che tecnicamente è un rinnovo di concessione per un certo periodo di tempo) deve essere onerosa e, per quanto sopra indicato, deve essere acquisito il parere favorevole del concessionario alla proroga e la verifica dell’avvenuto pagamento del canone concessorio di rinnovo.Si ritiene di suggerire, laddove si voglia procedere in tal senso, una procedura che preveda la variazione del regolamento di polizia mortuaria comunale per individuare questa nuova possibilità, che non è un rinnovo ad istanza del concessionario, ma un rinnovo, su richiesta del concedente, ad un canone predeterminato e per una durata prefissata. La titolarità per la formazione della tariffa corrispondente a questo canone di rinnovo concessorio la stabilisce l’Amministrazione comunale, la prima volta per scelta di consiglio comunale, la seconda e successive con deliberazione di Giunta Municipale.Ovviamente i concessionari che non accettano il rinnovo non sono tenuti a darvi seguito, ma sono però tenuti a liberare il manufatto precedentemente concesso dalle spoglie mortali ivi contenute, con oneri a proprio carico, a fine durata concessoria.